CHE ERRORE CHIUDERE LE SCUOLE PER TUTTA L’ESTATE
Lettere lucane
L’estate sta arrivando e le scuole sono chiuse. D’ora in poi, e per tre lunghissimi mesi, i nostri studenti saranno “in ferie”, nel senso che non avranno nessuna possibilità di frequentare le scuole dove sono iscritti e i compagni di classe. Insomma, per tre lunghissimi mesi i nostri figli saranno abbandonati a loro stessi; tra l’altro in un contesto sociale assai diverso rispetto al passato, ovvero in un contesto post-comunitario. Non so se in passato la trovata dello stop di tre mesi avesse senso – forse sì, forse no; non ho opinioni precise sull’argomento –; la cosa che so è che oggi non ha più senso tenere fermi per tre mesi i nostri ragazzi, perché in una società come la nostra tre mesi di forzata inerzia e di solitudine possono essere assai dannosi. Un tempo i tre mesi di sospensione scolastica venivano vissuti dai ragazzi all’interno della comunità, magari dando una mano ai genitori nel lavoro. Oggi molti genitori lavorano nel mondo dei servizi, dove è impossibile portare i figli; oppure molte coppie sono separate, e hanno difficoltà a gestire il tempo libero dei figli. Nell’Italia del passato i ragazzi vivevano molto per strada. Oggi no; oggi si tende a stare a casa, con il cellulare in mano, quasi sempre da soli, chiusi in una stanza, perché i genitori devono lavorare e non sempre hanno i soldi per pagare una babysitter o la possibilità di poter contare sull’aiuto dei nonni o dei parenti – ormai viviamo in una società post-comunitaria anche nelle nostre realtà paesane. Tre mesi di pausa forzata fiaccano molto lo spirito dei ragazzi e mettono a dura prova le famiglie, sempre più deboli e precarie in una società liquida e individualista. Dunque ha ancora senso chiudere le scuole per tre mesi? Fa bene ai ragazzi e alle famiglie? Io credo di no. Ma non saprei da dove partire per riformare l’intera organizzazione del ciclo scolastico.