IL COMUNE ORDINA DI DEMOLIRE LA NUOVA STRUTTURA AL CARRUBO

MARATEA. Il Comune di Maratea dopo numerosi solleciti prende coraggio e stoppa i lavori al Santavenere in località Fiumicello. Non si limita solo ribadire che i lavori vanno fermati come disposto da una ordinanza lo scorso 25 giugno ma, dopo le spiegazioni di Regione, Soprintendenza e Ambientalisti, ne ordina addirittura la demolizione della struttura.

Dagli accertamenti e sopralluoghi sulla struttura definita amovibile dalla società costruttrice la Soprintendenza, dopo l’inchiesta di Cronache, è stata fin troppo chiara mettendo nero su bianco in un verbale inviato a Comune e Regione che «Dai sopralluoghi effettuati e dalla documentazione in possesso si evince comunque che la struttura realizzata, seppur definita dalla Società Arsenale Hospitality srl come struttura completamente amovibile e temporanea non rientra tra gli interventi previsti dall’allegato “A” dal d.P.R. 31/2017, il quale parla esplicitamente di installazioni esterne costituite da elementi facilmente amovibili o altre strutture leggere di copertura e prive di parti in muratura o strutture stabilmente ancorate al suolo, tipologia nel quale non ricade la struttura in oggetto (plinti in calcestruzzo interrati e strutture in legno ad essa ancorata)». Insomma quello che doveva apparire come un semplice pergolato di legno pronto a riparare dal sole i turisti in realtà per la Regione Basilicata avrebbe le sembianze di una «struttura temporanea esterna». In quanto «non è assimilabile a tale categoria per le dimensioni (circa 1000 mq), per le modalità di realizzazione, in quanto l’ancoraggio al suolo con plinti di calcestruzzo prefabbricati non ne consentirebbe una facile rimozione o spostamento, oltre che per l’esecuzione di ulteriori interventi di sistemazione dell’area, come documentato anche da organi di stampa. Né tanto meno si è in presenza di interventi di “lieve entità” o definiti “minori, privi di rilevanza paesaggistica”». A quanto pare Cronache Lucane ci aveva visto lungo: una struttura del genere non poteva sorgere in quell’area e di quelle dimensioni oltre che in determinate modalità senza le giuste autorizzazioni in quanto ricadente in una area a vincolo paesaggistico e sismico.

La struttura costruita sembra essere assodato che non rispecchierebbe le caratteristiche di amovibilità e semplicità tanto che lo stesso settore interessato del Comune di Maratea per redigere l’ordinanza oltre all’abbattimento ordina «il ripristino dello stato dei luoghi». Vale a dire che l’area deve tornare ad essere come era prima dei lavori, naturale e incontaminata.

La notifica dell’ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi è stata inviata per conoscenza anche alla Procura, alla Soprintenda e alla Regione Basilicata. E per una vigilanza appropriata del “cantiere” anche alla Forze dell’Ordine, alla Polizia Locale e al Sindaco Stoppelli. È toccato proprio a questo ultimo, a quanto pare, doversi ricredere sulla natura della struttura che si stava portando a termine al Carrubo. Nonostante fosse stato avverto tanto da Soprintendenza e Regione il sindaco proprio da queste colonne aveva rassicurato i cittadini che dall’amministrazione era in essere una massima vigilanza sui lavori e che tutto poteva proseguire perchè non si era in presenza di nessun abuso. A distanza di qualche giorno evidentemente qualcosa deve essere cambiato dal punto di vista di Stoppelli, visto il risultato ultimo giunto proprio con una ordinanza di demolizione.

Si poteva evitare la demolizione? Si poteva intervenire prima quando è stato lanciato il primo allarme della Soprintendenza? Se si fossero sospesi per tempo i lavori, come chiesto da Soprintendenza e Regione, la struttura sarebbe stata costruita quasi intermante? Perchè si è voluta mettere a tacere l’inchiesta di Cronache in tutti i modi nonostante si era in presenza di qualcosa di molto più complesso che noi per settimane abbiano minuziosamente raccontato e mostrato?