L’ANNO CHE SANTINO PARTECIPÒ A “SCOMMETTIAMO CHE?”
Lettere lucane
Oggi quasi tutti sono stati almeno una volta in televisione. Non è difficile essere intervistati per un fatto di cronaca, per esprimere un’opinione oppure per raccontare le bellezze del posto dove si vive. Andare in televisione non è più un fatto eccezionale, anche perché le reti televisive sono ormai centinaia. Un tempo non era così. Nel 1995 il mio paese entrò letteralmente in fibrillazione perché un ragazzo, Santino Franzese, fu invitato a partecipare al programma “Scommettiamo che?” condotto da Fabrizio Frizzi. Ricordo che ovunque c’erano manifesti che invitavano la popolazione a sintonizzarsi su Rai1, e ricordo che in quei giorni Santino era avvolto da una sorta di aura sacra, perché andare in televisione era qualcosa di straordinario. Cosa andò a fare Santino in quella trasmissione? La sua “specialità” era fenomenale: riuscire a contare i punti delle carte da briscola in pochissimi secondi. Passava le carte da una mano all’altra a velocità supersonica e riusciva a calcolare precisamente il punteggio, lasciando a bocca aperta Frizzi e tutto il pubblico. Ovviamente vinse, e il paese intero fu in festa come quando vince la Nazionale o si vincono le elezioni. Quando Santino tornò a Rotonda, tutti lo fermavano, tutti lo baciavano, tutti lo toccavano, perché lui aveva avuto il privilegio di andare nel sancta sanctorum della televisione. E Santino rideva, si beava di quel successo, raccontava aneddoti sulle persone che aveva incontrato e sui segreti del mondo televisivo, che lui ormai conosceva direttamente. Di questa cosa si parlò per settimane, tanto che per molti mesi Santino visse in paese da vera star. Altri tempi, altra ingenuità. Oggi siamo tutti un po’ famosi, e ognuno di noi ha vissuto i famigerati 15 minuti di successo di Andy Warhol. Anche il paese più sperduto d’Italia ha ormai i suoi divi, i suoi “influencer” e le sue glorie mediatiche.