FUMATA NERA PER IL PRIMO CONSIGLIO IN PRESENZA DOPO MESI, BARDI ASSENTE PER IMPEGNI A ROMA
Maggioranza e opposzione si accordano per rinviare la seduta. Le questioni sulla Matera-Ferrandina e l’intitolazione a Positiglione dovranno attendere
POTENZA. Dopo mesi di dirette streaming e lavori proseguiti a rallentatore la seduta del Consiglio regionale di ieri si sarebbe dovuta svolgere in presenza. Molte però le assenze in Aula, a cominciare dal presidente della Regione Bardi convocato a Roma per importanti impegni istituzionali. Oltre a lui non erano presenti diversi consiglieri regionali. Motivo che ha indotto i presenti a prendere la decisione di rinviare a data da destinarsi la discussione prevista all’ordine del giorno. Purtroppo dopo l’ultima seduta del Consilgio finita in bagarre tra opposizioni e ,maggioranza, con l’ennesima discussione rinviata per mancanza del numero legale, questa volta si è sciolto di evitare casi analoghi. E così sulle scelte inerenti la Ferrandina Matera bisognerà attendere. In lista d’attesa anche la mozione di Fratelli d’Italia per intitolare la saletta Mediafor del Palazzo della Giunta regionale al pioniere dell’etere italiana Nino Postiglione.
Tutte questioni che sono state rinviate alla prossima seduta anche se per l’allungarsi dei tempi non è mancata qualche polemica delle opposizioni.
«Inaccettabile avviare una seduta senza l’interlocuzione e l’ascolto del rappresentante dei lucani e delle lucane. Basta discussioni senza decisioni, soprattutto quando sono in ballo fondamentali temi che riguardano il futuro della Basilicata tutta. Basta approssimazione. Non possiamo continuare a consumare in-contri con l’assenza di chi ci rappresenta e che ha il dovere di farci comprendere, politicamente, cosa intende fare. Si poteva concordare direttamente altra data e evitare di arrivare a un aggiornamento last minute. La conferenza dei capigruppo ha deciso per l’aggiornamento perché è necessario conoscere gli intendimenti da porre in essere e la posizione della politica lucana, ma nel comunicarlo ho voluto che tutti potessero ascoltare le motivazioni. Sulla Ferrandina Matera-LaMartella si sono avvicendate diverse posizioni che devono giungere a utile e condivisa sintesi. In questo momento occorre trovare unità di intenti sul collegamento di una tratta ferroviaria che ha già un finanziamento di 365 milioni di euro alla dorsale adriatica. L’istanza poi andrà legittimata nei confronti del Commissario Vera Fiorani e del Governo nazionale. Il Consiglio Regionale rimanda quindi la discussione per consentire alla intera assise, al Presidente e alla sua Giunta di approfondire tutte le questioni correlate alla infrastruttura ferroviaria». Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
«Auspico pertanto che si possa finalmente giungere a decisioni unitarie che riguardano l’intera Basilicata. Abbiamo chiesto di discutere al prossimo Consiglio, senza cambiare ordine dei lavori. Avevamo condiviso una risoluzione che parte da Italia Viva e poi condivisa dalla intera opposizione che, si spera, tutta l’assise arrivi in maniera congiunta ad approvare, quando ne discuteremo aggiunge Braia. Da 150 anni la città di Matera e la sua Provincia aspettano il collegamento ferroviario con la rete nazionale, più volte promesso e mai realizzato. Un collegamento indispensabile, tra l’altro, per dare grande impulso ai settori produttivi agevolando la circolazione nazionale di persone e merci ed in particolare al comparto turistico provinciale e regionale oltre che utile a far uscire dall’isolamento i comuni dell’alta collina Materana ed in particolare quelli di Stigliano, Aliano, Cirigliano, Gorgoglione, Accettura, San Mauro Forte alcuni dei quali, secondo dati Istat, sono a rischio di estinzione da spopolamento.» Presenti ieri a Potenza anche i rappresentanti dell’Associazione Ferrovia Nazionale Matera Ferrandina insieme al loro presidente Pavese. «Non hanno potuto assistere alla discussione per cui da anni si battono ma hanno almeno ottenuto una audizione per rappresentare i dettagli dell’istanza ed esporre le motivazioni che noi abbiamo sempre sostenuto e per le quali, grazie all’On. Antezza si ottenne che diventasse legge, l’emendamento con cui furono finanziati 210 milioni di euro. Si rimanda tutto di qualche giorno, da parte nostra continueremo ad approfondire e motivare la questione e portare avanti la nostra battaglia» conclude Braia.