LE RONDINI E IL VIAGGIO DALL’AFRICA
Lisandro: “Da parte dell’uomo il pericolo sono i pesticidi che in agricoltura riducono il numero degli insetti”
Da oltre duemila anni le rondini fanno parte della cultura dell’uomo: dai Greci ai Romani, dall’Islam all’Estonia dove viene considerata l’uccello simbolo della libertà e della felicità eterna.
A descriverci la Rondine comune è il naturalista lucano Carmine Lisandro, che spiega: «si tratta di un piccolo uccello migratore, proveniente dall’Africa, dall’apertura alare di circa 34 cm., lungo sui 20 cm., compresa la lunga coda biforcuta che permette di avere più abilità e resistenza nel volo.
Ha una forma slanciata con il capo dal becco piccolo, il dorso e le ali appuntite color nero-bluastro mentre la fronte e la gola, delimitata da una striscia nera, sono rosso- bruno con le parti inferiori che hanno una colorazione bianca: la Rondine comun è, conosciuta un po’ da tutti, fa parte dei miei ricordi d’infanzia e quando le vedevo sfrecciare nel cielo azzurro loro presenza annunciava che la primavera era arrivata.
Solitamente le rondini non frequentano i nostri centri urbani, al contrario dei Balestrucci che sono soliti costruire il loro nido a forma sferica sotto i cornicioni o dei Rondoni che si intrufolano, per allevare la loro prole, sotto le tegole o nei fori dei muri di edifici urbani.
Pur essendo animali prettamente monogami non è raro che la femmina frequenti più maschi per poi accoppiarsi con quello dotato di una coda più lunga e di un bel piumaggio, segni che le indicano che sarà un ottimo padre: la coppia costruirà un nido a forma di coppa in 8/10 giorni nei granai, nelle stalle o nei fienili delle campagne abitate dall’uomo, luoghi che hanno usato anche gli anni scorsi e dove trovano in gran numero numerosi insetti ed anche una temperatura più calda utile per la prole.
Per la costruzione del nido utilizzano fango impastato con vegetali raccolti sul terreno e, non appena il nido sarà terminato – prosegue Lisandro- la femmina deporrà, due volte l’anno, da 4 a 6 uova che coverà per circa 15 giorni. Alla schiusa è stato stimato che per 3 settimane i genitori compiranno ogni giorno oltre 100 viaggi, catturando per i piccoli migliaia di insetti come cavallette, farfalle, zanzare e libellule. Non appena in grado di volare i giovani si allontaneranno dal nido ma non saranno abbandonati dai genitori che continueranno a nutrirli ancora per una decina di giorni.
Credo -sottolinea Lisandro- che non tutti siano a conoscenza che, oltre a procurarsi le prede in volo, per poter bere o portare acqua ai piccoli, sono soliti sfiorare in volo e con il becco aperto la superficie di torrenti e laghi artificiali.
Tra i nemici della rondine adulta vi sono oltre ai gabbiani, i rapaci come il Falco pellegrino, mentre per i piccoli il pericolo è rappresentato da ratti e gatti. Da parte dell’uomo il pericolo sono i pesticidi che in agricoltura riducono il numero degli insetti.