ACERENZA VIVE IL POST COVID CERCANDO LA RIVALSA SUL VIRUS: ECCO LE INIZIATIVE
Scattone: «Cominciamo col premiare le attività 40ennali e proseguiamo col calendario eventi e i fondi per lavori sul territorio»
La ripresa di tutto il tessuto economico è uno dei temi centra-li delle attività “post-Covid”. Ad Acerenza l’Amministrazione comunale intende valorizzare e premiare le attività storiche esistenti nel Comune, ovvero tutti quei negozi, ristoranti ed attività in genere che hanno composto negli anni il tessuto commerciale ed artigianale. Una iniziativa non nuova per l’Ente, ma che certamente quest’anno assume un significato ancor più profondo. Abbiamo raggiunto il primo cittadino, Fernando Scattone, per farci raccontare l’iniziativa e molto altro. Sindaco, l’istituzione del riconoscimento di “Attività storica della città di Acerenza” valorizza e premia le attività storiche della cittadina. Ci spiega come?
«Si tratta di una iniziativa che fu proposta già nel 2018, con l’intento di istituire un registro annuale per premiare attività che sono state in grado di rimanere in vita per oltre 40 anni. Abbiamo voluto estendere l’iniziativa all’attività e non al soggetto fisico, perché magari può esserci stato anche un cambio di gestione mentre l’attività è andata avanti. È un riconoscimento che premia dunque la perseveranza e la tenacia di rimanere sul mercato soprattutto nei piccoli centri, come può essere Acerenza. Il regolamento prevede che entro il 30 luglio chi ha titolo può fare richiesta, e tra i requisiti occorre che l’esercizio dell’attività all’interno del Comune di Acerenza si sia svolta per un periodo non inferiore ai quaranta anni, anche se con gestioni o proprietà differenti, a condizione di aver mantenuto lo stesso genere merceologico nel lasso di tempo citato; eventuale presenza nei locali, negli arredi, si interni che esterni, di elementi di particolare interesse storico o architettonico o di particolare rilevanza per la tradizione e la cultura del luogo. Non è l’Amministrazione a individuare i soggetti, ma sono questi ultimi che, in possesso di particolari requisiti si pro-pongono compilando un’autocertificazione; in Assise pubblica l’Amministrazione comunale conferisce poi un “logo” che va esposto nelle attività, individuandole e certificandole come “storiche”».
Come andò nel 2018 e quali sono le previsioni per quest’anno, che oltretutto ha visto le attività attraversare anche la grave crisi economica dovuta alla pandemia?
«La prima edizione andò benissimo, difatti furono consegnati oltre 40 riconoscimenti all’epoca con la partecipazione dell’Assessore alle Attività Produttive Cifarelli e del Presidente Miele di Confartigianato Regionale. Quest’anno vorremmo ripetere l’iniziativa invitando un esponente della Giunta Regionale con il Presidente di Confcooperative e Confcommercio». Il Covid ha afflitto le attività commerciali in genere, ma ha inciso anche sul turismo e di conseguenza sull’economia in genere. Qual è la situazione post-pandemica in paese? «Ora va discretamente. Il problema serio si è posto in tutto il mese di maggio e metà giugno che per Acerenza sono mesi molto importanti a differenza di quanto si pensi in generale, immaginando luglio o agosto come i mesi clou. In realtà i dati raccolti negli anni ci hanno sempre parlato di un turismo primaverile, pertanto quest’anno i numeri del turismo sono andati male perché la zona rossa ha bloccato un po’ tutto. Fortunatamente stiamo recuperando: le strutture ricettive, le camere, i B&B sono pieni ogni fine settimana, le attività commerciali stanno riprendendo a pieno ritmo anche stimolate dal fatto che come Amministrazione abbiamo messo a disposizione tutto lo spazio pubblico necessario, estendendolo addirittura per 3 anni, non solo per il 2021 dunque ma fino al 2023. L’utilizzo gratuito del suolo per tutte le attività del paese, sia nella parte storica che nella zona nuova ha creato fermento, con esercenti che propongono anche musica live e poi devo ammettere che anche i Campionati Europei di calcio ci stanno dando una mano, creando momenti di socialità all’aperto». Quali iniziative ci sono ancora in cantiere?
«Come Amministrazione stiamo preparando un calendario eventi: abbiamo già avuto precedenti incontri che ci permetteranno a breve di chiudere l’agenda, incontrando in modo ultimativo le Associazioni e concordare da le date. Cercheremo di realizzare il corteo storico anche se con i protocolli Covid il programma sarà rivisitato, probabilmente invece delle due giornate ne sarà realizzata una sola, anziché un vero corteo potrebbe essere una sfilata in abiti d’epoca, rinviando magari al prossimo anno qualcosa di più elaborato. Nella lente dell’organizzazione anche tante altre iniziative».
La Casa comunale oltre a puntare alla ripresa, è a lavoro anche su altri fronti, come quello della pubblica illuminazione. Cosa è stato fatto in merito?
«Abbiamo ottenuto un finanziamento regionale con i Fesr 2014/2020 ed abbiamo illuminato le due aree PAIP di Acerenza, una che si trova a monte del paese, più piccola, l’altra invece è un’area agro-industriale dove insistono ottime aziende. Abbiamo dunque utilizzato i fondi per stendere la rete di pubblica illuminazione e la completeremo con un altro finanziamento governativo di ulteriori 100 mila euro, completando una zona periferica priva di illuminazione. Fortunatamente sono tanti i finanziamenti ottenuti come Area interna, come GAL che ci daranno da lavorare e ne siamo lieti».
Quali sono gli altri progetti che può preannunciarci?
«Stiamo lavorando alla riqualificazione del Palazzetto dello Sport, abbiamo un finanziamento per la realizzazione di un’attività bike, forse la prima a livello regionale, utilizzando la biciletta sui binari della ferrovia nelle giornate di domenica, quando i treni naturalmente sono fermi. Abbiamo preso un altro finanziamento regionale che ci consentirà di migliorare una impiantistica sportiva già esistente, ad esempio introducendo degli spogliatoi e quant’altro, così come un altro finanziamento regionale ci permetterà di intervenire nel Parco urbano delle Cantine, mettendo in sicurezza i viali, intervenendo così in un luogo molto importante oltre che storico per Acerenza. Insomma, qualcosa comincia a muoversi; siamo stati rallentati dalla pandemia, ma ora dobbiamo decisamente ripartire».