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FESTEGGIARE LA “BRUNA” È RIAVVICINARSI AI VALORI DI UMANITÀ, SPIRITUALITÀ E AIUTO VERSO GLI ULTIMI

Matera, 2 Luglio: il mondo religioso, politico, istituzionale e sociale riuniti nell’abbraccio tra fede e tradizione

MATERA. «Eccoci tutti insieme, baciati dal sole per contemplare, attraverso la Vergine della Bruna il sole della nostra vista che è Gesù Cristo» Queste le parole con cui Mons. Giuseppe Caiazzo Arcivescovo della Diocesi di Matera e Irsina, ha accolto i partecipanti alla messa solenne del 2 Luglio, officiata per celebrare la festa di Maria SS. della Bruna, Protettrice di Matera. L’assolatissimo sagrato di Piazza Duomo dunque, e non l’interno della basilica metropolitana, è stato il luogo della celebrazione e ciò a seguito delle norme di contingentamento e distanziamento sociale, ancora vigenti. Alla massima celebrazione erano presenti il Sindaco Domenico Bennardi, il Questore Eliseo Nicoli, il Prefetto Rinaldo Argentieri, i comandanti della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Matera, rispettivamente Col. Cardellicchio e Col. Lerario. Il mondo politico istituzionale invece ha annoverato le presenze del consigliere di Italia Viva Luca Braia, del consigliere di Forza Italia Vincenzo Acito, dell’Assessore comunale alle infrastrutture Raffaele Tantone. Degna di menzione è la devota presenza del dr. Bruno Caiella Presidente dell’Associazione Maria SS. della Bruna. L’omelia e le riflessioni di Mons. Caiazzo, hanno avuto ad oggetto la “Visitazione”, la visita di Maria alla cugina Elisabetta. L’incontro delle due donne, entrambe incinte, Elisabetta di Giovanni il battista e Maria di Gesù, il Dio che sta per farsi uomo. «Maria – ha detto Mons. Caiazzo – è colei che ospita Gesù nel suo ventre. Il Dio che dimora in una tenda, quella di Maria che è sempre in viaggio per incontrare gli uomini di tutto il mondo nel corso della storia». La pandemia ha infranto le nostre certezze e ha reciso le nostre relazioni più care, ma  «Il 2 luglio – ha proseguito Mons. Caiazzo – è il giorno in cui dobbiamo aprire le porte a Cristo e non avere paura di accoglierlo, in quanto Egli non toglie mai, anzi dà sempre. L’unico vero vaccino capace di annullare il virus della morte che ci tiene lontano, è l’amore per la vita, alimentato da fede e speranza». E’ seguita l’invocazione all’intercessione di Maria per diventare noi stessi Sua misericordia. Poi sorridendo Mons. Caiazzo ha concluso: «Sono sicuro che ci ringrazierete se non altro per avervi fatto prendere l’abbronzatura!».Tra gli esponenti del mondo politico che hanno condiviso emozioni e considerazioni nello speciale giorno della festa della Bruna, Cronache Lucane ha ascoltato il consigliere Luca Braia di Italia Viva: «La festa della Madonna Bruna -ha detto Braia – è  il segnale di un nuovo inizio. Il potersi rincontrare in piazza o riabbracciare è segno di grande positività. E’ la ripartenza vera, sopratutto spero, dell’anima e dei valori umani delle persone. Abbiamo bisogno di ritrovare il senso della vita». Come ha detto Mons. Caiazzo nell’omelia, tutti noi non vediamo l’ora di riabbracciarci, e la “distanza” è diventata l’incurabile male del nostro secolo. «Non è tanto la distanza fisica – commenta Braia –  quella su cui dobbiamo ritrovarci, ma la distanza dei valori. Ecco perché dobbiamo riavvicinarci alle buone pratiche, al rispetto reciproco, al senso di umanità, di appartenenza, di attenzione agli ultimi. Dobbiamo avvicinarci e ridare attenzione alle periferie che non sono solo quelle urbane, ma soprattutto le periferie sociali. Questo credo che sia l’elemento principale da cui ripartire».

Festa della Bruna, Marrese: «Momento di speranza e ripartenza»

Matera, «ripartire tutti insieme in questo 2 luglio, un giorno unico, il più lungo per la comunità materana, che non perde il suo valore e il suo fascino malgrado le restrizioni che derivano dal-la pandemia. Viviamo tutti questo giorno con passione e devozione, con la convinzione che dal prossimo anno si possa tornare a godere questa festa a pieno ed in tutte le sue fasi». Il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese lancia il suo messaggio in occasione della festa in onore di Maria Santissima della Bruna, auspicando che il sacrificio effettuato da tutti i cittadini in quest’ultimo anno non risulti vano e tracci la strada per un futuro migliore.

«La Festa della Bruna è una ricorrenza molto sentita, dal forte valore identitario; sentimento consolidato e condiviso tra l’altro anche sul territorio provinciale – ricorda il presidente Marrese -. Quest’anno, come già accaduto nel 2020, mancheranno a tutti le consuete fasi della giornata, in particolare il tradizionale “strazzo” del carro, momento emblematico di una festa antichissima e da sempre vissuto con un abbraccio corale dalla città.

Il momento, però, è utile per riflettere, come ci ricorda Mons. Caiazzo, sull’importanza delle relazioni umane, sulla necessità di tornare alla vera socialità e sul ruolo attivo dei giovani come promotori di idee nuove per il futuro.

La speranza per il futuro è che questa bellissima festa torni ad essere quella che è sempre stata negli anni scorsi, perché vorrà dire che la pandemia sarà ormai alle spalle e la vita quotidiana e produttiva della città e dell’intero territorio del materano, che tra l’altro si fonda soprattutto sul turismo e sull’arrivo di gente, possa riprendere nella maniera desiderata. In un periodo di grande cambiamento come quello che stiamo vivendo, e che ci sta mettendo a dura prova da oltre un anno con lo scoppio della pandemia, abbiamo tutti bisogno di questo tipo speranza, di riprogrammare il futuro e riprenderci il nostro presente. Con l’auspicio di torna-re a rivivere al più presto tutti i momenti e tutte le sentite tradizioni del 2 luglio, come Presidente della Provincia di Matera rivolgo quindi un caloroso augurio a tutti i materani sparsi per il mondo, esprimendo, prima di tutto un pensiero di vicinanza ai nostri anziani, agli ammalati e a coloro che desiderano trovare la serenità» ha concluso il presidente Marrese.

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