«CERCHEREMO IN OGNI MODO DI VALORIZZARE IL PASSATO, GUARDANDO OVVIAMENTE AL FUTURO»
Il sindaco di San Chirico Nuovo racconta a Cronache tutte le iniziative e le attività della sua amministrazione
San Chirico Nuovo è un paese di antiche origini, testimoniate da ritrovamenti archeologici importanti, e il suo passato crea radici solide su cui poi si è sviluppato il nuovo centro abitato e la sua storia più moderna. Oggi ad amministrare il paese è Rossella Baldassarre, prima Sindaca della storia amministrativa locale, «scesa in campo in prima persona per il bene della mia comunità» spiega, e trovatasi alle prese anche con l’esperienza della pandemia da Covid, che ha reso il tutto ancora più complicato da gestire. Per Cronache Lucane la Sindaca racconta il lavoro della sua Amministrazione, in una intervista che tocca vari temi, dalle iniziative per anziani e bambini, ai lavori pubblici.
San Chirico Nuovo, “Un paese a misura di bambino” è cronologicamente l’ultimo dei progetti realizzati, nei pressi della scuola dell’infanzia, che oltre ad essere opera d’arte, rappresenta il concetto di rinascita del paese. Ci racconta di più?
«Si tratta di un progetto partito a dicembre con un esiguo fondo economico, in rapporto ai bambini presenti nel comune. Abbiamo però dato loro la possibilità di progettare insieme qualcosa per il futuro ed allo stesso tempo per far capire l’importante rapporto dell’uomo con la natura e che l’uomo stesso deve all’ambiente circostante. In collaborazione con le maestre e facendo un affidamento ad una azienda agricola del posto abbiamo fatto in modo che fossero i bambini a piantare i semi di queste piante, come loro stessi sono i nostri semi delle future generazioni. Ma è anche un modo per insegnare il concetto del prendersi cura dell’ambiente. Nello stesso luogo è stata realizzata un’opera d’arte dalla signora Baicoianu, un pavone che rappresenta nel modo migliore il concetto di rinascita del nostro piccolo ed amato centro, simbolo di longevità, amore, ma anche di primavera e rinascita. In generale, il pavone è simbolo del cambiamento in positivo: inoltre in alcuni vasetti sono state piantate erbe officinali ed altre piante che quando saranno più grandi, ed anche i bambini cresceranno, saranno interrate in diversi luoghi del paese».
Purtroppo però proprio questo luogo è stato preso di mira da qualcuno che ha estirpato queste piantine perpetrato un danno al lavoro dei più piccoli e in generale nei confronti di un bene comune. Cosa è accaduto?
«Purtroppo sì. Evidentemente quando c’è un cambiamento c’è anche sempre qualcuno che non l’accetta. Non sappiamo se si tratta di un dispetto, di un atto vandalico, di una o più persone. Abbiamo comunque provveduto ad esporre una denuncia e vorremmo tanto che l’autore, o gli autori, fossero sanzionati, ma non per il valore del danno, che dal punto di vista economico è esiguo, quanto più per quello simbolico, sociale e morale, verso i bambini e verso la comunità. Sono comportamenti che certamente condanniamo».
Quali sono invece le attività messe in campo per la ripresa sociale del paese, dopo l’epidemia da Covid? «Stiamo proprio in questi giorni predisponendo una manifestazione di interesse per il centro estivo anche per le persone anziane, che tanto hanno subito le conseguenze della pandemia: ovviamente utilizzeremo sia il soggetto operatore preposto ma soprattutto mettendo in campo i volontari del Servizio Civile che per la prima volta abbiamo a San Chirico, con nostra grande fortuna, e questo loro entusiasmo vorrei indirizzare in questa attività. È inoltre in programma anche il centro estivo per i bambini dai 3 ai 14 anni». Un paese che vede purtroppo emigrare i suoi giovani. Che situazione avete a in paese?
«A San Chirico Nuovo, come nei tanti comuni lucani, gli anziani sono molti, mentre i giovani scarseggiano sempre più. È certamente una sconfitta per la politica locale e per chi amministra, perché vuol dire non essere riusciti a creare le condizioni tali affinché i giovani potessero restare e costruire un futuro. Oggi abbiamo sulla carta 1234 concittadini, ma tanti sono a Potenza nella migliore delle ipotesi, ma tanti altri sono emigrati fuori dai confini regionali se non proprio nazionali. È dalla crisi economica del 2008 che lo spopolamento si perpetua nei nostri territori. Purtroppo qui hanno le radici, ma i rami fanno cadere i loro frutti altrove e non nella terra natia, per cui il bene che hanno costruito qui, va a germogliare in altri luoghi. Un vero peccato».
Come avete vissuto l’epidemia da Covid a San Chirico Nuovo?
«Noi ci siamo da subito trovati a fare i conti con i primi contagi già a maggio 2020 abbiamo avuto due casi di lavoratori di un comune limitrofo che hanno contratto lì il virus. Fortunatamente non hanno creato una catena di contagi, ma per tutta la comunità è stato un percorso lungo. Personalmente ho cercato di essere il più presente possibile, sia per empatia caratteriale, sia per la responsabilità di Sindaco che i miei cittadini mi hanno affidato eleggendomi. In totale abbiamo avuto una trentina di casi, tutti tenuti sotto controllo comunque, un po’ grazie al distanziamento che l’orografia del territorio ci fa vivere, un po’ per la grande responsabilità dimostrata dai miei concittadini che hanno seguito e rispettato tutte le regole. C’è stata anche grande adesione alla campagna vaccinale e questo dimostra la responsabilità dei cittadini, così come hanno sempre aderito alle campagne di screening che ho voluto in paese. Anche alla riapertura delle scuole abbiamo diverse volte organizzato queste attività di prevenzione e controllo a cui i ragazzi hanno preso parte in modo consapevole. Colgo anzi l’occasione per ringraziarli tutti, in ogni fascia d’età e ne sono orgogliosa. Fortunatamente non siamo stati zona rossa come altri paesi dell’area, ma i problemi sono comunque stati tanti, a partire ad esempio dall’impossibilità di istituire il COC, Centro Operativo Comunale, come avvenuto negli altri paesi, in quanto non avevamo un gruppo di Protezione Civile, abbiamo però costituito una task force mettendoci in prima linea. Abbiamo messo in campo tante iniziative, come i buoni spesa da spendere nelle attività commerciali in paese, per creare una economia circolare o il servizio di Ascolto telefonico con l’ambito di Pietragalla di cui facciamo parte per quanto concerne i Servizi Sociali, in quanto tante persone hanno avuto davvero paura di questo virus e delle sue conseguenze, ed occorreva un supporto adeguato e specifico, nonostante ciò molti chiamavano me, una persona che conoscono bene e punto di riferimento. Devo dire anche che l’emergenza pandemica ha unito molto tutti noi sindaci, facendo rete e supportandoci, dovendo affrontare le stesse problematiche».
Oggi invece l’Amministrazione come sta lavorando alla ripresa economica e sociale e quali sono gli interventi messi in atto sul territorio?
«Sotto questo punto di vista abbiamo ereditato un po’ di criticità: per quanto riguarda i Fondi Fesr abbiamo una misura, la 321 del 2015 la quale ci blocca una serie di progettualità che sono comunque già pronte. Adesso ci troviamo purtroppo a riconoscere il debito fuori bilancio nonostante abbiamo fatto di tutto: incontri in regione, Pec, mail, richieste ma purtroppo rientriamo tra quei Comuni che si vedono bloccati in questo ambito, almeno fino ad oggi, poi sbloccheremo ed andremo avanti. Da quando sono stata eletta siamo comunque riusciti come Ente a sistemare l’ingresso del cimitero ma attendiamo dalla rgione il via per i fondi della Legge 51 che stiamo già richiedendo da due anni, in quanto c’è una parte del cimitero soggetta a frane e non vorremmo mai ritrovarci in situazioni che si sono verificate in altre parti d’Italia, dovendo andare a re-cuperare i feretri portati via dal ter-reno smottato. Questo è senz’altro un intervento urgente. Per quanto riguarda la mobilità invece abbiamo realizzato delle rotatorie con relative segnaletiche, per mettere in sicurezza gli utenti della strada dai rischi di incidenti. Altra serie di interventi ha riguardato la scuola: con un avanzo di amministrazione dello scorso anno siamo riusciti a fare dei lavori urgentissimi di sistemazione. Abbiamo in cantiere un altro progetto fotografico che realizzeremo con il Comune di Acerenza, anche risistemando la struttura del Centro di aggregazione Giovanile. Sul fronte viabilità abbiamo già pronto un progetto per sistemare tutte le strade del paese e rurali creando parcheggi e allocando anche i bagni pubblici che finora mancavano. In vista abbiamo anche la mediateca e la rivalorizzazione del Castello. Un intervento per la sistemazione delle acque bianche è invece stato realizzato a breve, così come altri piccoli interventi di messa in sicurezza di una voragine nei pressi di un palazzo. Un altro problema che invece ci ha afflitto riguarda le torri eoliche degli aerogeneratori installati nel nostro territorio che interferiscono con le linee telefoniche fisse, arrecando problemi anche alle Poste: in parte il problema è stato risolto in modo temporaneo, ma siamo in attesa che sia definitivamente scongiurato per il futuro. Insomma si tratta di tanti piccoli interventi che abbiamo realizzato nel mentre eravamo fermi con la misura 321. In calendario anche interventi al Parco rurale e alla zona archeologica con la “Capanna” risalente alla fine del VI secolo avanti Cristo. Cercheremo in ogni modo di valorizzare il nostro passato, guardando ovviamente al futuro».