GUERRA TRA PRESIDENTI: IL GENERALE BARDI LE PRENDE DA STABILE SULLA FILM COMMISSION
Tra clamorosi «ritardi» e «gravissimi pregiudizi» Fondazione ferma causa immobilismo della Regione: dal 2019, il festival dell’inefficienza
Regione Basilicata e Giunta: il nulla nulleggia ancora su plurimi fronti e a questo giro, il tentativo di forzare le paratie dell’immobilismo del centrodestra governativo, vede come protagonista il presidente della Fondazione Lucana Film Commission, Roberto Stabile.
Stabile dopo pochi mesi di mandato, ha ricevuto l’incarico sul finire del 2020, sta ormai constatando compiutamente il valore velare del presidente Bardi. «Ritardi» clamorosi e fatti «gravi» dalle inevitabili nefaste conseguenze, dato il rischio di «gravissimi pregiudizi sia in capo alla Fondazione, sia in capo all’Amministrazione Regionale e agli interessi pubblici da essa tutelati». Chissà se l’attrice chiamata in causa, la dirigente responsabile dell’Ufficio regionale, presso il Dipartimento della presidenza, “Sistemi culturali e turistici, cooperazione internazionale”, Patrizia Minardi, riuscirà a perorare positivamente la causa di Stabile presso il «commendatore» di Filiano, già Generale.
Minardi ha il fondamentale ruolo di predisporre, per la finale approvazione da parte della Giunta, gli atti indispensabili alla prosecuzione dell’attività della Fondazione.
Spettacolo e dintorni, l’indirizzo gli indirizzi politici della Giunta sono quelli di profondere il massimo sforzo per raggiungere la massima efficacia di azione in termini di ricadute sì culturali, ma anche turistiche ed economiche: la Fondazione, però, è una macchina con tutte le gomme a terra.
Pur Stabile limitatosi agli aspetti tecnico burocratici delle diverse pratiche che ingessano l’agire della Fondazione, difficile, per non dire impossibile, non estrapolare, a margine, dalla comunicazione inviata a Bardi, valutazioni politiche chiaramente negative. L’enunciato argomentativo è così lineare e di agevole comprensione che non c’è nulla di interpretabile o suscettibile di connotazioni alternative: Bardi, dall’inizio dell’attuale legislatura, semplicemente, verrebbe da dedurre la banalità dell’inettitudine amministrativa, non ha mosso un dito.
Il suo slogan da campagna elettorale era «presente» e come nelle migliori tradizioni politiche italiane, alla prova del nove, post elezione, tutto il contrario. Se fino a preciso momento storico sempre dell’attuale legislatura, si poteva ipotizzare, alla ricerca disperata di senso laddove, in Regione, scarseggia, che l’inattività del «commendatore» avesse lo scopo di pietrificare l’ex direttore, da sempre inviso al centrodestra, Paride Leporace, dopo, soprattutto in riferimento al post nomina di Stabile, l’inazione ha davvero perso ogni residuo logico.
QUEL MILIONE D’EURO CHE BARDI DEVE, MA NON PAGA
La parola chiave della “grana” Lucana Film Commission è “Piano annuale delle attività della Fondazione”. Dal 2019, i conti non tornano.
Il “Piano”, come da prassi, annualmente viene redatto, approvato e, infine, finanziato anche con una certa immediatezza, al fine di evitare ritardi nelle iniziative programmate. Dato che il finanziamento della Fondazione è quasi totalmente a carico del bilancio della Regione, di conseguenza se l’Ente non paga, Lucana Film Commission una bella “cattedrale nel deserto”. Formalmente, sotto l’aspetto burocratico, per il Piano 2019, con l’imprimatur della Regione, sembrava tutto in ordine. Da ricordare che il bilancio di previsione 2020, fu approvato dal Consiglio d’amministrazione della Fondazione nel novembre 2019, ma approvato dal Consiglio generale l’anno successivo, nel dicembre 2020. Alle sedute del Consiglio generale, veniva meno proprio la presenza del socio di maggioranza, la Regione.
In ogni caso, raggiunto l’obiettivo a fatica, ovvero chiuso, con ritardo, l’iter amministrativo, Stabile ha riscontrato come di tutto in ordine ci sia ben poco. Ad oggi, manca ancora il versamento economico pari al 40% dei costi del Piano annuale 2019: 1milione e 40mila euro che Bardi e compagni, gli assessori, avrebbero dovuto iniziare a versare già quasi 2 anni fa. 2019-2021:
IL TRIENNIO DEGLI ORRORI DELLAGIUNTA BARDI
Dal recente passato, al presente: l’inguaribile immobilismo del presidente Bardi. Lo scorso febbraio, in sede di Consiglio Generale della Lucana Film Commission, la Regione, tramite il suo rappresentante, e gli altri membri, hanno deliberato all’unanimità di approvare il Piano delle attività per il 2020 relativamente agli impegni di spesa già assunti dalla Fondazione per quell’anno e di valutare la possibilità di utilizzare l’avanzo vincolato dell’anno 2020 nelle attività del Piano 2021. Ad oggi, nulla.
In conclusione, una la richiesta di Stabile al governatore Bardi: liquidare quel milione di euro del 2019 e proseguire col mettere in regola i conti con l’approvazione dei Piani annuali delle attività del 2020 e del 2021 col, di conseguenza, il recupero degli importi precedenti. Per massima chiarezza, l’esplicita conclusione di Stabile: «tutti i ritardi», a partire dal 2019, nei pagamenti e nella realizzazione delle attività, «non sono imputabili alla Fondazione Lucana Film Commission».
Il Generale, sempre più generico, ha ricevuto l’ordine e pur stando in capo alla catena di comando, salvo invenzioni giuridiche dal cilindro del giuridiche se, è, ob torto collo, obbligato ad obbedire al richiamo di Stabile.