STORIA DI UN SINDACO ACCUSATO DI OMICIDIO COLPOSO
lettere lucane
Mi ha colpito una notizia. Il Gup di Matera Angelo Onorati ha prosciolto l’ex Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri dall’accusa di omicidio colposo. Come mai quest’accusa? Nel 2019 un motociclista morì in seguito alle ferite riportate nell’anno precedente in un incidente avvenuto a via Cererie. Ovviamente capisco l’immane sofferenza di quest’uomo prima di perdere la vita e di tutti i suoi cari; e capisco bene la rabbia che hanno provato nel constatare che un’incuria stradale può risultare fatale. Che dire? Vicinanza, per quel che vale; e umana comprensione. C’è un “però”, in questa storia. Sì, perché l’ex Sindaco De Ruggieri – che è persona seria e perbene; nonché un pezzo di identità culturale della città – è stato appunto denunciato per “omicidio colposo”, in quanto responsabile della mancata manutenzione del manto stradale. Ripeto, non mi permetto assolutamente di criticare la scelta dei famigliari, che hanno legittimamente pensato di risolvere in sede giudiziaria la loro immane tragedia. Ma onestamente come si deve sentire un Sindaco che si vede recapitare un avviso di garanzia per omicidio? Certo, un Sindaco è responsabile dell’intera attività amministrativa e gestionale della città. Ma è davvero pensabile che possa rispondere penalmente di ogni disfunzione potenzialmente fatale? A me non sembra giusto che a rispondere di omicidio colposo sia un Sindaco, perché è vero sì che i politici hanno un grande potere ma non sono mica maghi o supereroi. Per non parlare del lato psicologico, perché questa storia che un politico dev’essere a prescindere un uomo senz’anima, con “il pelo sullo stomaco”, sottoposto a qualsiasi supplizio in ragione del suo essere “potente” è davvero crudele e disumana. Aggiungo un’ultima nota. Se è così facile essere accusati di omicidio colposo, sempre meno persone penseranno che fare il Sindaco sia una buona idea.