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EOLICO, IL VULTURE TRA LE ZONE IN REGIONE PIÙ SATURE DI PALE

Piano paesaggistico, presentato al Comitato paritetico lo stato di avanzamento. Rosa: «Una priorità nell’ambito del programma politico che stiamo attuando»

POTENZA. È inutile negare che in Basilicata le pale eoliche siano nate come funghi.

Dopo anni in cui la speculazione green ha devastato incontrastata le aree interne, dove le Comunità sono indifese e prive di una forte rappresentanza politica, oggi sono gli stessi amministratori a  opporsi.

La narrazione fantasiosa, che vorrebbe altissimo il gradimento delle fonti rinnovabili,si dissolve come nebbia al sole quando i cittadini vedono sorgere questi impianti dietro casa, nella loro terra e nel loro mare. E allora ringraziano il cielo che esistano le tanto vituperate Soprintendenze, costantemente sotto attacco delle forze politiche interessate solo a depontenziarle. Il Vulture melfese per anni è stato oggetto di installazioni continue dei giganti del vento (vedi cartina

postata di fianco). Tra le zone poste sotto il divieto del Piear e le aree buffer degli impianti,

già utilizzate, sono poche le zone che possono ancora essere oggetto di nuove installazioni.

Dopo anni di silenzio, delle precedenti Giunte, l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa ha perciò deciso di mettere mano al Piano Paesaggistico.

Ieri è stato infatti presentato al Comitato paritetico lo stato di avanzamento del Piano paesaggistico regionale.

Nella riunione, sono state affrontate le attività condotte per l’aggiornamento dei beni paesaggistici, Sinergia tra i Dipartimenti e digitalizzazione sono le parole chiave per descrivere le modalità e il

risultato del lavoro. Partendo dall’archivio cartaceo storico commissariale messo a disposizione

dal Dipartimento Politiche agricole, si è proceduto a trasferire sul database e sulla Cartografia prodotta dal Dipartimento Ambiente, la corposa documentazione.

Ora si ha un quadro preciso della complessa vicenda degli usi civici. Stesso procedimento per ciò che riguarda il lavoro di catalogazione dei geositi, proseguito in sinergia con il Dipartimento Infrastrutture.

Sono stati illustrati, inoltre, gli approfondimenti sul territorio rurale incentrati, in questa fase, sulle cinture rurali, luoghi dell’agricoltura di prossimità e spazio rurale di qualità da preservare e mantenere.

Tra gli altri temi, la localizzazione degli impianti di energia da fonti rinnovabili, per definire una sorta di indice di saturazione, ovvero la concentrazione massima ammissibile di impianti Fer nei vari ambiti di paesaggio, per contemperare il bilanciamento tra tutela del paesaggio e sviluppo

delle rinnovabili, la rete di fruizione lenta dei paesaggi, l’avvio dei procedimenti di Vas e la rete ecologica regionale.

A conclusione dei lavori, il Comitato paritetico regionale ha validato tutte le attività presentate.

Presenti alla riunione, oltre all’assessore regionale Gianni Rosa, i rappresentanti del ministero

per i Beni e le attività culturali, Rocco Rosario Tramutola e Francesco Canestrini, del ministero dell’Ambiente Giorgia Coviello, il direttore generale del dipartimento Giuseppe Galante, e i

funzionari regionali Anna Abate, coordinatrice del Cpr, e Vincenzo Zarrillo. «Ringrazio

il gruppo che sta portando avanti questo lavoro – ha commentato l’assessore Rosa – che riveste per il governo regionale una priorità nell’ambito del programma politico che stiamo attuando.

La Basilicata ha bisogno di questo strumento di pianificazione che fotografi l’attuale situazione  lucana per definire in maniera organica chi può fare cosa e dove. Continua, pertanto, il nostro impegno a favore del nostro territorio e dei nostri cittadini».

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