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CRISI DELLE EMITTENTI LOCALI: STORICA MANIFESTAZIONE A ROMA DELLA REA

Sindacati ed operatori del settore in protesta sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico con LegaFdI e 5Stelle: figuraccia della sottosegretaria Ascani che non concede l’Auditorium per la conferenza stampa,

Quella del 10 giugno 2021 a Roma, sarà ricordata come una data storica, grazie alla manifestazione pacifica, per rivendicare sacrosanti diritti in nome della libertà di espressione e di impresa (articoli 21 e 41 della nostra Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza!), della R.E.A. (Radio Televisioni Europee Associate) davanti al Ministero dello Sviluppo economico di Viale America. Vi hanno partecipato moltissime emittenti Radio-Televisive, provenienti da tutta la Penisola, con striscioni e con il desiderio che, una volta per tutte, ci sia trasparenza nel settore della Comunicazione.

“Mani pulite nella Comunicazione” si leggeva sugli striscioni e sulla “Vela della libertà Mani pulite” della R.E.A., che presidierà in viale America, per un’altra settimana, “…affinchè ha osservato il Presidente della R.E.A. , dottor Antonio Diomede non si dimentichino di noi”!

Per un pioniere-pirata dell’etere come me, che ha vissuto, negli anni Settanta, quella magica stagione di libertà di espressione, con Vasco Rossi , il siciliano Peppino Impastato e il potentino Nino Postiglione, che , di recente , proprio la R.E.A., ha definito, dopo attenta indagine conoscitiva, il “primo pioniere delle Radio libere in Italia”, vedere l’ottantunenne “barricadero” Presidente Diomede, con un megafono in mano “gridare”, sotto il Ministero, i diritti delle piccole e medie emittenti Radio-Televisive, auspicando che …”venga fatta pulizia in un settore, dove sono stati in tanti a sporcarsi le mani”, è stata una gioia per gli occhi e per il cuore!

Di contro, ho provato tanta amarezza, dopo il comportamento del Sottosegretario di Stato, dal primo marzo con delega alle Comunicazioni, On.le Anna Ascani, classe 1987, che ha “ragionato” peggio dei politici democristiani della prima Repubblica, i quali, diciamolo a chiare lettere, erano politici veri ed avrebbero, comunque, ascoltato le ragioni del Presidente Antonio Diomede! L’On.le Anna Ascani : non ha ascoltato Diomede e non ha concesso l’Auditorium del Ministero per la conferenza stampa conclusiva!

Il Presidente Diomede, ha incassato, però, la presenza alla manifestazione dei deputati leghisti Alessandro Pagano e Massimiliano Capitanio, del “5 Stelle” On.le Filippo Perconti , e del capogruppo alla Regione Lazio di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera: inviato speciale di Giorgia Meloni, che ha pranzato con i manifestanti!

È intervenuto, telefonicamente dalla Sicilia, Salvo Vitale, compagno di lotta alla mafia di Peppino Impastato, che, dall’alto dei suoi 78 anni, ha affermato tra l’altro che “…bisogna sempre resistere e  lottare per garantire il pluralismo informativo e che non hanno perso di attualità, 45 anni dopo, le proposte d’intervento radiofonico di Peppino Impastato”! Erano presenti sindacati Libersind ConfSal e Federlavoro, e va evidenziata anche la presenza del coordinatore nazionale dell’API (Autonomi e Partite Iva) Maurizio Bianchi, che, oltre alla salva-guardia dell’informazione territoriale, ha sollecitato lo stanziamento di fondi “ad hoc” per la piccola editoria radio-televisiva, “la cui importanza, in termini di informazione e di ruolo sociale per l’Italia, è indiscussa”, al fine di tutelare posti di lavoro. Gli ha fatto eco il Vice-Presidente della R.E.A. Gabriele Betti, secondo il quale”… si è cercato di dare fondi pubblici in maniera distorta a tante aziende vicine ad ambienti della Confindustria, togliendoli, e non dandone pochi, ad aziende che hanno svolto un lavoro serio per decenni”!

L’emendamento della R.E.A al Decreto legge 22 marzo 2021, n. 41, (20 milioni di euro per l’anno 2021, con il 25% in parti uguali tra le emittenti che hanno ricevuto in precedenza un beneficio economico non superiore a 40.mila euro, e il 75% suddiviso in parti uguali, tra le emittenti escluse in precedenza da qualsiasi beneficio), che è stato fatto proprio dai parlamentari presenti, “se approvato ha osservato con forza il Presidente Diomede farebbe giustizia alle 335 emittenti, per via dell’infausto art. 195 del decreto legge 34/2020, conosciuto come “Rilancio”, attraverso il quale si sono voluti privilegiare le famose 100 emittenti televisive locali, assegnando il 95% dei 50 milioni di euro stanziati, lasciando sul lastrico il rimanente settore”.

Per la cronaca, va sottolineato che, all’inizio della manifestazione, è stato osservato un minuto di silenzio in onore di Peppino Impastato. Dopo il minuto, un grande applauso ha onorato la sua memoria!

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