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AU AQL, CUPPARO NEL COLLO DI BOTTIGLIA: MORAL SUASION SULLA MOGLIE DI GRECO

Il candidato Andretta rassicurato dell’elezione, ma Bardi chiama a raccolta i sindaci e peggiora le cose: centrodestra felicemente confuso

Rassicurato, per ora si fida. L’ingegnere Alfonso Metello Francesco Andretta, il candidato ufficiale della Regione per l’elezione alla carica di Amministratore unico di Acquedotto lucano, il 7 luglio la decisiva Assemblea dei soci, pare abbia calmierato il proposito di gettare la spugna date le troppo agitate acque in cui naviga l’attuale maggioranza governativa di centrodestra, nonchè la spaccatura interna a Forza Italia.
Chi l’ha proposto, Bardi, per interposta persona, insieme con gli assessori “azzurri” Cupparo e Leone, lo ha confortato ammettendo che è emersa qualche insidia in più rispetto al previsto, ma mostrando al contempo convinzione sul fatto che il candidato rivale, quello della “cordata” giallo-rossa, l’ingegnere docente Unibas Michele Greco, perderà.
All’interno della maggioranza, però, e con particolare riferimento a Forza Italia, l’amarezza sull’affaire Au, postazione apicale da poco meno di 129mila euro annui, bonus escluso, non appare ridimensionata.
Diktat su Andretta a parte, ha generato molte perplessità la sfumatura, come riportata da Cronache Lucane, che il candidato del centrosinistra con il Movimento 5stelle, sia il marito della funzionaria, inquadrata come poposizione di alta professionalità, del Dipartimento collegato proprio all’assessorato retto da Cupparo: Attività produttive.
Giuseppina Lo Vecchio, moglie di Greco, per i compiti che svolge, è una delle più strette collaboratrici di Cupparo e del Dg di cui è alla stregua di un suo vice.
Per tagliare corto su presunte complicità, nel centrodestra più di qualcuno ha provato a ribaltare la situazione chiedendo all’assessore regionale Cupparo di, dato il sostegno, così come pubblicamente dichiarato,ad Andretta, giocare di moral suasion su Lo Vecchio allo scopo di far fare un passo indietro al docente Unibas.
La partita dell’elezione dell’Au di Aql si è trasformata in un aggrovigliato gioco di specchi e rimandi: nessuno si fida tanto di nessuno e i rumors possono rivelarsi tanto strumentali quanto veritieri.
C’è chi, per collegamenti vari, riporta di come addirittura Cupparo sia tentato di sostituire l’attuale Dg del suo Dipartimento, Panetta, proprio con Lo Vecchio.
La moral suasion è a doppio taglio, soprattutto in caso di fallimento, per Cupparo.
Ad ogni modo, nel centro incondizionato destra, il fronte dissidente non ha affatto abbandonato le armi, anzi, le affila. Il presidente Bardi, per esempio, dall’inizio dell’attuale legislatura regionale ad oggi, non è stato, eufemisticamente, molto disponibile con i sindaci, nonostante le ripetute richieste di incontri per le difficoltà, non solo di emergenza Covid, dei Comuni, in particolare i più piccoli, lucani.
Adesso, invece, stranamente, elenco telefonico alla mano, viste le incognite sull’elezione dell’Au e l’importanza del voto dei sindaci in Assemblea, il presidente ha riscoperto l’uso della parola e del dialogo, anche se per via telefonica: li sta chiamando uno per uno. Così in molti, stanno accumulando sempre più delusione intuendo, con poca difficoltà, della manovra finalizzata a condizionare il voto in Assemblea, per di più, senza l’offerta di contropartite o il reale interessamento alle istanze avanzate.
Se confermato, l’apice dell’abisso, Bardi lo ha raggiunto quando, non avulso alla geografia territoriale e politica lucana, ha persino confuso un paese con un altro, scambiando sindaci e problematiche locali.
Al di là delle rassicurazioni date ad Andretta, le previsioni non hanno subito sostanziali mutamenti: Greco, se non dovesse ritirarsi, può giocarsi le sue chanche.

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