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L’ANTIMAFIA ACROBATICA DEL LEGHISTA PEPE

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Che Pasquale Pepe, senatore di Tolve e dintorni, c’entrasse poco con l’antimafia lo si era capito da tempo, grazie anche alle gaffe con cui ha costellato d’incredibile la sua poltrona di vicepresidente della commissione. Ora lasciamo stare che la sua ermeneutica sui dossier ancora caldi come il protocollo farfalla, il furto della natività del Caravaggio e la Trattativa lasci molto a desiderare, ma che dire delle sue acrobazie istituzionali con cui è riuscito a solidarizzare con il consigliere Pasquale Cariello, indagato per concorso in abuso d’ufficio aggravato da metodo mafioso e contestualmente elogiare il lavoro investigativo della procura distrettuale di Potenza, guidata da Francesco Curcio? O che farcene delle sue rampogne di facile moralismo contro i guai senesi del deputato di FdI, Salvatore Caiata dimenticandosi quelli del suo segretario regionale, il senatore leghista Roberto Marti? Eppure il voto decisivo che Pepe ha infilato nel Consiglio di Garanzia per far intascare il vitalizio al condannato Formigoni ed il suo effetto a cascata per Dell’Utri è davvero insostenibile e mostra quanti danni faccia questa antimafia acrobatica. Canta Renato Zero:“il mio talento in volteggi e acrobazie”.

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