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POST PANDEMIA: LA UIL SI PREPARA ALLA RIPRESA PUNTANDO SU TRE ASSI

Guardando al futuro, il sindacato immagina una ripresa in auge della Basilicata che ha grandi vocazioni

POTENZA. Si è svolto il Consiglio Regionale Confederale della Uil di Basilicata che guarda al futuro post pandemia e che ha organizzato ben tre manifestazioni nazionali per sabato prossimo unendo sotto lo tesso obiettivo le tre sigle sindacali di Cgil, Cisl, Uil. Alla manifestazione per il Sud che si terrà a Bari, è attesa la partecipazione del segretario nazionale Pierpaolo Bombardieri. I sindacati hanno un unico comune denominatore che guarda al lavoro, all’occupazione, alla coesione ma anche allo sviluppo, al fisco, alle pensioni, al rinnovo dei contratti pubblici e privati, alla riforma della pubblica amministrazione e della scuola, alla cultura e al turismo. Per quanto riguarda la Basilicata, la Uil rivendica una svolta nella nostra regione e nel-la dimensione nazionale sostenendo che il Pnrr non è un punto di arrivo ma l’innesco di una ripartenza. E la Basilicata che guarda al futuro immagina tre assi portanti che riguardano in primis la promozione e la tutela della persona come parte di una comunità occupata ma anche come attore e destinatario dei sistemi di protezione sociale. Si guarda inevitabilmente anche all’ambiente naturale e culturale come punto strategico per la crescita umana e collettiva. La Uil in tema di ambiente guarda anche alla sua tutela salvaguardando i borghi affetti da spopolamento, cercando nuove strategie per valorizzare le risorse naturali, le città patrimonio dell’umanità e poi le acque e le foreste regionali. In un’epoca di risorse tecnologiche avanzate, si guarda anche all’intelligenza umana nell’uso delle nuove opportunità offerte proprio da tecnologia e nuovi media. Occorre guardare alla promozione delle imprese innovative, partecipare ai grandi progetti internazionali di ricerca, digitalizzare la pubblica amministrazione, costruire centri di competenza di eccellenza mondiale. Sono tre assi di fondamentale caratura che, attraverso azioni e obiettivi specifici, devono riuscire a mettere in moto le ‘aree di trasformazione strategiche’ della regione guardando alla competitività produttiva, all’attrattività, alla svolta ecologica, all’area delle infrastrutture, delle connessioni e della mobilità. Non vanno ovviamente dimenticate quelle branche che interessano la protezione sociale, il nuovo lavoro, l’inclusione sociosanitaria, l’innovazione, la ricerca e le tecnologie ma anche il turismo sostenibile. Per Vincenzo Tortorelli segretario regionale della Uil per uscire dall’impasse è necessario stabilire una sorta di ‘amministrazione ad hoc’, parallela a quella ordinaria, compartecipata dalle forze sociali, posta in capo alla Presidenza della Giunta. Uscire dalla crisi post pandemica significa attuare interventi che garantiscano  credibilità e capacità di tradurre in un nuovo sviluppo un’operazione storica di riforma della programmazione regionale. Il documento strategico di programmazione integrata che dovrà es-sere messo a punto, deve racchiudere tutti i progetti da realizzare, le  previsioni di spesa e le modalità di finanziamento per definire gli elementi di traino e apportare ricadute concrete nella vita delle  comunità locali. Con la campagna di mobilitazione intrapresa, la Uil attua nuove relazioni  sindacali e sociali guardando al tema del confronto sul Piano del lavoro che deve tradursi in arricchimento delle funzioni del Governo regionale, come massimo fattore propulsore di iniziative e alleanze per lo sviluppo della regione. La Uil si è soffermata anche sulla questione Stellantis per cui l’incontro al MISE ha dimostrato con chiarezza chela strategia della casa automobilistica non può prescindere dalle potenzialità strutturali dello stabilimento di Melfi e che ha un suo valore l’annuncio della produzione di quattro nuovi modelli di auto elettriche in Basilicata. Per Tortorelli c’è l’esigenza di tracciare una road map per raggiungere questo importante obiettivo dando continuità al tavolo nazionale di confronto. Serve un Osservatorio automotive a cui partecipino esperti di rilevo nazionale in grado di supportare il dibattito e l’iniziativa pubblica locale e concorrere con quelli governativi. Quanto a Melfi, il distretto è vocato all’elettrico e quindi alla realizzazione di una gigafactory europea per la produzione dei pacchi batterie. La strategia degli investimenti green potrebbe venire dalla spinta dettata dal Recovery Fund che tende a rendere le aree metropolitane green e in grado di utilizzare l’idrogeno che potrebbe anche rappresentare un valore aggiunto per i programmi di costruzione di nuove auto con questa alimentazione.

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