MORTO A OSTIA UN OPERAIO DI MARATEA
A pochi giorni dal lavoratore spirato a Chiaromonte. I sindacati: «Si rispettino nei luoghi di lavoro le misure normative e contrattuali»
Non sembrano, purtroppo, placarsi le morti bianche che vedono come vittime lucani: dopo solo pochissimi giorni dalla tragedia occorsa a Chiaromonte, ieri purtroppo la Basilicata ha pianto un’altra vittima innocente. Un uomo di 58 anni, Biagio Iaria, originario di Maratea, è morto nel pomeriggio giovedì rimasto vittima di un incidente sul lavoro a Ostia. Il 58enne, operaio di una ditta esterna che stava effettuando dei lavori in un cantiere nautico, è deceduto sul colpo dopo essere stato colpito da un palo per gli ormeggi. Dalle prime ricostruzioni pare che il palo si sia staccato dalla benna della ruspa che lo stava trasportando. Sono in corso accertamenti dei carabinieri, intervenuti sul posto, per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente. Per l’operaio inutili i soccorsi del 118. Cgil, Cisl, Uil parteciperanno «alla giornata di lutto cittadino annunciata dal sindaco di Maratea per la morte dell’operaio Biagio Iaria, 54 anni, di Maratea, avvenuta in un cantiere navale di Ostia. L’ennesimo incidente mortale sul lavoro ha come vittima uno dei tanti lavoratori lucani che per la mancanza di lavoro è costretto a lasciare il paese di origine per trasferirsi con la famiglia fuori regione. Cgil, Cisl, Uil hanno preso contatto con i sindacati confederali del Lazio chiedendo di essere informati sulle cause, ancora in corso di accertamento, che hanno provocato la morte di Iaria che lascia la moglie e tre figli. La campagna nazionale e regionale promossa con lo slogan “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro” sarà intensificata perché la situazione delle morti di lavoratori e degli incidenti in cantiere e in fabbrica è diventata un’autentica emergenza in tutto il Paese. In tutti i luoghi di lavoro devono essere applicate e rispettate le misure normative e contrattuali previste, altrimenti non si puo’ piu’ parlare di ‘incidenti sul lavoro’, ma di una strage consapevole che ha dei responsabili dicono i rappresentanti dei lavoratori. Non possono più bastare le dichiarazioni di buone intenzioni e gli appelli, chi è demandato ad intervenire, deve farlo! hanno concluso i sindacati.