PROTESTA DAVANTI LA RAI

Si è svolta il 30 giugno la manifestazione del segretario dei Radicali della Basilicata, Maurizio Bolognetti, davanti alla sede RAI di Potenza per denunciare l’asserita faziosità della comunicazione in epoca di pandemia. “Provvedimenti che sono ricatti di Stato, dati manipolati, narrazioni che raccontano realtà parallele e inesistenti, dibattito zero, voci cancellate, censura, dagli all’untore, caccia ai disertori. C’è davvero un brutto clima in questo Paese – dichiara il segretario dei Radicali di Basilicata – Da 17 mesi non c’è stato uno straccio di dibattito in seno alla comunità scientifica. Voci ritenute eretiche sono state rimosse. Ma eretiche rispetto a cosa? – chiede provocatoriamente Bolognetti – Eterodosse rispetto a quali ortodossie? Magari all’ortodossia di una scienza che si fa dogma? La scienza che si fa dogma diventa religione ma si tratta di cose diverse cose diverse perché la scienza vive di metodicità del dubbio. Tutto questo per dire che ci sono delle cose importanti, interessanti che non vi hanno consentito di poter conoscere. Questo per dire che da 17 mesi ci sono medici che vorrebbero operare in scienza e coscienza ai quali non consentono di poter utilizzare dei farmaci poco costosi ma molto efficaci. Questo per dire che non vi hanno raccontato tutta la verità su questa vicenda Sars Cov 2. – Ammonisce il Segretario dei Radicali lucani – Questa emergenza sanitaria è diventata forse o, anche, soprattutto emergenza democratica. – Maurizio Bolognetti rivolge un appello alla RAI, ma, in generale, alla Stampa, affinché si consenta ai cittadini di questo Paese di conoscere le voci che sono state spazzate via, i virologi, gli infettivologi, gli immunologi, i medici seri. Infine, in merito allo sciopero della fame iniziato alle 23:59 del 6 giugno Bolognetti dichiara – Continuo lo sciopero della fame per dire a tutti, e soprattutto alla RAI, che è servizio pubblico, di interrompere l’attentato contro i diritti politici dei cittadini e continuo ad oltranza perché al momento ritengo che non ci siano margini per poterlo interrompere. A ciascuno il suo, verrebbe da dire.