Medico di famiglia anche ai clochard. In Emilia Romagna ok della commissione Salute alla proposta di legge. In Basilicata quando ?
“ Entro luglio diventerà legge regionale.
È la prima legge in Italia che garantisce il diritto alla salute per le persone senza dimora.
Una battaglia di tante e tanti.
Una legge di civiltà.
Sono felice di questo risultato”
Una legge di civiltà
Medico di famiglia anche ai clochard
In Emilia Romagna ok della commissione Salute alla proposta di legge.
In Basilicata quando ?
Antonio Mumolo :
“Approvata oggi in Commissione Sanità Emilia-Romagna la mia proposta di legge per dare un medico di base alle persone senza dimora.
Entro luglio diventerà legge regionale.
È la prima legge in Italia che garantisce il diritto alla salute per le persone senza dimora.
Una battaglia di tante e tanti.
Una legge di civiltà.
Sono felice di questo risultato”
?Medico di famiglia anche ai clochard
In Emilia Romagna ok della commissione Salute alla proposta di legge
FONTE : http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=97118
#sapevatelo2021
Regione Emilia-Romagna
OGGETTO 2809
Assemblea legislativa
Comm. referente IV
Bologna, 03 marzo 2021
Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna
Progetto di legge regionale di iniziativa del Consigliere Antonio Mumolo “Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle aziende Usl regionali”
Relazione
La riforma costituzionale del 2001 consente alle Regioni non solo di formalizzare, attraverso organiche leggi, i rispettivi modelli di gestione sanitaria, ma anche di fare passi in avanti nell’autonomia nell’ambito delle proprie scelte di politiche della salute, nella quale può pienamente rientrare l’estensione della tutela sanitaria ordinaria alle persone senza dimora.
La scelta della Regione, che si intende azionare con il presente progetto di legge, di estendere l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle AUSL alle persone senza dimora presenti sul territorio regionale rientra altresì nelle azioni dirette al rispetto degli obiettivi della finanza pubblica e del contenimento della spesa, dato che, in mancanza della residenza anagrafica le persone senza dimora possono accedere ai soli servizi di Pronto Soccorso, il cui costo è stimato mediamente per singolo intervento sui 250 euro, con punte addirittura di 400 euro e con un minimo di 150 euro, mentre il costo di un Medico di Medicina Generale per ogni paziente è di 44 euro l’anno.
La legge di riforma sanitaria (Legge 23 dicembre 1978, n. 833) mirava ad assicurare l’assistenza a tutta la popolazione presente sul territorio nazionale e, quindi, occorre superare ogni diversa prescrizione organizzativa che limiti tale diritto. Inoltre, l’art. 32 della Costituzione definisce espressamente la salute come un diritto fondamentale dell’individuo, che deve essere garantito a tutti (cittadini italiani e stranieri).
Da ciò si desume che ciascun cittadino ha il diritto a essere curato e ogni malato deve essere considerato un “legittimo utente di un pubblico servizio, cui ha pieno e incondizionato diritto”.
L’obbligo, ai fini dell’iscrizione negli elenchi delle AUSL, della residenza e, quindi, della preventiva iscrizione anagrafica è un limite rientrante nella competenza organizzativa relativa al servizio sanitario, ma detto limite deve, necessariamente, essere contemperato in relazione alla esigenza fondamentale di assicurare l’assistenza sanitaria, specie in un momento in cui sono rilevantissime, a causa della pandemia, anche le esigenze di tutela della salute pubblica.
La condizione di persone senza dimora è infatti spesso caratterizzata da fragilità, marginalità e scarsa consapevolezza dei propri diritti, nonché delle procedure necessarie per esercitarli.
L’obiettivo del progetto di legge è dunque quello di garantire alle persone senza dimora, che vivono sul territorio regionale, l’esercizio effettivo del diritto alla salute e, contemporaneamente, garantire un miglior impiego delle risorse pubbliche, dato che i costi a carico del sistema sanitario sono esponenzialmente più alti se si lascia questa platea di persone senza la copertura del medico di base e quindi le si costringe ad utilizzare, in caso di necessità, i servizi di pronto soccorso.
Articolo 1 (Oggetto e finalità)
1. Al fine di assicurare l’esercizio del diritto all’assistenza sanitaria, la Regione Emilia- Romagna, nell’ambito della propria potestà di organizzazione del Servizio Sanitario regionale, riconosce alle persone senza dimora il diritto di iscriversi nelle liste degli assistiti delle Aziende USL del territorio regionale, a seguito di segnalazione da parte dei servizi sociali pubblici, e di effettuare la scelta del Medico di Medicina Generale (MMG o medico di famiglia).
2. La Giunta regionale, per le finalità di cui al comma 1, può altresì individuare condizioni di maggior favore per garantire l’assistenza medica di base delle persone senza dimora.
3. La Regione si conformerà ad eventuali normative nazionali qualora determinino, nella materia di cui ai commi precedenti, ulteriori condizioni migliorative per le persone senza dimora.
Art. 2 (Clausola valutativa)
1. L’Assemblea legislativa esercita il controllo sull’attuazione della presente legge e ne valuta i risultati ottenuti. A tal fine, con cadenza triennale, la Giunta presenta alla competente Commissione assembleare una relazione che fornisca informazioni sull’attuazione della presente legge.
Art. 3 (Norma finanziaria)
1. La presente legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale e delle altre Amministrazioni pubbliche interessate.
Art. 4 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna (BURERT).
Primo Firmatario:
Antonio Mumolo
Altri firmatari:
Luca Sabattini
Francesca Maletti
Roberta Mori
Manuela Rontini
Lia Montalti
Stefano Caliandro
Andrea Costa
Katia Tarasconi
Nadia Rossi
Palma Costi
Massimo Iotti
Marcella Zappaterra Massimo Bulbi
Marco Fabbri
Marilena Pillati
Federico Alessandro Amico Francesca Marchetti
Silvia Zamboni Giuseppe Paruolo Igor Taruffi Matteo Daffada’ Ottavia Soncini Pasquale Gerace
I senza fissa dimora dell’Emilia Romagna potrebbero presto avere la possibilità di scegliere un proprio medico di base a cui rivolgersi. Ha infatti superato l’esame della Commissione Sanità, presieduta dalla vicepresidente Francesca Maletti, ali progetto di legge del consigliere Antonio Mumolo (Pd) in materia di “Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle aziende Usl regionali”.
Una piccola rivoluzione visto che le persone senza fissa dimora non hanno un medico di riferimento e per avere assistenza sono costrette a ricorrere al Pronto Soccorso. Questo comporta non solo l’impossibilità per le persone di curarsi tempestivamente e di fare prevenzione, ma anche un costo molto alto per la sanità regionale. Criticità su cui punta a intervenire la proposta di Mumolo, prevedendo che gli homeless possano iscriversi alle liste Ausl e avere un medico di base di propria fiducia, prenotare esami e visite specialistiche.
“Questa è la prima legge regionale in questo senso: se qualcosa il Coronavirus ci ha insegnato è l’importanza della salute intesa come diritto collettivo e non solo individuale, perché se non si curano tutte le persone ne soffriamo tutti e non solo chi non riesce a ottenere le cure. L’obiettivo di questa legge è quella di ampliare la platea di coloro che possono esercitare il diritto alla salute e anche quella di razionalizzare l’uso delle risorse pubbliche, visto che i costi per il sistema sanitario sono esponenzialmente molto più alti se gli homeless devono rivolgersi al Pronto soccorso piuttosto che a un medico di base”, sottolinea Mumolo in una nota diramata dal consiglio regionale. Per Mumolo “la pandemia in corso ci ha poi insegnato che il diritto alla salute è un diritto collettivo oltre che individuale; dare un medico anche alle persone senza dimora garantirà la loro salute e quella di tutti noi”.
Per quanto riguarda i risparmi rispetto alla situazione attuale, nella relazione al testo si evidenzia come oggi ogni singolo accesso al Pronto soccorso costi mediamente intorno ai 250 euro, con punte addirittura di 400 euro e con un minimo di 150 euro, mentre il costo di un Medico di Medicina Generale per ogni paziente è di 44 euro l’anno.
Nel corso della seduta, riferisce la nota, Simone Pelloni (Lega) ha spiegato che “non dobbiamo dimenticare nessuno. Dobbiamo risolvere il problema dell’iscrizione anagrafica dei senza fissa dimora, altrimenti con il progetto di legge Mumolo risolviamo solo una parte del problema che tutti vogliamo risolvere. I servizi sociali, infatti, possono prendere in carico solo i residenti nel territorio e serve una riflessione più complessiva nell’organizzazione dei servizi sociali in Emilia-Romagna perché nelle situazioni di fragilità non ci deve essere solo la presa in carico sanitaria, ma anche tutto ciò che può servire per uscire dalla criticità”.
Apprezzamento per il “pdl Mumolo” è stato espresso da Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa): “E’ una legge di civiltà che estende i diritti sanitari a tutta la società e sana un buco giuridico, colmando una distanza che per troppo tempo è rimasta tale. La legge va approvata al più presto per mettere a disposizione dei cittadini questa legge già dal prossimo autunno”.
Disco verde al provvedimento è arrivato anche da Lia Montalti (Pd), per la quale si tratta “di una legge molto positiva, un lavoro molto importante che sosteniamo perché nel momento in cui parliamo di un sistema sanitario universale è giusto che lo rendiamo davvero universale: è un impegno che dobbiamo portare avanti per tutti, ma ancora di più per le persone senza fissa dimora che si trovano in una situazione di maggiore fragilità”
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