ASSUNZIONI, AL SAN CARLO LA STRANA CONSULENZA ESTERNA
Sulle stabilizzazioni, il Direttore generale dell’Aor Spera invece che chiedere ai suoi va dal Prof. avvocato
POTENZA. Nonostante l’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza abbia un direttore amministrativo, Eufrasia Pesarini, un direttore dell’Unità operativa Gestione risorse umane, Cristiana Mecca, nonché un proprio Ufficio legale e contenzioso, che è una struttura di staff della Direzione generale, il Dg Giuseppe Spera su una tematica di ordinaria amministrazione, ha conferito un incarico esterno al Prof. avvocato Domenico Garofalo per avere dal giurista quello che tecnicamente viene definito un parere pro veritate. Nel caso San Carlo, non è in discussione la professionale dell’incaricato, professore ordinario di Diritto del lavora nell’Università degli Studi di Bari, presso il Dipartimento Jonico in Scienze Giuridiche ed Economiche, ma la legittimità dell’operato del Dg. Il parere pro veritate, in sintesi, per quanto conferito da una parte che vanta certi interessi, assume valore di terzietà poiché il professionista incaricato risponde al quesito della Pubblica amministrazione non nell’interesse del cliente, ma nell’interesse equidistante della verità: una consulenza “super partes”. A motivare il ricorso al parere pro veritate, in via principale è l’inadeguatezza delle risorse interne, come può essere, per esempio, la mancanza un ufficio legale. Ma motivazioni di questo genere, non riguardano il caso San Carlo. Il Dg Spera ha fatto appello, pro forma non poteva fare altrimenti, a una certa e presunta com-plessità della materia. Ebbene la tematica in questione è in verità, per un’Azienda sanitaria come il San Carlo delle più all’ordine del giorno: «Vi è interesse a verificare se è il quesito , nell’attuale quadro ordinamentale, le procedure di stabilizzazione costituiscano idoneo strumento per il reclutamento anche del personale dirigente del ruolo amministrativo, salvaguardando il principio di adeguato accesso dall’esterno». Tra le altre cose, ma non di minore importanza, oltre al direttore amministrativo, al direttore delle risorse umane e all’Ufficio legale, per un dubbio del genere, il Dg Spera avrebbe potuto interpellare gli Uffici del Dipartimento della funzione pubblica che forniscono proprio orientamenti applicativi alle amministrazioni. Ancor più anomale l’accusa indiretta dal Dg Spera ai suoi: attiva la consulenza esterna, che poi chiaramente pagherà con soldi pubblici, per «evitare qualsiasi possibilità di valutazioni complessive sulla questione non ancorate a fondamenti imparziali ed oggettivi». Se quello del Dg Spera è uno spreco di denaro pubblico, lo è a prescindere dalla cifra stabilita come compenso per il Prof avvocato. Dato che all’origine c’è la nota, del settembre 2020, del Dipartimento regionale Sanità sulla coerente applicazione delle procedure di stabilizzazione da parte delle Aziende regionali, adesso che a distanza di 9 mesi IL Dg Spera ha deciso di pagare un esperto esterno, magari dallo stesso Dipartimento potrebbero chiedere spiegazioni.