IL POLITICISMO DI CONFINDUSTRIA SUL NULLA ISTITUZIONALE DEL GEN

Se fosse capitato nella presidenza di Pasquale Lorusso, tenace self made man o prima ancora in quella di Pasquale Carrano, imprenditore di visioni e d’innovazioni globali, sarebbero volate di certo parole di fuoco e d’indignazione, ma l’ovattamento dei toni organizzato dal politicismo del loro successore, Francesco Somma, ha consentito al governatore Vito Bardi d’imboccare la via di fuga più semplice, con cui ha dato enfasi perfino alla vuotaggine retorica di “speriamo di portare a termine”, o “stiamo cercando”. Ora lasciamo stare l’esempio inascoltato d’irriverenza del leader di Confindustria Carlo Bonomi, ma dopo più di due anni, ci saremmo aspettati almeno un rendiconto di quanto fatto dal governo regionale piuttosto che la solita bulimia parolaia con cui Bardi ha imparato a scappare dalle proprie responsabilità e a boccheggiare nel nulla istituzionale, finanche ricambiato da applausi politicisti e d’incoscienza. Ha scritto Giacomo Leopardi:“Tutto è nulla, solido nulla”.