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GARANTE DEI DIRITTI: 7 ESCLUSI PER MANCANZA DI DOCUMENTI

ESCLUSIVA Rosita Gerarda fuori anche da questo ruolo. Aldo Morlino e Biagio Romano ammissibili insieme alla Fiordelisi e alla Lamorte

Lunedì prossimo la Prima Commissione Consiliare permanente presieduta dal consigliere Pasquale Cariello si riunirà per verificare i requisiti dei candidati al ruolo di garante dei diritti e al ruolo di consigliera di parità effettiva e supplente.

La lista dei 18 nomi che hanno presentato la domanda per la nuova figura di garante dei diritti già è stata sfoltita, in quanto alcuni non hanno presentato tutta la documentazione richiesta dall’avviso entro il termine di scadenza. Ricordiamo che potevano candidarsi tutti i laureati in giurisprudenza, scienze politiche o affini e aver maturato specifica esperienza, almeno quinquennale, nelle materie inerenti le funzioni e i compiti attinenti agli uffici da svolgere.

A concorrere ora per il ruolo di garante regionale dei diritti sono rimasti in 11 e tra questi ritroviamo Aldo Morlino professionista di grande spessore, Giuditta Lamorte che altre volte si era proposta per incarichi simili e il napoletano Biagio Romano, probabile prediletto del governatore Bardi. Tra gli ammissibili anche Antonia Fiordelisi, difensore civico con comprovata esperienza nel campo della tutela dei diritti dei cittadini. A dover invece dire addio alla posizione di garante dei diritti è Rosita Gerardi, assessore di Viggiano e non solo che è stata esclusa perché non ha presentato la documentazione comprovante la specifica esperienza per il ruolo di almeno 5 anni. La Gerardi nel giro di pochi giorni, è stata esclusa da tutte le figure professionali per le quali aveva presentato candidatura: consigliere di parità e garante dei diritti. Stessa cosa è accaduta a Francesco Genzano, avvocato collaboratore di Giuditta Lamorte.

Per mancanza di documenti comprovanti l’esperienza pregressa sono stati esclusi anche i due professionisti che hanno presentato la propria candidatura l’ultimo giorno: Salvatore Lacerra e Giuseppe Cillis.

Dopo questa scrematura la Prima Commissione, lunedì, non potrà fare altro che confermare l’esclusione dei sette candidati poiché si tratta di situazioni non sanabili in quanto i termini, ormai, sono scaduti. La palla, poi, passerà ai consiglieri regionali che dovranno nominare la persona, secondo loro, adatta a garantire i diritti dei cittadini e tutelarli. In sede di votazione, come più volte abbiamo detto, si dovrà fare attenzione a scegliere qualcuno che sia realmente obiettivo nelle decisioni che sarà chiamato a prendere e non essere espressione della sola maggioranza.

IL MECCANISMO ELETTORALE

La maggioranza di centro destra sempre più imbarazzante, infatti, quasi nessuno sembra conoscere neanche le leggi che ha approvato. A differenza di quanto in molti credevano se è vero che per l’indicazione della consigliera di parità è sufficiente una determinata maggioranza o in assenza  con il venir meno, per esempio, del numero legale si può procedere e si procede con i poteri sostitutivi del presidente del consiglio (cosa che in molti temono), lo stesso non vale per il garante dei diritti.

Questo perchè come ogni organismo di garanzia, ancor di più ora che questa nuova figura catalizza in sè ben tre figure (garante dell’infanzia e dell’adolescenza, garante dei diritti dei detenuti e difensore civico, non è possibile far scattare i poteri sostitutivi del presidente dell’assemblea.

Questo in quanto la maggioranza deve essere una maggioranza qualificata, quanto meno fino ad un certo punto della votazione. Si è già infatti forzato molto con la nuova norma avendo consentito la maggioranza assoluta dopo un certo numero di votazioni, sarebbe stato anticostituzionale prevedere anche il passaggio della nomina eventualmente con i poteri sostitutivi del presidente. Un consiglio regionale che evidentemente deve studiare di più!

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