ANCHE LA REGIONE CHIEDE CHIARIMENTI SUI LAVORI AL “CARRUBO” DI MARATEA
Dopo la sollecitazione della Soprintendenza, sul caso sollevato da Cronache, si mobilita il Dipartimento Ambiente che ribadisce «il vincolo paesaggistico»
POTENZA. Anche il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata vuole vederci chiaro sui lavori che si stanno svolgendo a Maratea, in località Fiumicello (Carrubo) portati all’attenzione da Cronache Lucane negli scorsi giorni. È stata, infatti, inviata ieri dal Dipartimento regionale Ambiente al Comune di Maratea, alla Soprintendenza e alla Procura una nota con cui si chiedeva all’amministrazione di «fornire un riscontro urgente sui lavori eseguiti in assenza di autorizzazione paesaggistica come segnalato dalla locale Soprintendenza e inviare le risultanze del sopralluogo congiunto» effettuato al cantiere.
La Soprintendenza delle Belle Arti aveva inviato negli scorsi giorni dopo aver ricevuto la segnalazione dell’avvio del cantiere dell’Hotel Santavenere una nota al Comune di Maratea, alla Procura di Potenza, ai Carabinieri del nucleo ambientale e al dipartimento Ambiente della Regione Basilicata per renderli a conoscenza che si stavano eseguendo «lavori in assenza di autorizzazione paesaggistica in località Fiumicello-Santavenere». È la stessa Soprintendenza a sollevare il caso e a fare venerdì scorso un sopralluogo a cui ha partecipato anche il sindaco di Maratea Stoppelli. Forse più che il primo cittadino era giusto che al sopralluogo partecipasse un tecnico del Comune, essendo la vicenda più tecnica che politica. Anche nella nota della Regione, infatti, viene ribadito che «l’area è vincolata ai sensi del D. Lgs.n. 42/2004 art.136 e 142 oltre a ricadere nel Piano Paesistico “Maratea Trecchina e Rivello” in zona V1.3 infine la stessa è sottoposta alla redazione del Piano d’Ambito Esecutivo». A quanto pare la preoccupazione della Soprintendenza per una zona soggetta a vincolo paesaggistico, come quella del Carrubo, che per avere l’autorizzazione a lavori di ristrutturazione e ammodernamento deve passare da un iter decisamente non consueto ma con atti particolari sembra essere fondata.
La nota inviata dalla Regione al Comune è stata sollecitata dall’assessore all’Ambiente Gianni Rosa che, contattato dalla nostra redazione, ha assicurato: «Di voler porre la massima attenzione sulla vicenda. Il Dipartimento farà tutti i controlli necessari per verificare se la documentazione richiesta era sufficiente per avviare i lavori o meno». Attenzione che è stata chiesta anche alla Procura, sia dalla Soprintendenza che dalla stessa regione.