Ambiente, Programmazione e Pianificazione in Basilicata
Ambiente lucano: sviluppo possibile!
In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, che si è celebrata il 5 giugno, si apre il decennio Onu per il ripristino degli ecosistemi introdotto con l’obiettivo non solo di tutelare ma di far rivivere foreste, terreni agricoli, mari e montagne.
È un tema importante che indica la crescente attenzione verso un tipo di ecologismo evoluto che si occupa sia di tutelare l’esistente che di ricostruire quanto si sta perdendo. Ed è un tema che stiamo portando avanti, come Dipartimento Ambiente, su svariati fronti.
Maggiori controlli, pianificazione del territorio, valorizzazione e sviluppo sostenibile: sono le tre direttrici lungo le quali si sta sviluppando l’attività dell’assessorato all’Ambiente. Da due anni, ovvero dall’inizio del Governo Bardi e del mio mandato, è stato necessario trovare un equilibrio, in un percorso graduale, che tenesse conto non solo delle esigenze ambientali ma anche di quelle sociali della nostra terra partendo dalla consapevolezza che per parlare seriamente di sviluppo sostenibile bisogna iniziare da quelle che sono le condizioni di partenza dei singoli territori. La nostra regione contiene, in tema di ecosistemi, grandi contraddizioni dell’era moderna: petrolio, da un lato, e acqua, boschi e mare, dall’altro. E non possiamo prescindere da questa realtà.
Per questo, le prime azioni sono state quelle di sviluppare un sistema di controlli che è stato sempre carente. Abbiamo riformato l’Agenzia regionale per la protezione ambientale di Basilicata al fine di renderla più performante; abbiamo implementato i controlli per incidere maggiormente sulla tutela ambientale.
Ma evidentemente, come chiede anche l’Onu, non basta. La sfida che ci siamo imposti non è solo quella di lottare contro l’inquinamento ma anche di tutelare e ripristinare l’immenso patrimonio naturale della Basilicata. E lo stiamo facendo prioritariamente attraverso la pianificazione e la programmazione, parole finora sconosciute nella politica regionale. La redazione del Piano paesaggistico regionale, ad esempio, rappresenta il primo tassello per uno sviluppo realmente sostenibile perché solo individuando quelle aree del paesaggio che devono essere tutelate le politiche di sviluppo economico possono integrarsi con gli aspetti sociali e ambientali del nostro territorio. In assenza di una seria programmazione, abbiamo solo caos incontrollato. L’immenso patrimonio di biodiversità della Basilicata, con i suoi cinque parchi e le oltre cinquanta zone di conservazione che fanno parte della Rete Natura2000, deve essere tutelato ma deve anche essere valorizzato.
La concezione delle aree protette, che l’Europa ci sta chiedendo di aumentare di un altro 30%, deve mutare. La svolta della politica ambientale di questo Governo regionale e dell’Assessorato che mi onoro di guidare è considerare l’uomo risorsa e non minaccia per la cura e la tutela dell’ambiente che, per tale motivo, è parte integrante dello sviluppo sostenibile che immaginiamo per la nostra terra.
Tutelare e valorizzare la nostra ricchezza naturalistica non significa creare aree intoccabili ma renderle parte di un modello di sviluppo che coinvolga le nostre comunità.
È un percorso che abbiamo iniziato ma ovviamente non si è ancora concluso.
Sono convinto che siamo sulla strada giusta. Sono altrettanto convinto che i cittadini stanno iniziando a percepire il cambio di passo del Governo Bardi e dell’Assessorato all’Ambiente.
Sono altrettanto consapevole dei tuttologi autoreferenziali che non entrano mai nel merito delle questioni pur continuando a criticare.
Questo invece di infastidirmi mi consola. Finché il massimo che riescono a fare è quello di inventare voli pindarici per attaccarmi e attaccare la mia azione politica significa che non hanno argomenti solidi.
Vuol dire che stiamo procedendo bene.