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LE DISAVVENTURE DI DON GAETANO

La missione di valorizzare i piccoli borghi italiani

GROTTOLE (MT)


Il fantasioso DONATO CIRELLA
, da POMARICO con il suo personaggio #DonGaetano a GROTTOLE per valorizzare il patrimonio storico culturale del centro storico attraverso le DISAVVENTURE DI DON GAETANO 


Intensa è l’attività, culturale e di promozione, intrapresa da DONATO CIRELLA con un gruppo di giovani, intraprendenti attori, per il rilancio dell’attività turistica, del territorio di GROTTOLE (MT) e non solo, in questa fase post pandemia da coronavirus. 

PROMO 

https://fb.watch/6eNd0tui-d/

La “Chiesa Diruta

Scoperta al cielo perché priva di cupola, fragile nella sua incompiutezza ma, al contempo, altera nella sua mole, sorprende i visitatori per la bellezza decadente delle antiche costruzioni e delle rovine superstiti.

Visibile dalla basentana, vi si accede tramite una lunga scalinata in pietra e si affaccia su un panorama di terreni brulli e uliveti.


Diruta, ovvero abbattuta, diroccata: aggettivo riferibile ad architetture, edifici o mura difensive che a causa di agenti atmosferici, catastrofi naturali o bombardamenti versano in condizioni critiche ma suggestive.

La vegetazione prende il sopravvento e le rovine riposano in uno scenario malinconico e silente.

Appellativo più che calzante la “Chiesa Diruta”, per un piccolo rudere religioso a Grottole, borgo a 30 km da Matera, caparbiamente sopravvissuto a terremoti e crolli, oggetto del concorso di idee indetto per studenti, artisti e architetti.

La storia della “Chiesa Diruta” di Grottole
La “Chiesa Diruta”

Grottole conta 2100 abitanti e si sviluppa sulle cime delle colline lucane, raggiungibile dalla via Appia, un tempo crocevia militare e commerciale di collegamento tra Roma e Brindisi.

Il nome evoca le “grotticelle”, locali ancora visibili lungo le pendici del paese e utilizzati dagli artigiani per plasmare dall’argilla vasi e brocche.
Il centro storico, con i vicoli stretti, la Chiesa madre e di San Rocco, è popolato da 300 abitanti (di cui il 60% è over 70) con 626 case abbandonate.
Poco lontano la torre centrale del Castello longobardo e la Torre Altojanni testimoniano l’origine medioevale di una cittadella nei pressi di Grottole.

La “Chiesa Diruta”, oggetto del concorso di idee, fu originariamente intitolata ai SS. Luca e Giuliano, patroni del borgo fino al 1815.
Alta 39 m e larga 20 m, fu costruita a partire dai primi anni del 1500, con funzioni religiose già nel 1508.
Fondamenta, impianto a croce romana e mura perimetrali risalgono al periodo più antico, mentre una successiva fase costruttiva è documentata dalla data 1595 riportata sull’architrave del portale principale realizzato da Giulio Carrara della Padula con lo stemma del Comune e le sculture in pietra dell’Eterno Padre e dei quattro evangelisti. Alla fine del Seicento fu danneggiata da un terremoto e subì ulteriori crolli negli anni successivi, fronteggiati con spese ingenti, ma poi i lavori furono nuovamente sospesi a causa di una lesione longitudinale, tanto grave da far temere il crollo della navata centrale.

Definitivamente abbandonata alla fine del settecento, prese il nome volgare “Chiesa Diruta

Nel 1985 furono eseguiti altri lavori di restauro, ma non terminati e utili a renderla agibile.

È arrivata ai nostri giorni senza copertura e con le facciate diroccate, non accessibile al suo interno.

La configurazione strutturale mostra la potenza e semplicità dell’architettura cinquecentesca, visibile sopratutto da una veduta aerea: impianto a croce latina con abside poligonale e un’unica navata centrale delimitata sui due lati da tre nicchioni con arco a tutto sesto, che si innesta nel transetto attraverso un ampio portale.

Le buche pontaie punteggiano le facciate, le murature su cui cresce l’erba selvatica e il portale centrale, maestosa cornice al paesaggio antistante, ricordano l’incompiutezza e il tragico destino di altre rovine abbandonate, dai templi pagani di Selinunte all’abbazia cistercense di San Galgano.

Al di là di un turismo di nicchia e degli abitanti locali, la chiesetta rimane un gioiello ignoto, la cui porta maggiore si ammira da via Garibaldi, la torre campanaria con lo stemma nobiliare dei Del Balzo-Orsini e quell’occhio aperto verso il cielo e le stelle.


La competizione di idee “Reuse the fallen church – una sala per concerti nelle rovine della chiesa Diruta a Grottole (Matera)” è indetta da Re-Use Italy, associazione che opera sul territorio italiano per recuperare il patrimonio architettonico e culturale in collaborazione con istituzioni, enti locali e artisti di tutto il mondo.

tratto da :

https://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/progetti/chiesa-diruta-concorso-idee-372

AUTRICE : Architetto STELLACCI 

Elisa Stellacci ~ Architetto

 

Elisa Stellacci : Si laurea in Architettura presso la FaF con tesi “Città di terra e acqua: strategia di riqualificazione delle sponde dei laghi mantovani’’

Oltre a collaborare con vari studi di architettura e grafica italiani, partecipa a workshop e corsi di formazione sulla progettazione del verde con piante mediterranee.
Nel 2011 fonda “Flora et Labora” *, un’associazione nata con finanziamento regionale**, che si occupa di Garden Therapy in chiostri e spazi interclusi inutilizzati. Lavora nella progettazione architettonica e paesaggistica, nella grafica e nel design. In ogni campo e in ogni progetto ricerca sobrietà funzionale e semplicità comunicativa, privilegiando l’utilità e la chiarezza.

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi.
Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.

 

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