CASO STABILE: SUL MENTORE DEL FIGLIO DI BARDI LA DISPERATA E IMPROBABILE DIFESA DI LEONE
L’assessore in soccorso del governatore si dimentica anche che già Cupparo lo ha smentito “preventivamente”
Come da prassi, dal centrodestra regionale rispettata la regola politica, ma che in realtà dagli eletti dovrebbe essere biasimata, del se devi mentire alle masse, allora meglio farlo alla grande poichè proprio l’assurdità della menzogna fa sì che la stessa abbia buone probabilità di essere creduta: «Non guardiamo le tessere di partito, solo al merito».
Così l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone, ha tentato di placare le polemiche sul neo nominato alla direzione dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Cardiologia del San Carlo di Potenza: Eugenio Stabile.
Innanzitutto chissà perchè, ma di qualsiasi colore sia la tessera di partito, chi ce l’ha, nella sanità come altrove, ha sempre e ancora di più, anzi col centrodestra lucano la statistica si è ulteriormente rafforzata, possibilità di fare carriera. Stabile, casualmente o causalmente, la tessera di partito ce l’ha: è consigliere comunale, il più ricco tra i colleghi eletti, dalla documentazione del 2017 emergeva un reddito complessivo di oltre 200mila euro, di Salerno. Un progressista che se deve fare riferimento a qualcuno, guarda al governatore De Luca e non all’antagonista Caldoro.
Se sulla carta e in teoria Stabile è posizionato lontano dagli argini del centrodestra e Forza Italia, del presidente Bardi, espressione di Forza Italia, nella pratica: no. Pure il «commendatore» di Filiano tiene famiglia: così la carriera professionale del figlio del governatore lucano ha avvicinato in maniera decisiva il campano a Potenza.
Il fattore mentore del figlio di Bardi, Stabile risulta tra i docenti Unina dell’Università degli studi di Napoli Federico II, dirimente per superare l’ostacolo appartenenze e provenienze politiche. Leone l’ha sparata grossa, prestando attenzione, però, a non inglobare col suo spot della meritocrazia anche l’area della polemiche riguardante la sfumatura “mentore”.
All’ombra del governo del “valore”, seppur di connotazione velare, piccoli alfieri crescono: così il commissario Udc della provincia di Matera, Giovanni Angelino, pure è intervenuto per avallare la reclame di Leone.
Ad ogni modo, basta scorrere la “mappa del potere” in Basilicata per scoprire che coi tesserati di centrodestra e candidati che non ce l’hanno fatta, gli Enti pubblici lucani sono proprio pieni di «merito» nel-le posizioni apicali.
Il misto di parvenze d’ombra di verità e sagome reali di menzogna è peggiore della menzogna spudorata, ma almeno piena. Preferibile, l’autenticità anche se non condivisibile. Limitandosi alla sanità, di esempi in altri campi non mancano, proprio il collega di partito di Leone, l’assessore regionale Francesco Cupparo, ha recentemente pubblicamente contestato come Forza Italia si sia fatta soffiare la nomina del direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria locale di Matera (Asm) da Fratelli d’Italia. Visti i risultati, fingendo di dimenticare il mercato delle tessere politiche, comunque l’assessore Leone avrebbe ben poco da gioire anche se fosse davvero tutta una questione di merito.
Ma tanto, per Leone, almeno per lui, la negatività delle conclusioni gestionali non rappresenta nè lo rappresenterebbe un problema: come da protocollo, basta negare e dire il contrario. L’assessore regionale alla Sanità, più che a un politico somiglia sempre più a certe espressioni idiomatiche popolari.
In Forza Italia, di cui Bardi è espressione, tutto come da copione politico. Il mentore di un figlio che diventa Primario è come un’imitazione: c’è chi , sempre in Forza Italia, ha il proprio avvocato eletto senatore.