PETROLIO, I BARILI E LE ESTRAZIONI AUMENTANO MA LE ROYALTIES DIMINUISCONO: -207 MILIONI
ECONOMIA LUCANA Report annuale, dal Pil e l’export fino ai redditi e all’occupazione: tutti i cali registrati da Banca d’Italia
Nel 2020 la pandemia di Covid-19 ha determinato forti ripercussioni sul sistema economico regionale lucano: il Prodotto interno lordo «si è ridotto intensamente (-8,5%)». È quanto emerso dal «Rapporto annuale» sull’economia regionale, presentato ieri dalla Banca d’Italia, a Potenza, ed illustrato dai relatori, tra gli altri, Maurizio Mincuzzi (Direttore Banca d’Italia Filiale di Potenza), Nicola Daniele Coniglio (Professore di Politica Economica Università degli Studi di Bari Aldo Moro), Andrea Lamorgese (Servizio struttura economica Banca d’Italia».
LE IMPRESE: PIL ED EXPORT IN CALO
Nel 2020 il valore aggiunto nel settore industriale si è contratto in maniera significativa (-10,4%). Per quanto riguarda gli scambi con l’estero, nel 2020 le esportazioni lucane hanno registrato un ulteriore calo (-4,4% cento a prezzi correnti rispetto al 2019).
Le conseguenze della pandemia nei settori produttivi sono state eterogenee nel 2020, «riflettendo è specificato nel Rapporto anche la diversa intensità delle restrizioni». Nel manifatturiero le vendite di auto prodotte in Basilicata sono calate nei mesi primaverili, per poi tornare a crescere nella seconda metà dell’anno.
Le prospettive per l’anno in corso rimangono incerte a causa di persistenti difficoltà di approvvigionamento sui mercati globali. La flessione dell’attività ha riguardato in misura meno intensa le costruzioni e l’agricoltura (-5%). Nei servizi le restrizioni alla mobilità hanno inciso soprattutto nei comparti del commercio non alimentare e del turismo; il calo delle presenze, più intenso nel primo semestre del 2020, si è attenuato durante la stagione estiva a seguito dell’allentamento delle restrizioni di cui ha beneficiato soprattutto il turismo domestico.
PETROLIO: PIÙ ESTRAZIONI, MA MENO ROYALTIES
Nell’estrattivo il valore della produzione è calato, a causa della forte contrazione dei corsi petroliferi innescata dalla crisi pandemica, ma si è contestualmente registrato un aumento delle quantità estratte.
In termini di quantità estratte, la produzione di petrolio greggio è aumentata in Basilicata del 36,5% circa rispetto all’anno precedente, mentre quella di gas è risultata sostanzialmente stabile.
Aumento riconducibile all’avvio dello sfruttamento del giacimento di Tempa Rossa.
Le royalties, determinate in base al valore della produzione dell’anno precedente all’erogazione, «sono diminuite nel 2020 del 10,1%, portandosi a circa 110 milioni di euro».
«Secondo nostre stime hanno precisato gli analisti di Banca d’Italia , a causa degli andamenti descritti, le royalties dovrebbero registrare un’ulteriore diminuzione a circa 97 milioni di euro nel 2021, di cui poco meno di un terzo derivanti dalle estrazioni del giacimento di Tempa Rossa».
IL MERCATO DEL LAVORO E I DIMINUITI REDDITI DELLE FAMIGLIE
Nel 2020 il numero di occupati in Basilicata si è ridotto di circa 2.500 unità rispetto all’anno precedente.
Le ripercussioni della pandemia sull’occupazione «sono state mitigate dai decreti emergenziali, che hanno introdotto misure di sostegno alle imprese e ai lavoratori, estendendo in particolare gli strumenti di integrazione salariale». Per tale ragione, come spiegato nel Rapporto annuale sull’economia lucana, l’andamento negativo dell’attività produttiva «si è riflesso nel 2020 in un calo delle ore lavorate più intenso rispetto a quello dell’occupazione». L’emergenza sanitaria e le misure di contenimento, «deteriorando le prospettive occupazionali dei lavoratori», hanno contribuito ad accrescere il numero di inattivi e a ridurre i lavoratori in cerca di occupazione.
I redditi delle famiglie «sono diminuiti, sebbene il calo sia stato fortemente limitato dai provvedimenti pubblici di sostegno alle famiglie».
Il reddito disponibile delle famiglie lucane era pari nel 2019 a circa 14.500 euro. Tra il 2019 e il 2020 «il reddito si è ridotto del 2,1%»,
Mentre «le retribuzioni totali nette dei lavoratori dipendenti sono diminuite del 10% risentendo della forte flessione delle ore lavorate».
La dinamica negativa dei redditi, le misure restrittive e l’accresciuta incertezza hanno inciso sui consumi, che sono diminuiti più intensamente rispetto al reddito, determinando un aumento del risparmio aggregato delle famiglie.
IL MERCATO DEL CREDITO
Nel 2020 la crescita dei prestiti all’economia lucana si è intensificata: l’andamento ha riflesso l’accelerazione dei prestiti alle imprese, che hanno beneficiato delle misure a sostegno della liquidità, tra cui le moratorie sui debiti bancari e il rafforzamento del sistema di garanzie pubbliche. I prestiti alle famiglie hanno invece rallentato rispetto all’anno precedente, risentendo del calo dei prestiti al consumo, penalizzati anche dalla minore propensione alla spesa. Gli indicatori sulla qualità del credito mostrano un quadro articolato. Il flusso dei nuovi crediti deteriorati è diminuito, beneficiando, oltre che delle misure di sostegno a imprese e famiglie, anche della flessibilità delle regole di classificazione dei finanziamenti. La perdurante incertezza sull’evoluzione del quadro macroeconomico ha determinato tuttavia un aumento degli accantonamenti da parte degli intermediari sui crediti non deteriorati, in previsione di un peggioramento della qualità dei prestiti. L’accelerazione del credito, l’aumento del risparmio aggregato delle famiglie e il rinvio degli investimenti delle imprese hanno sostenuto la crescita dei depositi bancari.
LA FINANZA PUBBLICA DECENTRATA
«La spesa della Regione s’apprende dal Report è lievemente aumentata soprattutto per effetto delle misure di sostegno a imprese e famiglie, che hanno beneficiato anche della riprogrammazione di parte dei fondi strutturali europei».
La spesa dei Comuni ha invece registrato una forte flessione, risentendo del calo degli investimenti in opere pubbliche. La crisi pandemica ha reso necessario il rafforzamento dell’assistenza sanitaria ospedaliera e di quella territoriale. Quest’ultima si caratterizza in regione per un fabbisogno di prestazioni superiore rispetto alla media nazionale.
DIGITALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA LUCANA
La pandemia, per Banca d’Italia, ha evidenziato come lo sviluppo digitale sia un fattore indispensabile per sostenere l’innovazione e la competitività del sistema produttivo e finanziario di un territorio, oltre che per promuovere le competenze e l’inclusione sociale dei suoi cittadini.
Alla vigilia della pandemia il livello di digitalizzazione della Basilicata «risultava molto inferiore rispetto alla media nazionale, per effetto anche della bassa copertura delle reti, soprattutto nei comuni più isolati».
Al ritardo contribuiscono inoltre «la minor diffusione delle competenze informatiche nella popolazione e la bassa adozione di tecnologie digitali da parte delle imprese, riconducibile solo in minima parte a una diversa specializzazione settoriale e dimensionale di queste ultime». L’utilizzo di servizi digitali risultava inferiore anche in ambito bancario e nelle Amministrazioni pubbliche locali. La pandemia di Covid-19, ha, però, «favorito l’utilizzo del lavoro agile che tuttavia è risultato meno diffuso rispetto alla media nazionale».