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DALLA NUOVA FOTOCAMERA AI PROGETTI SPAZIALI INTERNAZIONALI

Dall’Osservatorio di Castelgrande l’Astronomo Schmalz ci racconta gli studi

Abbiamo seguito nel tempo le notizie dell’Osservatorio astronomico di Castelgrande che tra  “i lavori in corso” si preparava gradualmente per un capitolo nuovo nel suo lavoro, le osservazioni di meteore e di
sciami meteorici. L’11 maggio scorso e nei seguenti 10 giorni è stata installata e configurata una nuova camera all-sky Starlight Xpress Oculus 180, una fotocamera digitale professionale dotata di un obiettivo del tipo fish-eye ovvero con un campo visivo di 180 gradi in grado di scrutare il cielo interamente e completamente, in tutte le direzioni dell’orizzonte. Con questa camera l’ Osservatorio è in grado adesso di registrare due tipi di eventi ottici atmosferici importanti dal punto di vista scientifico. Per saperne di più abbiamo raggiunto l’astronomo russo Sergei Schmalz che lavora presso il Toppo di Castelgrande, in occasione della Giornata mondiale degli Asteroidi, che si celebra proprio oggi 30 giugno.
Sergei con il nuovo “occhio” elettronico, l’obiettivo fish-eye di cui anticipavamo prima, cosa è possibile osservare?
«Primo, possiamo registrare i cosiddetti bolidi, meteore la cui luminosità apparente supera quella del pianeta Venere (–4 magnitudini stellari). Le meteore talmente luminose vengono causate da meteoroidi corpi celesti fino a 1 metro di diametro- abbastanza grandi e dagli asteroidi piccoli che entrano nell’atmosfera terrestre e il cui residuo della massa originale può sopravvivere all’attraversamento e cadere sulla superficie del nostro pianeta, in tal caso parliamo di un meteorite.
Se avessimo già avuto questa apparecchiatura avremmo potuto registrare ad esempio l’evento del 15 marzo, quando, secondo le informazioni dell'INAF, sarebbe caduto un meteorite in provincia di Isernia.
Grazie alla rete nazionale PRISMA, coordinata dall’INAF, e alla rete amatoriale IMTN, che avevano le camere di diversi tipi, è stato registrato il bolide, con possibilità di calcolare l'orbita del corpo celeste genitore, la
sua traiettoria e il luogo della caduta del meteorite. In quel caso la distanza diretta fra Castelgrande e Temennotte era di circa 133 km, quindi senza dubbio avremmo potuto registrare lo stesso evento.
Le prove con la camera hanno dimostrato che si riesce a vedere gli aeri che volano in altitudine di 10 km sopra Salerno a 55 km da noi, ma le meteore appaiano già in altitudini fra 120 e 80 km, quindi sono
osservabili a distanze molto più grandi, soprattutto con l'orizzonte completamente aperto come all’Osservatorio Astronomico di Castelgrande.
In secondo luogo Secondo, possiamo registrare le cadute di detriti spaziali di dimensioni grandi, come ad  esempio lo stadio superiore del razzo cinese Marcia Lunga 5 che attraversava il nostro cielo ogni notte e,
per fortuna, è caduto nell’Oceano Indiano il 9 maggio. Collaborando con l'ESA l'Osservatorio partecipava molto attivamente alle osservazioni internazionali di quella caduta. Nonostante però gli esperti possono
stimare il luogo e il momento della caduta, occorre una conferma, ed una camera all-sky come la nostra offre una soluzione adeguata perché riesce a registrare la luce dei detriti brucianti e brillanti nelle stesse
altitudini delle meteore».
Come Osservatorio avete dunque intenzione di iscrivervi alla rete Prisma per ampliare gli studi?
«Certo, già abbiamo contattato l'ufficio della il qual per la persona di Daniele Gardiol dell’INAF ci ha risposto che “la posizione del nostro Osservatorio è sicuramente interessante, e non abbiamo altre camere in
Basilicata al momento. La rete PRISMA fa però uso di sistemi standard, per cui al momento non siamo in grado di integrare il nodo nel sistema automatizzato. Ci stiamo comunque lavorando -mi hanno spiegato-
non è escluso che si possa fare in futuro. In ogni caso se si dovesse verificare un evento interessante nella  zona potrebbe essere utile avere i dati raccolti a Castelgrande per integrarli con i nostri. Se ciò avverrà
potremmo dire di essere la prima stazione nella regione Basilicata per le osservazioni di meteore».

E per quanto riguarda lo studio dei detriti spaziali?
«Detriti spaziali grandi cadono ogni tanto, non è un evento raro anzi succede non meno di 2-3 volte al mese e ciascuno di loro, la cui orbita ha l’inclinazione di più di 35 gradi (corrisponde alla latitudine di Lampedusa,
il luogo abitato più meridionale d’Italia) potrebbe cadere sul nostro territorio. Ecco perché vogliamo tenere d’;occhio tutto il cielo osservabile da Castelgrande in ogni notte serena».
Quali saranno i prossimi step dell’Osservatorio di Toppo di Castelgrande?
«I prossimi due passi in questo settore del lavoro saranno l’installazione di una videocamera con un obiettivo di lunghezza focale corta per le osservazioni ottiche e l'installazione dell’ apparecchiatura per le osservazioni radio di meteore molto meno luminose causate da meteoroidi più piccoli, come granelli di sabbia. Speriamo di realizzare tutto ciò entro un anno, è solo questione di tempo.
Ricorderete certamente quando si raccontò che il 6 marzo l’asteroide 99942 Apophis sarebbe passato a 16,9 milioni di chilometri dalla Terra, abbastanza lontano questa volta, ma già sappiamo che nel 2029 (un venerdì) un asteroide si avvicinerà fino a soli 32 mila di chilometri (meno della distanza dei satelliti  geostazionari) e sarà visibile perfino ad occhio nudo. Per questo motivo da gennaio fino ad aprile l’Osservatorio di Castelgrande parteciperà alla campagna internazionale, coordinata dall’IAWN, delle osservazioni per aggiornare tutte le informazioni su questo asteroide pericoloso di 370 metri di diametro.
Fortunatamente abbiamo trovato che una collisione può essere esclusa, però sarà il primo avvicinamento di un asteroide così grande registrato dal’ uomo moderno».
Come procede invece la collaborazione a livello internazionale?
«La collaborazione internazionale tra 7 osservatori, organizzata dal nostro Osservatorio prosegue. Finora abbiamo osservato sia alcune decine di asteroidi pericolosi che incrociano l’orbita della Terra, che quelli fra
le orbite di Marte e di Giove. In questi giorni prepariamo le nostre prime pubblicazioni dei risultati per la rivista scientifica Minor Planet Bulletin; dedicata soprattutto alla pubblicazione delle osservazioni
fotometriche il cui obiettivo primario è trovare le caratteristiche fisiche di un asteroide come, ad esempio, il periodo di rotazione intorno alla sua asse, un lavoro che ha valore solamente per il campo degli scienziati. Il
pubblico invece ha più interesse per l'eventualità della caduta di un asteroide sulla Terra.
Dal 26 al 30 aprile abbiamo inoltre partecipato per la prima volta alla 7^ Planetary Defence Conference dedicata ai temi legati alla difesa della Terra dai pericoli spaziali naturali, prima di tutto dagli asteroidi.
Abbiamo presentato la nostra attività divulgativa e i prossimi progetti che stiamo sviluppando in questi giorni. Ad esempio, prepariamo un sito web nazionale dove ciascuna persona senza nessuna “educazione
astronomica” possa trovare facilmente informazioni sui pericoli attuali dagli asteroidi. In tal modo vogliamo dare al pubblico notizie corrette e ben comprensibili.
Un progetto importante anche a causa del fatto che ogni volta che si avvicina qualche asteroide alla Terra circolano in rete fake news che diffondono il panico senza fondamento. L’Osservatorio astronomico di
Castelgrande vuole organizzare un gruppo internazionale di astronomi professionali, che dedicano sé stessi alla divulgazione dell’astronomia, per scambiare le idee sull’attività pubblica riguardante i pericoli reali degli
asteroidi».

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