RIFORMA ASI, SULLA LIQUIDAZIONE FUOCO INCROCIATO DELLA GIUSTIZIA
Tribunale civile di Roma e Tar di Basilicata: dalle bollette dell’elettricità non pagate, il boomerang per Bardi e la Giunta
Consorzio Asi per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza: il boomerang dai contenziosi giudiziari.
A rischio la riforma del centrodestra che ha messo il Consorzio in liquidazione coatta, finalizzata allo scioglimento dell’Asi stessa.
Fosse stato un privato, il Consorzio Asi sarebbe stato dichiarato fallito già da un pezzo, ma la natura di Ente pubblico ha fornito a Bardi e Giunta l’escamotage della liquidazione: il problema però rimane. L’Asi è una scatola vuota con una esposizione debitoria di decine e decine di milioni d’euro.
Tra il Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Basilicata e la Sezione civile del Tribunale di Roma, il fuoco incrociato che potrebbe azzerare la liquidazione coatta. L’Asi aveva impugnato a Roma i decreti ingiuntivi ottenuti dalla società Liberio Spv Srl in qualità di cessionaria di crediti originariamente vantati dalla società Enel Spa, per il mancato pagamento, da parte del Consorzio medesimo, di consumi di energia elettrica.
Ante arrivo del liquidatore Fiengo, la carenza di liquidità all’Asi era drasticamente aggravata nel corso del 2020 determinando, tra le altre cose, il mancato pagamento di debiti significativi verso i fornitori. La presentazione da parte di Liberio Spv dell’atto di pignoramento presso il tesoriere Asi aveva poi «paralizzato di fatto la gestione finanziaria dell’Ente».
Nel corso del procedimento dal 2020 incardinato presso il Tribunale di Roma, la Liberio Spv, haprima aggiornato sull’intervenuta riforma e poi, a metà giugno scorso, ha depositato istanza volta a sollevare, «previa disapplicazione della Delibera di Giunta regionale 417 del 2021 (con cui è stata disposta la liquidazione coatta amministrativa, ndr), la questione di legittimità costituzionale delle norme in forza delle quali il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza è stato posto in liquidazione coatta amministrativa». La Regione, a fine mese, ha deciso di costituirsi in giudizio ad adiuvandum dell’Asi.
Nel frattempo però, al Tar di Basilicata, dai creditori depositato il ricorso contro la già citata delibera di Giunta regionale avente all’oggetto lo «Scioglimento del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza».
Dal fuoco incrociato, se gli esiti sfavorevoli alla Regione, un mare di guai per Bardi e Giunta. Prima ancora del Tar lucano, sembrerebbe che a Roma avrebbero già deciso la disapplicazione della riforma. Liquidazione coatta o al-tre formule, per la Regione la tematica è seria: l’Asi è una scatola vuota e i debiti che ammontano a molto oltre i 50milioni di euro, via Verrastro in qualche modo dovrà pagarli prima o poi.