DG EIPLI, IL TAR NON ENTRA NEL MERITO: LA COMPETENZA DEL GIUDICE DEL LAVORO
A 1 anno dall’avvio dell’Avviso pubblico, il Commissario scaduto Guglielmetti né si è costituita in giudizio nè procede alla nomina: Ministero non pervenuto
Avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di Direttore generale dell’Eipli: al Tribunale amministrativo regionale (Tar), l’esito ha confermato le previsioni. A distanza di quasi 1 anno, a partire dal luglio dell’anno scorso, dall’avvio formale della procedura, che risulta ampiamente conclusa già dal gennaio scorso, ancora nessun aggiornamento sostanziale.
L’irremovibile Commissario dell’Ente per lo Sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia, commissariato dal 1979 e soppresso, nonchè posto in liquidazione dal 2011, Antonella Guglielmetti, nominata per 1 anno nel dicembre 2019 e di conseguenza scaduta da mesi, ma il ministero vigilante, quello dell’Agricoltura sull’Eipli per questa e altre vicende appare come in catalessi, prosegue nel non firmare il decreto di conferimento incarico di Dg al vincitore dell’Avviso pubblico persistendo nella linea operativa dell’immobilismo priva di riscontri motivazionali.
Non a caso, risalta maggiormente il dato che l’Eipli al Tar non si è neanche costituita in giudizio. Nè l’Eipli nè il Dg in pectore, poichè primo in graduatoria, Nicola Pugliese. L’Ente, di cui risultano ancora ignoti gli ultimi bilanci, ha sedi anche a Potenza e ad Avellino, ma quella legale, coincidente anche con la Direzione generale, è a Bari. Per questo a pronunciarsi sul ricorso del candidato escluso Antonio Cirone, sono stati i giudici amministrativi pugliesi.
Per la controversia giuridica, l’esito era come scontato già prima che il verdetto venisse emesso. Il Tar, pertanto, ha dichiarato il ricorso «inammissibile», dato il difetto di giurisdizione e la competenza in materia del Giudice del Lavoro: «La selezione in questione non appare integrare una procedura concorsuale» rientrante nella tipologia di quelle devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo.
Come precisato dal Tar, quello dell’Avviso pubblico per il Dg dell’Eipli «non è una procedura concorsuale tesa all’attribuzione dell’“incarico”», quindi di competenza della giurisdizione amministrativa, non essendo sufficiente al riguardo che «tale attribuzione avvenga sulla base della valutazione delle esperienze dirigenziali e di direzione maturate, dei titoli formativi e di altre esperienze professionali e di un colloquio di mera idoneità, essendo tutto ciò necessario solo per l’accertamento della sussistenza delle necessarie capacità a ricoprire detto ruolo, avente comunque natura fiduciaria».
Risaltata, inoltre, la locuzione completa utilizzata dall’Eipli, “Avviso pubblico per la manifestazione di interesse al conferimento di incarico di direttore generale”, nonchè la specificazione contenuta nell’Avviso stesso per qualificare l’incarico come «avente natura di affidamento fiduciario».
Per questi e altri motivi, il ricorso di Cirone contro la sua esclusione.
A seguito delle valutazioni della Commissioni giudicatrice con i punteggi attribuiti ai titoli e al colloquio sostenuto da ogni candidato, la prima graduatoria stilata, come risulta dal verbale del 29 ottobre scorso, riportava proprio il nominativo di Antonio Cirone (59 punti) come quello davanti a tutti e con distacco considerevole sia dal secondo, Nicola Pugliese (51 punti) che dal terzo, Vincenzo Fogliano (50 punti).
Poi, le verifiche amministrative: Cirone e Fogliano esclusi, 1° Nicola Pugliese.
A pesare su Cirone, la grana del punteggio relativo alla valutazione dei titoli. Nel suo caso, a titolo esemplificativo, l’aver svolto con Eipli mansioni di addetto alla manutenzione, in relazione, per esempio, alla Traversa del Sauro, non poteva e non può essere equiparato all’aver espletato incarichi dirigenziali.
Altri qui pro quo analoghi, alla base dell’attribuzione di punteggio poi revocata. Concorso per il Dg dell’Eipli: il Commissario Gugliemetti riposa tranquilla nella sua Domodossola, il Rup dell’Avviso pubblico, l’avvocata Ronzino, ha fatto il suo e si è dimessa, la Commissione giudicatrice ha ormai redatto i verbali mesi fa, e i punteggi non li ha scritti il Tar della Puglia, ma, forse, lo farà il Giudice del Lavoro. FERDINANDO MOLITERNI