E SE IL GENERALE FIGLIUOLO GOVERNASSE LA BASILICATA?
Lettere lucane
Ho ascoltato attentamente l’intervista che Mara Venier ha fatto a “Domenica In” al generale Francesco Paolo Figluolo. Ne ho apprezzato la serietà, il pragmatismo, lo spirito di servizio e l’umiltà. È un lucano di cui andare orgogliosi. Mentre lo ascoltavo mi è venuta una strana intuizione; mi sono cioè chiesto cosa sarebbe la Basilicata se a governarla al prossimo turno fosse proprio lui. Mi si obietterà che di generale ne abbiamo già uno, e che l’esperienza di Bardi non ha sinora brillato per attaccamento, visione e capacità di governo. Vero. Ma Figluolo mi pare di tutt’altra pasta, perché ha un calore quando parla che Bardi non ha, e un sentimento del mondo fraterno, disponibile, condiviso e umile. Ripeto, è solo una suggestione, ma forse possibile. Perché centrodestra e centrosinistra non riescono a compattarsi intorno a figure carismatiche, e perché in Basilicata – ma non solo in Basilicata – questo dualismo è sempre più sfrangiato, visto che in ogni dove nascono movimenti e partiti che parrebbero porsi in un’ottica di superamento di questo duopolio con i piedi di argilla. Figliuolo, insomma, potrebbe incarnare e sintetizzare una sorta di governo dei moderati, dei pragmatici e dei riformisti, una sorta di governo di larghe intese stabilito a priori, così da lasciare fuori gli apparati politici più conservatori e politicisti. So bene che abbozzata così è fantapolitica, ma credo che i lucani abbiano bisogno di figure carismatiche e totalmente votate al bene della nostra Regione. Io non so bene che legame sentimentale il generale abbia mantenuto con la sua terra d’origine, e non so nemmeno come si ponga rispetto a una prospettiva politica. Non ho le idee chiare sull’argomento. Ma sono certo che una sua disponibilità futura potrebbe frantumare il finto duopolio di establishment che attualmente soffoca e blocca il panorama politico lucano.