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L’ENIGMA TRA ADDESTRAMENTO PARAMILITARE E SOLTANTO SEMPLICE ATTIVITÀ DI SOFTAIR

L’ex zuccherificio di Melfi al centro di un’ipotesi che vedrebbe l’Arma dei Carabinieri addestrare con le armi immigrati per la Legione straniera italiana

Addestramenti top secret ad opera dell’Arma dei Carabinieri che starebbe addestrando una vera e propria squadriglia di clandestini africani giunti in Italia probabilmente con lo scopo ben preciso di intervenire in una ipotetica guerra civile che potrebbe interessare il nostro Paese nelle prossime stagioni. Sono le voci di corridoio che si alzano da Melfi dove, secondo i ben informati, sarebbe stata allestita una vera e propria caserma ‘non regolamentare’ per addestramento militare. La sede, sarebbe l’ex zuccherificio del Rendina in area di San Nicola di Melfi che, oramai dismesso da tempo, dava lavoro a circa 350 persone tra fissi e stagionali. Sarebbe proprio in quell’area che-secondo quanto sostenuto da chi dice di aver visto movimenti strani ,cittadini provenienti dai paesi dell’Africa verrebbero addestrati ad usare armi o a perfezionarsi nell’uso delle stesse. Ma contro chi, al momento non è dato sapere, come non è dato sapere se la vicenda sia fondata o meno e quanto grado di verità ci sia alle spalle.

L’IPOTESI DI UNA COSTITUENDA LEGIONE STRANIERA ITALIANA E IL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI

Attività di istruzione e addestramento militare interesserebbero- sempre secondo i ben informati- cittadini provenienti dai Paesi dell’Africa ed in particolare dalla Nigeria per quella che potrebbe essere una costituenda Legione Straniera italiana sulla scia di quelle esistenti in Francia e Spagna. Intanto ciò che preoccupa è il silenzio assordante delle Istituzioni: certo è che se la Benemerita stesse addestrando questi uomini e qualche dubbio ci viene in virtù delle regole dell’Arma l’ordine sarebbe partito inevitabilmente da qualcuno di molto in alto. Nessuno può avvicinarsi all’area che sarebbe secondo le nostre fonti ben presidiata da uomini armati. Sarebbe stato creato ad hoc un poligono di tiro frequentato proprio dagli immigrati, in un’area a ridosso di un centro in cui sostano gli stessi uomini provenienti dalla regione africana e che sarebbero impegnati sui campi agricoli circostanti.

IL CASO BASILICATA E LA TRIADE LUCANA AL VERTICE DI GOVERNO, LAMORGESE, SPERANZA, FIGLIULO

La politica tace, forse ignara, ma a rigor di logica ci sono alcune cose che sostanzialmente non quadrano: la Basilicata torna agli onori della cronaca per questioni simili nel momento in cui si trova-no ai vertici politici tre lucani: al Ministero degli Interni Luciana Lamorgese, a quello della Sanità Roberto Speranza e un Generale dell’Esercito, Francesco Paolo Figliuolo, a comando della task force anti-covid. Ma lo stesso Figliuolo è anche a capo di quel Comando Logistico dell’Esercito che conduce attività gestionale e comanda, coordina e controlla tutte le formazioni logistiche delle Forze Armate.
E torna strano a questo punto, per restare alla storia recente- come suggeriscono alcuni esperti di politica internazionale- come mai ci si occupa così tanto dell’Africa. Al G20 di Matera il tema portante era proprio l’Africa, che va adeguata agli standard europei, che va rivalutata, che va sviluppata, senza tener conto che nel mondo esiste anche un’altra parte di continente che si chiama Asia e che sembra non interessare a nessuno. Un altro collegamento al-la Basilicata felix e al G20- che è parsa strana sempre a chi la politica internazionale la esamina e la centellina è quello dell’inserimento della tappa di Matera proprio all’ultimo momento forse perché il Sindaco della città dei Sassi è Cinque Stelle e quindi il Ministro degli Esteri Di Maio ha voluto premiare la centralità di Matera. Questo si è detto, ma alla luce delle ultime informazioni poco felici sulla Basilicata, potrebbe anche darsi che qualcuno abbia voluto sottolineare la centralità della regione in quelli che sono gli scenari evidentemente poco chiari e forse men che me-no leciti.

FARE CHIAREZZA SULLE VOCI CHE ARRIVANO DA MELFI O SMENTIRE LA NOTIZIA

Fatto è che la notizia di Melfi esce proprio a ridosso di quel G20 e che da qualche giorno- in un’area isolata e lontana da abitazioni- si sentono spari e suoni di mitraglietta e si nota una massiccia presenza dei carabinieri in un’area che non avrebbe motivi estremamente validi per essere così attenzionata, per usare il gergo investigativo. Fondata o non fondata, la notizia fa scalpore e crea tensioni e perciò dovrebbe portare il capo del Governo Mario Draghi, il Ministro della Difesa Guerini ed il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Luzi a dare risposte al popolo italiano che da tempo è vessato da decisioni non solo anticostituzionali, ma che tendono a portarlo all’esasperazione. Restare in silenzio, pur di fronte ad una notizia che potrebbe essere infondata, non fa altro che alimentare le voci e infondere dubbi in chi quegli spari li sente quotidianamente.
E c’è chi si chiede se sia un massimo riserbo dettato da segreti militari o dalla volontà di colpire al cuore la popolazione nel momento più opportuno: certo è che l’idea di una immaginaria ‘legione straniera’ in terra lucana non fa certamente stare tranquilli considerato che chi viene buttato nella mischia e assoldato come guerrigliere per antonomasia non ha scrupoli di coscienza e soprattutto non ha nulla da perdere. Come non va dimenticato che spesse volte l’Europa intera è stata addestratrice di golpisti. Ritorna però in gioco la Basilicata, quella che per logge mas-soniche occulte è seconda solo a Firenze e all’intera Toscana. Ciò che occorre oggi è comprendere per-ché torni sempre in gioco Potenza ed il suo circondario quando si parla di ‘poteri occulti’ e di strani fili mossi dalla politica e per la politica quando qualcosa quadra poco.

L’AVVOCATO AUGUSTO SINAGRA LEGA L’IPOTESI DI UN ADDESTRAMENTO MILITARE AI SOPRUSI DEL GOVERNO ITALIANO

A sollevare la questione, su segnalazione ricevuta, l’avvocato siciliano Augusto Sinagra che contattato da Cronache Lucane ha ribadito che “se l’ipotesi non fosse quella di una legione straniera, oc-correrebbe in ogni caso vederci chiaro attendendo risposte quantomeno plausibili dai vertici di governo”. Stiamo attraversando un periodo storico buio, pieno di punti oscuri e interrogativi che impongono maggiore chiarezza. Negli ultimi anni il tasso di immigrazione in Italia proveniente dal continente africano è ai massimi storici, ma i malpensanti da tempo non si spiegano come mai siano giunti nel nostro Paese donne e bambini, a volte in evidente stato di sofferenza e, di contro sempre uomini prestanti, palestrati, dotati delle migliori tecnologie telefoniche che forse gli italiani non riescono nemmeno a permettersi. In tempi recenti invece sono arrivati sulle nostre co-te prevalentemente uomini che ad un certo punto fanno perdere le loro tracce o non si sa dove vengano destinati. Clandestini che in alcuni casi, pur essendo affetti da covid sono lasciati liberi di girare senza doversi atte-nere alle imposizioni dell’utilizzo della mascherina o del vaccino. Parlando di ciò, Sinagra fa sua un’ipotesi del tutto personale che lascia dubbi sulla presenza di un Covid “a comando che c’è quando è utile e non c’è quando al Governo fa comodo”.
Sui tre potenti lucani che si occupano di Interni, Sanità e gestione emergenza, lo stesso Sinagra sostiene nella sua percezione personalissima che “la questione è strana ed in-quietante e va oltre le leggi della statistica poiché mai nella storia recente si sono avuti lucani ai vertici politici ed oggi, all’improvviso, qualcuno si accorge dell’esistenze e delle capacità degli stessi” usciti fuori dal cilindro magico di una politica sempre più strana. Sull’ipotesi di un eventuale stato armato fatto da soggetti africani- dice ancora l’avvocato siciliano il Parlamento dovrebbe es-ere informato nelle relative commissioni e le notizie dovrebbero essere rese note dalla stampa per informare il popolo italiano.

Sulla questione che gira da giorni, il silenzio di parlamentari e politici anche locali dà il senso e calcola la misura di quanto il Parlamento in carica sia rappresentativo della volontà popolare e degli interessi nazionali. Se poi la notizia fosse infondata, sarebbe comunque opportuno l’intervento degli organi preposti per smentire e dare contezza di ciò che sta accadendo in quell’area lucana”.

I MESSAGGI DI SMENTITA: FUORVIANTI E DA PROFILI FAKE

Che la politica viaggi su una propria direzione è ormai acclarato, ma si chiede Sinagra “perché questa necessità di aiutare l’Africa in un momento storico particolare, quando il popolo italiano sta messo peggio, è vessato, paga tasse ingenti e attende nuovi aumenti nei prossimi periodi che potrebbero portare ulteriormente all’esasperazione e a gesti inconsulti”. Dopo la notizia disvelata dallo stesso Sinagra, la sua messaggeria Facebook è inondata da giustificazioni provenienti da profili ritenuti fake in cui si tende a rassicurare sulla bonarietà dell’operazione presso lo zuccherificio di Melfi evidenziando nei messaggi che i movimenti strani captati dai cittadini del posto altro non sono che legati al centro di accoglienza e che questi immigrati, regolari o meno, dopo una giornata di lavoro nei campi potrebbero ammazzare il tempo divertendosi a far la guerra. Che siano prestanti e forti non lo mettiamo in dubbio, ma che dopo essersi spezzati la schiena nei campi sotto la calura estiva possano trovare il tempo di giocare ai soldati, ci pare strano e crediamo che nemmeno Terminator potesse essere capace di ciò.

Ci giunge anche un’altra informazione: a chi chiede di poter accedere all’area, la risposta è negativa perché occorrerebbe addirittura l’autorizzazione del Prefetto, come se lo stesse non abbia altro da fare di ben più importante. Nelle ipotesi giustificative, anche quella di un gruppo di ragazzi che si divertirebbe a spa-rare a piombini o con granate solo rumorose avvisando anzitempo le forze dell’ordine presenti in zona pur se, dagli stessi, si chiederebbe di non sollevare rumors intorno alla vicenda per non perdere la possibilità di utilizzare quel campo per le attività ludiche. Se le circostanze sono regolari ed autorizzate, non crediamo che ci sia alcun pericolo e che nulla possa portare a perdere aree divertimento per una banalità. Sinagra, che si definisce ‘una vecchia prostituta dell’ambiente giudiziario’ è convinto che quei messaggi da lui definiti fuorvianti partano da identità false e che tendano solo a placare gli animi, tanto che in uno dei messaggi un interlocutore parlava addirittura della veridicità della cosa ribadendo che l’addestramento di questi uomini di colore rientrerebbe in un progetto europeo di addestramento militare di cittadini africani.
Ci siamo informati e pare che allo stato attuale non esista alcun progetto del genere anche perché ci risulta che l’Arma dei Carabinieri tirata in ballo in questa vicenda, in passato e con diverse missioni ma con contingenti a ciò preposti, abbia ad-destrato le forze di poli-zia in Paesi esteri come l’Iraq, il Mali, il Niger ma nelle strutture preposte e soprattutto negli stessi Paesi di riferimento, quindi mai in Italia.

DAL GOVERNO BISOGNA GIOCARE A CARTE SCOPERTE E DIRE AGLI ITALIANI COME STANNO LE COSE

Sull’ipotesi di una guerriglia civile imminente Sinagra conviene sul fatto che se fosse realmente vera la situazione dello zuccherificio, questi ipotetici ‘addestrati africani’ potrebbero esser buttati nella mischia per mettere ordine e quindi, in caso di rivolta del popolo, compiere azioni atte a far placare gli animi e mettere tutto a tacere. E poi fa un passaggio sul recente passato: l’avvocato siciliano si lascia andare anche ad un commento ad alta voce che riguarda la scarcerazione, lo scorso anno, di 350 pericolosi mafiosi fatti uscire dai penitenziari italiani con la scusante del covid. “Un fatto- aggiunge Sinagra- che potrebbe avere un disegno ben preciso e che non sarebbe stato attuato per tutelare dal contagio in carcere, ma per la volon-tà evidente riveniente da un patto tra Stato e Mafia che, attraverso un ipoteti-co accordo, vedrebbe in caso di necessità i capi bastone mantenere l’ordi-ne anche con la forza. E’ l’unica ragione logica- dice Sinagra – perché è materialmente impossibile che tutti i Tribunali di Sorveglianza d’Italia all’unanimità e nello stesso momento abbiano spontaneamente scarcerato soggetti anche al 416bis”. Cosa stia accadendo in Italia non è dato sapere, ma il clima è certamente teso e, per senso logico, non lascia presagire nesuna soluzione positiva. “In questo periodo di illegale emergenza- aggiunge Sinagra- si continua ad abusare del potere ed a commettere illegalità anche in riferimento alla pandemia stessa che sarebbe un modo per controllare il popolo prorogando ora lo stato di emergenza fino a fine anno”. Un vero e proprio ‘colpo di Stato’ attualmente in atto che porta Sinagra a citare Diego Tajani deputato al Parlamento, Ministro di Grazia e Giustizia del De Pretis prima di Zanardelli, che nel 1888 tiene un discorso sulla mafia sostenendo che ‘la mafia non è invincibile di per sé, ma è invincibile perché strumento di governo’.
Se suggerissimo la sostituzione della parola m-fia con la parola covid, il risultato sarebbe lo stes-o, con il popolo sottomesso alle volontà di governo.

LE SMENTITE DA PARTE DELL’ ARMA DEI CARABINIERI

Nell’ambito del diritto-dovere di cronaca, abbiamo provato a fare chia-ezza in una situazione che potrebbe apparire complessa o che potrebbe sfumare in una bolla di sapone. Sentito telefonicamente il Comandante della Compagnia di Melfi Tenente Costantino Cucciniello, lo stesso rimandato prima alla necessità di rivolgerci all’ufficio stampa del Co-mando Provinciale, ha smentito di essere al Comando di un’unità addestrativa di nigeriani (anche se nessuno lo aveva identificato come tale). Parla di montatura, di confusione e poi aggiunge che tali vicende potrebbero essere compatibili con attività lecite che potrebbero essere svolte all’interno dell’ex zuccherificio.
Attività di softair che avverrebbero da anni e che potrebbero aver destato preoccupazione in un’area che come ci dice lo stesso Tenente- sarebbe completamente abbandonata pur se destinata ad altre future attività come quelle di un parco eolico ed oggi coltivata a grano. Nonostante versi in stato di abbandono, ci dice l’esponente dell’Arma, risulterebbe occupata in parte dal centro immigrati, in parte da abitazioni con residenti del posto e poi sarebbe utilizzata da società iscritte al Coni che comunicano di volta in volta la loro presenza sia ai proprietari degli immobili che allo stesso Comando Carabinieri e che si occuperebbero di softair.
In ogni caso, dall’Arma nessun comunicato stampa anche se ci era parsa la volontà iniziale attribuita al Comando Provinciale di dover subito dopo la nostra telefonata, diramare una nota ufficiale in cui smentire quella che dai carabinieri lucani viene a voce definita come una fake news. Non c’è però una smentita ufficiale pur se ci viene detto che la società proprietaria ha dato in uso l’area ad associazioni lucane.
Ciò che ci pare strano è che i cittadini residenti all’improvviso si siano accorti di queste attività guerrigliere nonostante avvengano da anni e che, come ci garantiscono, i componenti di una delle società che utilizza l’area, per esperienza puramente ludica si simulano tattiche militari all’interno delle due palazzine dismesse che si trovano nell’area e si utilizzano armi che sono repliche giocattolo di quelle vere il cui rumore è limitato e quindi impossibile da udire anche a breve distanza. Che la questione sia stata sollevata da passanti? E che motivo avrebbero eventuali turisti a transitare da un’area in stato di abbandono e senz’altro non a vocazione turistica?Continueremo ad approfondire la questione e, se fosse necessario, a dare smentita ulteriore delle voci che ci sono giunte.

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