ACQUEDOTTO LUCANO, LA “CORDATA” GRILLINA È UNA CORAZZATA POTEMKIN
Candidature per l’Amministratore unico, i sindaci Bennardi, Verri, Iovanni e Sarcuno preferiscono l’opposizione strumentale: faranno da spettatori
Candidature per l’elezione dell’Amministratore unico di Acquedotto lucano: la politica, ovvero la non politica, in Basilicata non smette davvero mai di stupire.
Facile, fin troppo, gridare sempre e solo al cambiamento per poi tralasciare il passaggio dagli slogan alla pratica. Così persino i pentastellati hanno alzato bandiera bianca: «Nessuna cordata da parte dei sindaci lucani del Movimento 5 stelle su probabili candidature dell’Amministratore unico di Acquedotto lucano».
Così i primi cittadini di Matera, Pisticci, Venosa e Ripacandida, rispettivamente Domenico Bennardi, Viviana Verri, Marianna Iovanni e Giuseppe Sarcuno, hanno risposto in merito all’indiscrezione di Cronache Lucane sulla “cordata” grillina. Di male in peggio, la specificazione dei sindaci: anzi: da parte loro non una “cordata”, ma «un unico appello alla Regione, perché questa volta, a cambiare, non siano le tariffe, bensì la gestione ed il modello!».
I 5STELLE SE NE LAVANO LE MANI MEGLIO GRIDARE AL CAMBIAMENTO CHE PROVAREA REALIZZARLO
Se l’autore del manuale sul come stare strumentalmente all’opposizione strumentale cercasse un esempio concreto, allora eccolo.
Il lavarsi le mani da parte dei 5stelle su Acquedotto lucano, apre ampie praterie a valutazioni politiche. Alcune di queste, per la loro incisività, meritano menzione più di altre. Nell’immediato, come automatico ritenere che i 5stelle non abbiano neanche compreso con quali modalità avvenga l’elezione dell’Au di Aql. L’impresa, come più volte precisato, è ardua, ma non impossibile e in ogni caso per chi riveste una carica politica elettiva previo mandato elettorale, certi impegni sono da considerarsi comunque inderogabili.
I sindaci citati del Movimento Cinquestelle, guidano la maggioranza nei Comuni da loro amministrati, ma in Acquedotto lucano sono come all’opposizione poichè la Regione, governata da una coalizione di centrodestra, è il socio di maggioranza rispetto ai 119 Comuni di cui si compone l’Assemblea di Aql.
In soccorso, però, il modello di corporate governance di Acquedotto che contempla modalità operative tali da consentire, per bilanciare il maggiore peso azionario della Regione, un ampliamento del potere decisionale dei Comuni in sede assembleare. Proprio nel caso dell’elezione dell’Au, per esempio, scatta la “sterilizzazione” che fa risultare il voto della Regione con peso di molto inferiore a quello teorico.
Tutti i soci, inoltre, hanno il diritto di poter sottoscrivere una candidatura. Matera, che ha un peso azionario del 5,33%, insieme con Potenza, che però è a trazione leghista, è il Comune con maggiori quoti societarie.
Di conseguenza, se il sindaco Bennardi dovesse rifiutare a priori di capitanare il fronte “antagonista”, allora è davvero la fine dei giochi.
VALVANO NON S’ARRENDE
Tuttavia i rumors continuano a registrare un certo attivismo del socialista Valvano, che proprio coi pentastellati ha già fatto prove tecniche, tra l’altro riuscite, di alleanza, a beneficiarne Bennardi alle amministrative del 2020. Il sindaco di Melfi, altro Comune con un peso significativo, come del resto lo hanno anche Pisticci e Venosa, o non ha trovato l’intesa coi 5stelle, o sta “brigando” per una “cordata” di altra tipologia.
È verosimile ipotizzare che almeno il centrosinistra, a questo giro dall’altro lato della barricata, l’attuale Au Marchese fu eletto nel 2018, unica candidatura, con una Regione a guida Pittella, possa quantomeno provarci a scombussolare i piani al centrodestra.
Le modalità elettive dell’Au, infatti, rappresentano uno strumento che permette alle “opposizioni” di muoversi fattivamente non limitando l’operatività, come fatto dai sindaci pentastellati, ad appelli che, come si intuisce, lasciano il tempo che trovano.
Bennardi, Verri, Iovanni e Sarcuno più che chiedere il «cambiamento» al centrodestra, che non si comprende come e perchè dovrebbe accontentare i 5stelle.
Per questi e altri motivi, fine a sè stesso il proclama dei primi cittadini pentastellati: «Ci aspettiamo pertanto una “inversione di rotta” da parte dell’attuale governo regionale, perché la comunità lucana tutta merita risposte: celeri e concrete!».
A mo’ di memorandum per Bennardi e omologhi, il termine ultimo per presentazione delle candidature è il 24 giugno.
Poi l’Assemblea del 29, in prima convocazione, e quella, decisiva per l’elezione, del 7 luglio in seconda convocazione. Tutto il resto è: stare strumentalmente all’opposizione strumentale.