NON SOLO LA DESTRA SIA CONTRO LA DROGA
Lettere lucane
So che il tema appassiona poco, ma continuano le operazioni antidroga anche in Basilicata. Ogni giorno leggo almeno una notizia sull’argomento, e ogni giorno registro un silenzio vigliacco su una malattia che debilita più di quanto crediamo la nostra società, non solo giovanile. Su quest’argomento sono molti mesi che nel mio piccolo sto chiedendo a gran voce una mobilitazione della politica e della società civile, ma evidentemente i tempi non sono ancora maturi per aggredire frontalmente uno dei nemici più pericolosi dei nostri figli. Vengo dalla sinistra libertaria, e m’imbarazza molto invocare costantemente politiche repressive nei confronti della droga, per troppi anni guardata con indulgenza e simpatia da parte di un mondo – la sinistra libertaria, appunto – che troppo a lungo l’ha considera strumento di emancipazione, di libertà, di allargamento sensoriale, di creatività, di contestazione dell’ordine costituito, ecc. A costo di passare per un moralista e un tradizionalista, io dico che nulla può e deve giustificare l’uso delle droghe, perché fanno male al corpo e alla mente, fino a esiti tragici. Su questo mi piacerebbe che la sinistra facesse mea culpa, perché sulla droga non è più accettabile quest’ambiguità culturale, figlia della paura di risultare vecchi e retrivi. La lotta contro la droga non dovrebbe essere una battaglia di destra, ma di tutte le persone responsabili e serie che hanno a cuore la salute mentale e fisica delle persone, anzitutto dei più giovani. Ovviamente bisogna lavorare molto sul tema dell’accettazione di sé e di come convivere con l’ansia di vivere e di risultare graditi agli altri, ma non è assolutamente accettabile che passi l’idea che sia normale drogarsi per lavorare meglio, per superare la timidezza o per risultare “fighi”. A costo di risultare vecchi conservatori paternalistici. Io, nel mio piccolo, questo rischio voglio correrlo.
