AttualitàBasilicataBlog

SI FACCIA DI NINO QUEL PATRIMONIO E QUELL’ESEMPIO PER INFRANGERE ALTRI “MURI” NELLA NOSTRA BASILICATA

L’INTERVENTO: Salvatore Santoro, consigliere dell’Ordine dei giornalisti di Basilicata sprona la regione affinchè onori l’impegno di Postiglione

POTENZA. Il mondo non sarebbe lo stesso se non ci fosse stata la ‘Radio’. E anche oggi che la tecnologia offre una serie infinita di modalità per ascoltare musica o radiogiornali e rubriche di approfondimenti leggeri o meno c’è una linea che unisce il presente e il futuro con quello straordinario fermento che nacque a metà degli anni ’70. All’epoca certo bisognava essere ‘visionari’ per capire in anticipo quello che poi sarebbe accaduto. Nino Postiglione lo era. Ed era anche mosso da un entusiasmo contagioso che mai lo ha abbandonato per tutti gli anni che ha riempito l’etere con la sua voce e i suoi racconti dei fatti che accadevano nella città che ha amato come pochi e nella Regione che fino all’ultimo giorno ha provato a portare fuori da quei confini che troppo spesso l’hanno imbrigliata in una sorta di autoesilio di chi non si sente apprezzato quanto dovrebbe.

La Basilicata oggi esiste non solo per gli atlanti e per legge.

Ma negli anni ‘70 la nostra regione veniva confusa con il Molise o aggregata alla Campania o alla Puglia e quelli che poi sono diventati orgogli da esportazione allora erano ‘vergogne’ da nascondere o demolire: si pensi a Matera e ai suoi Sassi solo per citare l’esempio più lampante.

In quel periodo però, mentre a tanti non restava che piangersi addosso, Nino Postiglione con la sua ‘Radio Potenza Centrale’ sfondava non solo i confini geografici ma anche quelli del ‘sogno’. Il suo e di quella generazione che poi è stata raccontata in film straordinari come ‘Stregati’ di Francesco Nuti e ‘Radio Freccia’ di Ligabue o in brani come ‘Canzoni alla radio’ degli Stadio, ‘La radio’ di Eugenio Finardi e tante altre. Nino, che io ho l’onore di aver conosciuto come ‘collega’ in giro per conferenze o come ‘pioniere delle radio’ a cui chiedevo qualche curiosità di un’epoca a cui sono sempre stato legato per affinità culturale e sentimentale è un simbolo di quella potentinità e lucanità che dovrebbe essere ‘esaltata’ nella sua autenticità. Non si tratta di campanilismo o altro e non si faccia sempre lo stesso errore sintetizzabile in quel clichè che alla fine è semplicemente un atto di arresa: “Nemo propheta acceptus est in patria sua”. Sta a noi oggi, ribellarci a quella sorta di debolezza ‘provinciale’ che pervade gran parte del nostro agire. A Nino Postiglione, quale ‘pioniere dell’etere e fondatore della prima radio italiana libera’, prima ancora della sentenza della Corte Costituzionale del 1976, il lontanissimo comune di Cittiglio nell’alta Lombardia ha dedicato un largo nel centro storico nel nome “Radio Libere1976, nel ricordo di Nino Postiglione’. Non si emuli semplicemente questa azione in maniera meccanica come pure sarebbe doveroso.

Si faccia di Nino Postiglione quel patrimonio e quell’esempio per infrangere altri ‘muri’ nella nostra terra bellissima.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti