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L’AIRONE CHE VOLTEGGIA IN “ABITO NUZIALE”

Lisandro: “Vi racconto questo trampoliere sacro alla Dea Atena nell’antica Grecia, oggi in Italia è specie protetta”

L’habitat delle zone umide a Nord Ovest della Lucania, sembra favorire la presenza di diversi tipi di trampolieri che, in forma stanziale o migratoria, frequentano il territorio. Ci sono Ardeidi come l’Airone cenerino, l’Airone rosso, l’Airone guardiabuoi, la Garzetta e la Sgarza ciuffetto.

Oltre a questi vi è un altro Airone che non passa inosservato, un uccello parzialmente stanziale che, per il suo piumaggio bianchissimo, è riconoscibile sia quando è fermo su un ramo o sulla sponda di un torrente, sia quando è in volo con il collo che assume la tipica forma ad “S” degli aironi.

A mostrarcelo in queste immagini esclusive, il documentarista lucano, Carmine Lisandro: «L’Airone bianco maggiore tra gli Ardeidi è senz’altro per la sua corporatura slanciata il più elegante ed armonioso oltre a raggiungere dimensioni ragguardevoli, anche se di poco inferiori all’Airone cenerino, con un’apertura alare di un 1,70 cm per 1 metro di altezza ed un peso di circa 1.5 kg. Le zampe sono nere con il becco arancione che in primavera assume una colorazione più scura.

E’ un uccello schivo e diffidente, che predilige zone umide con aree a prati, frequenta laghetti artificiali e torrenti con acque calme e poco profonde ricchi di vegetazione di canneti dove si dedica, quasi sempre in solitaria, alla predazione non solo di pesci come Cavedani o Barbi, ma anche di anfibi come rane e girini, rettili come Bisce d’acqua, insetti e piccoli mammiferi, che tenta di catturare utilizzando la tecnica dell’attesa o smuovendo il fondale con le zampe per individuare prede nascoste  da arpionare con il becco e poi inghiottire.

Soprattutto lungo i torrenti l’Airone bianco deve condividere le aree di predazione, oltre che con la sua specie, anche con altri uccelli come le Cicogne nere e le Garzette con le quali viene spesso confuso anche se quest’ultime hanno il becco nero, le zampe gialle e sono grandi la metà.

Ma è specialmente con il collerico Airone cenerino che ha una difficile convivenza: infatti non gradendo la sua presenza, tenta spesso di cacciarlo dalla zona di pesca fino a veri e propri scontri, per fortuna non cruenti, che si risolvono quasi sempre a favore dell’Airone cenerino. 

In primavera, verso aprile, inizia la fase di corteggiamento, periodo in cui l’Airone bianco diventa ancora più bello in quanto al piumaggio si aggiungono nuove penne ornamentali che costituiscono il cosiddetto “abito nuziale”.

Formata la coppia gli Aironi si dedicano alla costruzione, tra i canneti e qualche volta su alberi, di un nido spartano di rametti e canne, imbottito con erba e piante acquatiche, preferibilmente in vicinanza di torrenti ed aree umide, dove la femmina depone 2/4 uova che cova per circa un mese; alla schiusa i pulli sono allevati dalla coppia».

Nell’antica Grecia l’Airone bianco maggiore veniva considerato sacro ad Atena, Dea della Sapienza, delle arti e delle Scienze, oggi in Italia è una specie protetta ai sensi della legge 157/92.

 

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