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L’ACCOUNTABILITY GIALLA DI BARDI E CENTRODESTRA

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Se c’è una cosa che il centrodestra lucano coltiva ormai con arte e passione è l’uso verticale ed intemperante delle parole con cui pretende di gerarchizzare la bontà del suo movimentismo politico, nonostante mostri tante rughe d’idee e di risultati. Ora è così grave e ripetuta l’ordalia parolaia che perfino il leghista più silenzioso d’Italia, tale Francesco Fanelli con al seguito esperienze da consigliere comunale d’opposizione, ha incrementato il suo dire sullo scibile agricolo, che però continua a versare in uno stato di difficoltà aggravata. Eppure ben oltre le chiacchiere non guasterebbe avere un tocco salutare di accountability per rimettere al giudizio dei lucani il proprio operato pubblico. Lo dovrebbe capire una volta per tutte anche il governatore Vito Bardi che ogni giorno confeziona tautologie di soddisfazione per primati, record, sforzi organizzativi che puntualmente naufragano sullo scoglio della verità dei fatti e fanno finanche arrivare la Basilicata ultima all’approdo desiderato della zona bianca. Ha scritto Winston Churchill:“L’era dei rinvii, delle mezze misure, degli espedienti ingannevolmente consolatori, dei ritardi è da considerarsi chiusa”.

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