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OPERE IN VIA DI COMPLETAMENTO: NESSUN BLOCCO DEL CANTIERE NONOSTANTE LE RACCOMANDAZIONI

MARATEA Regione e Soprintendenza sono stati chiari sul Carrubo di Fiumicello: «Sospendere i lavori in attesa delle verifiche»

La Polizia Locale non interviene e il Comune prende tempo con una nuova lettera di chiarimenti. Intanto la struttura è già bella che finita

MARATEA. Regione Basilicata e Soprintendenza delle Belle arti sono state chiare: i lavori al Carrubo di Maratea, in località Fiumicello, vanno sospesi. Almeno fino alla verifica di tutta la documentazione.
Nonostante i due sopralluoghi degli Enti preposti al controllo e le lettere formali in cui si invitava alla sospensione, la struttura realizzata dal Santavenere sembra tutt’altro che ferma al palo. Come mostrano le foto di ieri è quasi in dirittura d’arrivo per il completamento. Pronta ad essere messa in funzione quanto prima. La Regione Basilicata nella nota inviata al Comune di Maratea sollecitava la Polizia locale a intervenire in quanto sosteneva che «La “struttura temporanea esterna” non è assimilabile a tale categoria per le dimensioni (circa 1000 mq), per le modalità di realizzazione, in quanto l’ancoraggio al suolo con plinti di calcestruzzo prefabbricati non ne consentirebbe una facile rimozione o spostamento, oltre che per l’esecuzione di ulteriori interventi di sistemazione dell’area, come documentato anche da organi di stampa».
Sembrerebbe che ad oggi dal Comune della Perla del Tirreno nessuno voglia prendersi la responsabilità di dare seguito alle sollecitazioni di Regione e Soprintendenza. La dimostrazione sta nel non aver ancora fermato i lavori che nel frattempo procedono spediti per un completamento repentino. Un lasso di tempo eccessivo quello per intervenire, considerato che se qualcuno prima o poi intenderà agire il “danno” è già bello che compiuto. Ma noi continueremo a chiedere: cosa intende fare il Comune di Maratea?
Al momento sembra voglia prendere tempo. Infatti, invece di mandare qualcuno sul cantiere al momento ha ben pensato di non intervenire ma di limitarsi ad inviare una nuova nota alla Soprintendenza per chiedere ulteriori chiarimenti con tanto di ruspe pronte a continuare i lavori. Anche se tutti gli Enti interessati si erano raccomandati, in attesa dei chiarimenti e delle verifiche del caso, di ermare le ruspe e l’installazione di plichi con cemento.
La Regione aveva messo nero su bianco che non ci si trovava «in presenza di interventi di “lieve entità” o definiti “minori, privi di rilevanza paesaggistica”, per i quali sono richieste autorizzazioni anche se semplificate» ma che anzi «cla struttura, oggetto della contestazione, non ha le caratteristiche per essere ricompresa tra gli interventi che non richiedono l’autorizzazione paesaggistica per la loro esecuzione». Ma nessuno pare aver letto.
Dalla Regione e dalla Soprintendeza emerge chiaramente un’azione volta alla tutela del paesaggio, in una delle zone sottoposta per di più a vincolo paesaggistico ormai da diversi anni. Mentre loro fanno la loro parte dalle associazioni ambientali, note per le loro battaglie in difesa del territorio, su questa vicenda non si sente volare una mosca. Come mai non intervengono? Perchè non si vuole andare in fondo alla vicenda?
La presenza di ruspe e cemento eppure è sotto gli occhi di tutti. Da giorni i cittadini lamentano il via vai di mezzi pesanti che entrano ed escono dal cantiere. Ma nonostante questo, sul caso del cantiere del Santavenere, si preferisce mettere un “telone” e chiudere gli occhi.

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