CARI BENNARDI E TANTONE VI SCRIVO… MERRA SMASCHERA LE «AUTOCELEBRAZIONI»
Dalle navette per Bari alla metropolitana e a piazza della Visitazione fino ai 350mila di fondi Ue persi: l’assessore regionale striglia l’amministrazione comunale
Mobilità su gomma: l’assessore regionale ai Trasporti, Donatella Merra, ha deciso di rompere il silenzio sullo stallo burocratico al Comune di Matera, precisando e attaccando sindaco Bennardi e Giunta regionale.
«A Matera si sta vivendo una situazione di impasse – ha spiegato Merra -, dal momento che il Comune non porta avanti lavori ed interventi che potrebbe realizzare con le risorse che ha già da tempo a disposizione, a partire da quelle per l’attivazione delle corse per l’aeroporto di Bari».
L’assessore ha reso noto anche di aver già provveduto, lo scorso 24 giugno scorso, a sollecitare Bennardi con l’invio di una nota, facendola rimanere come “corrispondenza privata” dato l’allora imminente appuntamento internazionale del G20 nella Città dei Sassi.
«Mi vedo costretta, però ha aggiunto Merra , a diffondere il contenuto di quella nota che avevo deciso di non inviare, visto l’atteggiamento del Comune di Matera, che si autocelebra per aver attivato un servizio che avrebbe dovuto far partire, avendone le risorse, non giovedì prossimo, ma un anno fa». L’esponente dell’esecutivo lucano ha proseguito sostenendo che «il sindaco Domenico Bennardi e l’assessore comunale alla Mobilità, Raffale Tantone asseriscono di aver migliorato e aumentato i collegamenti con risorse proprie, istituendo quattro coppie di corse per collegare Ferrandina Scalo a Matera e quindi all’aeroporto di Bari».
«Ma quelle risorse ha rimarcato l’assessore regionale alla Mobilità sono state assegnate al Comune di Matera dalla Regione Basilicata nell’ambito del Cis Matera 2019 già dall’estate scorsa al fine di implementare i servizi per l’aeroporto di Bari. Non solo, ma le risorse sarebbero state sufficienti, come da interlocuzioni avvenute, anche per arretrare le suddette corse a Ferrandina, integrando il progetto di mobilità estiva ideato e introdotto dalla Regione Basilicata, da Maratea verso Matera, il cui primo tratto fino a Ferrandina è già attivo dal primo luglio. Nell’ultima lettera del 14 giugno scorso si sollecitava per l’ennesima volta il Comune di Matera alla riattivazione di quei collegamenti, come dichiarato in maniera altrettanto perentoria il 4 agosto dello scorso anno. Quella delle navette non era l’unica questione che avevo sollevato nella nota non inviata alla stampa del giugno scorso».
L’elenco dell’assessore regionale Merra sulle questioni a più riprese sollecitate, può essere così sintetizzato.
Al primo posto la «mancata istituzione, nonostante l’assegnazione delle apposite risorse, del servizio a tariffa agevolata per incentivare l’utilizzo della metropolitana di superficie a Matera e valorizzare le aree parcheggio»
In successione, il «mancato utilizzo delle risorse pari ad un milione di euro di fondi Fsc, destinati ai collegamenti ferroviari tra Matera e Bari».
Poi, il caso di piazza della Visitazione: fondi regionali a valere sul Po Fesr. «Un progetto – ha sottolineato Merra -presentato nei giorni scorsi alla comunità, in nessuna parte differente rispetto a quello fatto pervenire dalla precedente amministrazione alla Regione Basilicata nel 2020:a Ad oggi un anno trascorso senza alcun contributo aggiuntivo da parte dell’amministrazione, se non quello di aver fatto perdere alla Città di Matera un ulteriore lungo periodo di tempo».
Infine, il progetto di info-mobilità e gestione del traffico e dei servizi di trasporto in ambito urbano ed extraurbano per usufruire di tutte le informazioni relative ai mezzi e al traffico: dal novembre 2020 non è stato dato seguito alle raccomandazioni né dell’Assessorato regionale, né dell’Autorità di Gestione, non essendo mai pervenuti né una progettazione, né un cronoprogramma delle opere.
«Non essendoci le condizioni, dunque, per rispettare i tempi dettati dai fondi europei assentiti – ha concluso l’assessore regionale ad Infrastrutture e Trasporti, Donatella Merra -, il finanziamento pari a 375 mila euro dovrà essere revocato».