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LA STRANA FRETTA DI BARDI SU BOCHICCHIO

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Tanta è stata la fretta ordita dal governatore Vito Bardi per sbaraccare Lorenzo Bochicchio dalla direzione dell’ASP, nonostante un campo largo e bipartisan ne abbia più volte riconosciuto il valore del suo fare manageriale, che gli ingranaggi deliberativi del potere regionale si sono riempiti d’errori. Ora lasciamo stare la compulsazione patologica di questo centrodestra governativo di disseminare come luoghi privilegiati di delitti le iperboli, gli strafalcioni, le ridondanze tanto sulla grammatica e sulla fonetica politica quanto sul diritto amministrativo, ma certe prudenze dovrebbero essere obbligatorie, almeno per chi ancora conserva la saccenza di moralismi velleitari. Eppure al di là del mero errore materiale che la DGR 522 del 28 giugno 2021 pretende di sanare anche con le contorsioni lessicali dei casi “contenete” e “conferare” in ragione di “contenente” e “confermare” c’è da rimanere davvero preoccupati che a 6 mesi dalla scadenza dell’incarico di Bochicchio s’apparecchi, in fretta e furia, l’avviso per la nuova nomina con un sapore quasi intimidatorio senza precedenti e su cui magari ci sarà lavoro per la Procura di Potenza e la Corte dei Conti. Ha scritto Dante: “La fretta che l’onestade ad ogn’ atto dismaga”.

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