MOLLICA: «OPPOSIZIONI UNITE CONTRO L’IMMOBILISMO IN CUI VERSA VENOSA»
Intervista al consigliere comunale di “Venosa Duemilaventiquattro” che attacca la giunta Iovanni sulla ripresa post pandemia
VENOSA. L’immobilismo in cui versa la città di Venosa ha portato tutte le forze di opposizione in consiglio comunale ad unirsi e “combattere” affinchè l’amministrazione comunale con a capo il sindaco pentastellato Marianna Iovanni possa intraprendere azioni che, concretamente, rimettano in moto l’economia della città.
Il consigliere comunale del gruppo Venosa 2024, Franco Mollica ha incontrato l’Associazione commercianti per confrontarsi sul delicato tema della ripresa post pandemia. «Come gruppi di opposizione ci siamo riuniti afferma il consigliere Mollica e abbiamo deciso di dare una spinta a chi si chiude all’interno del proprio comune senza guardare ciò che avviene fuori. Abbiamo voluto iniziare una serie di incontri partendo da chi aveva avuto più danni da questa pandemia come i commercianti e i ristoratori. Abbiamo chiesto loro quali erano le questioni da risolvere e tra queste abbiamo scelto quelle fattibili e le abbiamo trasformate in un documento di proposte per il comune presentato con una mozione». La giunta Iovanni ha più volte accusato le opposizioni di non essere propositive e a questo il consigliere Mollica controbatte: «Noi di proposte ne facciamo a Iosa, sono loro forse che non sanno cosa significhi fare proposte. Si chiudono a riccio pensando di avere la verità in tasca. Si chiudono nel castello senza fare ben capire quali siano gli atti che fanno per questa comunità ». Sulle dimissioni dal ruolo di presidente del consiglio di Giovanni Colangelo, Franco Mollica afferma: «Io sono quello che in questi due anni ha attaccato maggiormente Colangelo nel suo ruolo di presidente del consiglio. Io, però, ero contrario alle sue dimissioni tant’è che lo avevo invitato a non dimettersi perché avrebbe lasciato lo strumento della presidenza del consiglio nelle mani di qualcuno che gli ha chiesto le dimissioni perché bisognava essere coerenti. Una coerenza che loro non hanno avuto perché, è doveroso ricordarlo, senza i voti di Colangelo loro non avrebbero più la maggioranza per la quale sono stati eletti. A questo punto sarebbe stato meglio dimettersi e andare a nuove elezioni e verificare in realtà se la gente sia disposta a dargli nuovamente fiducia».