SE IL PD SOMIGLIA SEMPRE DI PIÙ AL M5S
Lettere lucane
Anche in Basilicata si parla dell’alleanza tra il Pd e il M5s. L’alleanza parrebbe obbligatoria, visto che il centrodestra è compatto e unicamente affrontabile alleando tutti i partiti che sono fuori dal suo perimetro. Sono uomo di mondo e capisco le logiche della “realpolitik” e le leggi dell’aritmetica, ma davvero faccio fatica a comprendere come si sia giunti a un’intesa programmatica e politica tra due partiti che per quasi un decennio si sono reciprocamente accusati di essere il male assoluto. Ho ancora nelle orecchie le parole violente e brutali dei “leader” – chiamiamoli pure così – del M5s contro il Pd lucano, accusato di ogni nefandezza. Politici grillini come Petrocelli e Liuzzi hanno accusato il Pd lucano di corruzione, clientelismo, subalternità ai poteri forti, ecc. Mentre i “leader” – chiamiamoli pure così – del Pd lucano hanno accusato gli esponenti del M5s di demagogia, populismo, giustizialismo, inettitudine, ecc. Ora, invece, si parla di alleanza, di asse politico e programmatico. Ripeto, capisco il motivo per cui il Pd e il M5s parrebbero costretti a “sposarsi” – la politica è dinamica, è cambiamento. Ma questo cambiamento andrebbe motivato, discusso, spiegato. E dunque mi chiedo: il M5s ora valuta positivamente il riformismo e il garantismo del Pd lucano? E il Pd non ha nessun imbarazzo ad allearsi con chi urlava in ogni dove che alla Regione Basilicata c’erano dei banditi? L’idea che mi sono fatto è che il vero mutamento genetico lo abbia subito il Pd. Fino al 2019 il Pd era un partito di orientamento liberalsocialista, riformista e garantista. Poi, con l’avvento della segreteria Zingaretti, il Pd è diventato un partito statalista, sindacalista, assistenzialista e dirigista. Insomma, è il Pd che somiglia sempre di più al M5s, e non il contrario. E i liberalsocialisti, riformisti e garantisti di sinistra che faranno? Moriranno statalisti per “realpolitik”?