«Abbiamo creato lavoro nei mesi della crisi»
Partire dalla crisi pandemica per costruire opportunità: le best practice del Comune di Tito raccontate ad “Impatto Zero”dall’assessora alle attività Produttive Laurino
Un anno di pandemia vissuto “pericolosamente” tra politica, scuola e famiglia. Con un pensiero che non l’ha mai lasciata: creare opportunità dalla crisi, per i più giovani, mettendo ogni giorno un mattoncino sull’altro per raggiungere l’obiettivo. Testarda Giusy Laurino, assessora alle attività produttive del comune di Tito, nella giunta retta dal sindaco Graziano Scavone. È stata l’ospite della nuova puntata di “Impatto zero”, la trasmissione ideata e condotta da Lucia Serino. «La puntata di questa sera è la naturale prosecuzione di quella della scorsa settimana», ha esordito la conduttrice in apertura di programma, «perché se con il direttore generale dell’Unibas, Giuseppe Romaniello, abbiamo cercato di capire il contributo che l’ateneo lucano è chiamato a dare nella costruzione di un pensiero differente per il futuro che ci attende, è interessante anche concentrarsi sul momento successivo, cioè quello che attende i giovani subito dopo la formazione». E Giusy Laurino rappresenta un “nodo” della politica che media nella ricerca e nella costruzione delle opportunità. Tante nell’area industriale di Tito dove «le imprese cercano profili professionali che bisogna costruire, orientando bene i ragazzi sia nella fase della scuola superiore di primo grado che in quella successiva». Competenze tecniche, informatiche, digitali, il futuro attende i giovani alla prova di un cambio epocale del mercato del lavoro. «Ma le vocazioni sono altrettanto importanti, bisogna accompagnarli i ragazzi, non forzarli spiegare loro che hanno la possibilità di lavorare qui, anche quelli che sono andati fuori, possono tornare e la regione può capitalizzare il valore della sua risorsa più preziosa, i giovani».
A capo di un progetto che la vede in costante contatto con le principali realtà produttive della zona, ma anche con il Cnr (che si trova nell’area industriale di Tito), l’ateneo e molti dirigenti scolastici, l’assessora (ma anche il maschile andrebbe bene, è la sostanza che conta), è riuscita a raggiungere un risultato non trascurabile proprio nei mesi più difficili: incrociando domanda e offerta una trentina di ragazzi sono stati avviati al lavoro, contratti stabili, un piccolo miracolo della volontà in un momento in cui l’attualità ci racconta della scarsità di manodopera nel settore della ristorazione, tralasciando forse di approfondire la questione non trascurabile della dignità del reddito. Due volte madre, con la politica respirata in famiglia, Laurino ha parlato anche del suo rapporto con i cittadini: «Chiedono ascolto ha detto e noi, il sindaco in testa, riusciamo a darlo. Del resto è quello che chiedo io, quando busso alla porta delle imprese o quando busso alla porta della Regione, del presidente Bardi o dell’assessore Cupparo. Io l’ho sempre ricevuto, so bene che senza sostegno, senza risorse non si va da nessuna parte ma serve innanzitutto una politica della realtà, che comprenda il contesto e i bisogni, senza pregiudizio ideologico, senza remore d’appartenenza, serve spiegare e dunque serve qualcuno disposto ad ascoltarti». Alla domanda su cosa le fosse mancato in questi mesi, «viaggiare», ha risposto «e spero di poterlo fare quest’estate» anche se non sarà trascurabile l’impegno per i pon estivi voluti dal ministro dell’Istruzione per compensare quello che si è perso nella lunga stagione della Dad. «La generazione Z ha forti potenzialità, una capacità cognitiva nuova, adatta alla velocità del cambiamento, ma bisogna che ripartiamo i nostri ragazzi nel mondo reale, nelle piazze, per strada, è formazione di vita questa». Alla domanda sul futuro politico, Laurino ha rinviato a una prossima puntata: «E’ presto, per ora mi preoccupa continuare a fare quello che sto facendo, ho la fortuna di lavorare con un sindaco e una Giunta dove ho grande libertà».