GRIPPA, RECUPERO DELLA “FILANDA GAETA”
Il responsabile aree interne dei GD: «Vedere giovani appassionati alla “cosa pubblica infonde speranza»
Il recupero di edifici che raccontano la Storia del territorio lucano, sta a cuore anche ai giovani e lo dimostra Samuele Grippa dei Giovani Democratici Basilicata, il quale da Bella racconta l’importanza dell’ex Lanificio denominato “Filanda Gaeta” che con Decreto n.202 del 25 ottobre 2006 è stato riconosciuto di “interesse particolarmente importante e quindi sottoposta a tutte le disposizioni di tutela” ai sensi del D.Lgs. n.42 del 22 gennaio 2004, artt. 10 e 13.
Sul tema, ma anche sul lavoro dei GD abbiamo raggiunto Grippa per farci raccontare di più.
Di che tipo di edificio si tratta? E qual è la sua importanza?
«È un edificio ubicato ai confini del centro storico di Bella: la filanda per la lavorazione della lana fu realizzata lungo la vecchia Strada Provinciale Irpino-Lucana, oggi Sp14 Bellese. Purtroppo ora versa in stato di abbandono e il Comune ha dovuto transennare l’area essendo a rischio. L’Ente comunale ha cercato di contattare il proprietario dell’edificio, per individuare una soluzione, ma ad oggi la situazione resta immutata».
In che modo lei si è attivato per cercare di salvare l’immobile storico?
«Dal canto mio ho voluto scrivere al Ministro della Cultura Dario Franceschini al quale ho raccontato l’impegno e l’interesse delle nuove generazioni per la Cosa Pubblica. Non potevo non denunciare lo stato di abbandono e degrado in cui versa l’ex lanificio. Conosciamo tutti l’importanza di questo sito, non solo per la sua storia e per la presenza delle antiche macchine di lavorazione, ma soprattutto per le opportunità didattiche, turistiche e occupazionali che potrebbe riservare. Sarebbe un museo industriale unico nel suo genere su questo territorio».
Cosa è accaduto a seguito della sua missiva al Ministro?
«Con buona sorpresa ho ricevuto dalla Segreteria del Ministro della cultura una buona notizia: “la Soprintendenza della Basilicata si è attivata per organizzare un sopralluogo a Bella e prendere visione dello stato conservativo del bene”, che ad oggi è fatiscente se non in pericolo di crollo. Al suo interno sono ancora presenti i macchinari originali, persino l’impianto elettrico è ancora l’originale, con i fili intrecciati a vista e l’attivazione a leva. Fu edificato in una zona in cui la morfologia del territorio permetteva il lavaggio della lana, in un pendio tra Rio dei Piscioli e Valle dei Molini, affacciandosi su un burrone».
Vedere la partecipazione dei giovani è importante, soprattutto forse in questo periodo di ripresa dopo il Covid. Quali sono le sue impressioni in merito?
«È bellissimo vedere la partecipazione dei giovani alla vita politica e sociale del Paese e dei nostri territori, e lo dico al di là del colore politico e degli schieramenti. Vederli appassionati alla “cosa pubblica” mi infonde speranza, e non è demagogia, che qualcosa possa davvero cambiare. Si ragiona fuori dai vecchi schemi che a quanto pare non sono serviti e noto l’interesse e le nuove proposte che vanno dalla mobilità al green, dall’inclusione alle politiche attive per il lavoro. Proposte fresche insomma. Quello dei GD, di cui posso parlare per esperienza diretta, è un impegno dedicato a questa terra e del contributo che insieme possiamo dare».
Con il post pandemia anche i GD di cui è referente territoriale, hanno riavviato le attività sul territorio?
«Ci stiamo organizzano come giovanile per realizzare degli eventi sul territorio. Abbiamo inteso partire dal tesseramento e finalmente abbiamo avuto l’ok dell’elezione nazionale del nostro segretario, in realtà sono due: i rappresentanti delle due liste che competevano. Stiamo scrivendo anche una proposta di Legge regionale, di cui sono relatore insieme al segretario regionale, che tocca i temi dello smart working, dello spopolamento dei borghi e delle aree interne, una proposta per favorire le nuove nascite e sostenere le giovani coppie, ma anche l’imprenditoria femminile, la zona economica giovanile e molte altre tematiche. Si parla di circa 80 milioni di euro che speriamo possano essere recuperati dalla sola estrazione petrolifera del pozzo di Tempa Rossa che in un solo anno realizza 70 milioni di euro: il petrolio deve essere a questo punto anche “sorgente” per il futuro dei giovani di questa terra. Si tratta comunque di una “proposta aperta” infatti come Giovani Democratici abbiamo intenzione di girare la Basilicata per incontrare proprio i giovani, ascoltare le loro necessità, raccogliere i suggerimenti ed i pareri e ampliare questa proposta di legge ed eventualmente presentarla per fine settembre».