POTENZA, MOVIDA SELVAGGIA IN CENTRO STORICO: ARRIVA LA STRETTA DEL COMUNE
Divieti di somministrazione di alcool e diffusione di musica durante le ore di “punta” della notte: previste sanzioni fino a 500euro
POTENZA. Stretta si prospettava e stretta fu: il Comune di Potenza ha emanato una ordinanza ad hoc, definita “ prescrizioni per la somministrazione e vendita di alcolici e per il consumo di alimenti e bevande in città”, mira a regolamentare e porre un freno ai “bivacchi” sino a tarda in centro storico. Della questione, ne avevamo di già parlato più volte: nei giorni scorsi, avevamo ascoltato le parole del noto legale di Potenza Glinni, che partecipò ad una riunione con il sindaco Guarente proprio sulla questione. Il provvedimento sindacale avrà validità sino al prossimo 30 settembre 2021. Leggendo l’ordinanza, si constata che « vietata la vendita e la somministrazione in tutta la città di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione dalle ore 01:00 e fino alle ore 6:00 di ogni giorno, eccezione fatta per il consumo al tavolo in ristoranti, trattorie, pizzerie e pub e per il servizio di vendita a domicilio; è vietata la diffusione all’aperto di musica da parte dei pubblici esercizi cittadini, dalle ore 24:00 e fino alle ore 6:00 di ogni giorno; sono vietati, nelle sole aree del Centro Storico e dei parchi cittadini, la vendita, la somministrazione e il consumo in loco di alimenti e bevande anche portati al seguito, queste ultime alcoliche e non, contenute in bottiglie di vetro, eccezion fatta per il servizio di vendita a domicilio e per il consumo al bancone e ai tavoli dei pubblici esercizi di somministrazione e degli esercizi di commercio al dettaglio negli spazi a tal fine autorizzati; sono vietati il bivacco, gli schiamazzi e il consumo di alcolici, anche portati al seguito, nei vicoli, gradinate, piazze e strade del Centro Storico». Non sono ovviamente solo divieti, ma anche “obblighi” nei confronti degli esercizi commerciali: il provvedimento, infatti, richiama «gli esercizi di commercio al dettaglio di vicinato, ivi compresi i laboratori artigianali abilitati alla vendita di alcolici e gli esercizi con distributori automatici, nonché gli esercenti il commercio su area pubblica, al rispetto della normativa vigente in materia, che dispone il divieto di vendita di alcolici dalle ore 24:00 alle ore 6:00 di ogni giorno».
LE SANZIONI
Nell’ordinanza, vengono anche sancite le “punizioni” per coloro che non ottempereranno ai divieti: «Il mancato rispetto delle prescrizioni di cui alla presente ordinanza, ferma restando l’applicazione delle sanzioni penali ed amministrative previste da leggi e regolamenti, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma non inferiore ad € 25,00 e non superiore ad € 500,00, applicata con le modalità previste dalla Legge 24 novembre 1981, n. 689 e s.m.i. ai sensi dell’art. 7 bis del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267; che in caso di inosservanza a quanto ordinato si procederà nei confronti degli inadempienti ai sensi dell’art. 650 del codice penale con denuncia all’Autorità Giudiziaria competente a norma di legge».
RESTANO I DUBBI
Nonostante, in un flusso costruttivo di coscienza, si voglia valutare in modo positivo la questione, restano sostanziali gli interrogativi già mossi da Glinni sulle nostre pagine nei giorni scorsi. In modo particolare, Glinni la giudicò una misura condivisibile entro certi limiti ma «insufficiente e drastica» dallo stesso legale che ha sottolineato, nei giorni scorsi, l’urgenza e la necessità di «una campagna di sensibilizzazione diretta ai giovani e ai giovanissimi, i quali spesso arrivano in centro storico con bottiglie e addirittura damigiane, sull’uso e abuso dell’alcool. Ovviamente, cercando di coinvolgere e sensibilizzare anche quegli esercenti che, spesso attraverso distributori automatici, lasciano in libera vendita gli alcolici». Una ordinanza giudicata da Glinni “pesante” «soprattutto perché va a punire anche chi, effettivamente, non ha colpe e in modo particolare quegli esercenti che seguono le regole. Potrebbe essere ha specificato Glinni un colpo durissimo da metabolizzare per diverse attività già messe a dura prova dalla pandemia». In aggiunta a ciò, Glinni ha altresì sottolineato la necessità di «aumentare la vigilanza» ma, dopo l’incontro, lo stesso ha specificato come, nonostante il sindaco abbia parlato di una «intensificazione dei controlli», sia emersa «l’impossibilità per il Comune di Potenza di effettuare vigilanza regolare attraverso la Polizia Municipale, perché non può esser posto in essere il terzo turno in pianta stabile. E controlli “extra”, come nel caso degli Europei, possono essere sollecitati solo in situazioni “straordinarie”». E non solo: nei mesi scorsi, il sindaco Guarente emanò un’ordinanza che vietava a chiunque, in centro storico, di “assembrarsi” nei vicoli e non solo. Ordinanza che, come si evince dalle continue denunce degli abitanti del centro storico, non ha avuto pienamente gli effetti sperati.