MARATEA, UNO SPETTACOLO PIROTECNICO POI L’INCENDIO: CHIUSA LA “VIA FERRATA”
Era stata inaugurata solo pochi giorni fa: i fuochi d’artificio per celebrare la Basilica di San Biagio. Complesso intervento dei Vigili del Fuoco
Diciamolo chiaramente: non è esattamente la migliore delle estati possibili per la Perla del Tirreno. Perché, da alcuni giorni, a Maratea succede di tutto: prima la questione relativa ai lavori “selvaggi” al Carrubo, oggetto di una lunga inchiesta di Cronache Lucane, nei giorni scorsi sospesi. E, ciliegina su di una non propriamente gustosa torta, si sono ripresentate nuovamente le tanto temute “chiazze” sospette sulla superficie del mare in zona Fiumicello che, ancora una volta, hanno allarmato i tanti turisti che popolano la splendida località. Un allarme “regolare”, visto che anche l’anno scorso, nel periodo di agosto, altri “liquami” sospetti affiorarono in superficie e furono immortalati dai cittadini (e si arrivò anche alla sospensione della balneazione, diramata dall’amministrazione comunale marateota). Ma quanto successo nella giornata di ieri ha quasi dell’incredibile. Ma andiamo con ordine. Quattro giorni fa, venne annunciata l’inaugurazione, ripresa anche dal consigliere regionale Pittella, della “via ferrata al Cristo redentore”, un percorso speciale che consente, com’è lecito attendersi, di giungere sin sotto la statua del Cristo di Maratea: un’attrazione, quindi, non propriamente marina e che, così come specificato dall’ex presidente della Regione, puntava ad «offrire una ulteriore opportunità per destagionalizzare il turismo». Insomma una bella idea che, però, ieri è stata di già “sigillata” ai turisti. Il motivo? È presto detto: tra il 29 giugno e ieri, infatti, è di-vampato un terribile incendio nei pressi di Maratea, proprio sul crinale a ridosso del Cristo (e, quindi, dove sorge appunto la “via ferrata”), un versante del monte San Biagio. Un incendio divampato solo poche ore dopo un “turbinio” di fuochi d’artificio fatti “brillare” alle spalle del Cristo. Evoluzioni e proiezioni pirotecniche spettacolari andate “in onda” nella serata tra martedì e mercoledì, in occasione della inaugurazione della Basilica di San Biagio Piromusicale al Redentore. L’intero monte San Biagio si è illuminato di coreografie pirotecniche meravigliose…poco dopo, le fiamme.
L’INCENDIO
Prontamente, sono intervenuti i caschi rossi per domare le fiamme sviluppatesi sul crinale dinanzi il Cristo: l’intervento dei Vigili del Fuoco è iniziato alle 20.25, praticamente quasi in contemporanea con la diretta Facebook dello spettacolo pirotecnico. In base a quanto diffuso dai Vigili, l’intervento si è protratto sino a tarda mattina di ieri ed ha richiesto non solo l’intervento di mezzi aerei, oltre che di 12 unità di terra dei Vigili del Fuoco, ma è stato necessario anche evacuare diverse abitazioni nell’area interessata. Al danno, com’è lecito attendersi, è seguita la “beffa”: infatti, la via ferrata al Redentore è stata ovviamente chiusa proprio a causa dell’incendio, a pochissimi giorni dall’inaugurazione. La chiusura forzata è stata decisa dall’amministrazione comunale, che in una sorta di autolesionistico contrappasso fantozziano, è dovuta intervenire con un’ordinanza ad hoc, con tanto di previsto «sopralluogo al fine di accertare l’integrità della via ferrata», proprio dopo lo spettacolo pirotecnico.
LA FURIA DEI SOCIAL
Implacabili ed incontenibili gli abitanti di Maratea sui social: solo qualche ora dopo la fine dello spettacolo pirotecnico, sono apparse sul web le prime foto, prese a distanza, che mostravano l’impietosa immagine del Cristo circondato dalle fiamme. E la “furia social” degli abitanti non si è fatta attendere: c’è chi sottolinea come «i fuochi al Cristo sono una vera e propria follia, non è possibile garantire nemmeno le condizioni minime di sicurezza e non è un sito autorizzabile a questo scopo!» sottolineando come «solo questa amministrazione» li avesse autorizzati. E, in aggiunta, c’è già chi grida al “complotto”: «Passerà per autocombustione, nonostante i tanti video postati». Comunque sia, nonostante ipotesi più o meno verosimili, al momento non v’è certezza assoluta sulle cause dell’incendio: si attenderà il pronunciamento dei tecnici e delle autorità intervenute