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SCHEMA IDRICO BASENTO-BRADANO, MERRA: «SUBITO UN NUOVO FOCUS DELL’OSSERVATORIO»

L’assessore ai trasporti ha accolto le sollecitazioni dei sindacati che tuonano «Non possiamo consentire che non sia impiegata la manodopera locale»

L’assessore regionale ad Infrastrutture e Trasporti, Donatella Merra, nel fare il punto su uno dei più grossi appalti pubblici del settore idrico dell’ultimo decennio in Basilicata ha affermato: «Negli ultimi due anni si sono succedute numerose sedute dell’Osservatorio dei Lavori pubblici, nel corso delle quali è stato affrontato il tema dei lavori del Distretto G, entrando nel merito sia del travagliato affidamento all’impresa risultata vincitrice di gara pubblica, che delle questioni che ne hanno bloccato la progettazione e conseguente realizzazione per molto tempo».

«Alla fine del 2019 – ha proseguito l’esponente della giunta lucana – era stata anche paventata da parte del Ministero la revoca del contributo, in seguito scongiurata dalle interlocuzioni avvenute e dalla accelerata alle procedure di approvazione ed integrazione del progetto esecutivo, impartita in sede di Osservatorio». «Già nell’ultima seduta di circa due mesi fa – ha ricordato Merra – si era discusso, in vista della convocazione della riunione del Cipe che avrebbe confermato l’importo del finanziamento, della necessità di formalizzare specifici accordi che avrebbero consentito anche l’impiego di manodopera locale. È quindi necessario affrontare, il tema delle mutate condizioni economiche e sociali nelle quali ora l’appalto andrà ad esplicarsi, in particolare quelle relative ai prezzi e agli approvvigionamenti di materie prime, che non devono in nessun modo causare ulteriori ritardi nell’esecuzione delle opere». «Sarà convocata, dunque, nella seconda settimana di agosto – ha proseguito l’assessore – una prima seduta dell’Osservatorio su questi temi, così come richiesto pubblicamente ed opportunamente dai sindacati di categoria. Questo, per quanto attiene l’esecuzione dei lavori pubblici in riferimento ad un intervento individuato come strategico dalla Legge Obiettivo del 2001 e finanziato con delibera Cipe nel lontano 2006». L’assessore continua affermando che «ancora più complessa è la riflessione riguardante l’inserimento di quest’opera nell’ambito complessivo dei lavori ed interventi necessari per garantire il vero, corretto approvvigionamento di risorsa idrica nell’area Nord della Basilicata. Chi ne conosce la storia saprà infatti che non si può pensare di risolvere il problema legato alla fornitura idrica, su cui troppo spesso viene invocata una vera e propria emergenza, senza mettere mano alle dighe di Genzano e di Acerenza e al collegamento fra questi due invasi; è il grande e più complesso tema del completamento dello Schema idrico Basento-Bradano, al quale sono legati i grandi schemi irrigui come il Distretto G, di cui oggi possiamo finalmente iniziare a vedere la luce». «La storia del Di-stretto G come quella della Diga del Rendina – ha evidenziato Merra – sono la rappresentazione plastica della necessaria e improcrastinabile riforma della governance del settore irriguo in Basilicata, riflessione oggi quanto mai responsabile ed opportuna alla luce – ha concluso – della grave sofferenza che anche nell’area del Vulture il mondo agricolo sta vivendo».  L’assessore regionale ad Infrastrutture e Trasporti accoglie di buon grado la sollecitazione dei sindacati di categoria tra cui la Fineal Uil che proprio a proposito delle maestranze che lavoreranno al Distretto G afferma: «Si chiede la convocazione urgente al Dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata della D’Agostino Spa e del Consorzio di Bonifica quali rispettivamente azienda appaltatrice e stazione appaltante del Distretto G. I sindacati accolgono infatti positivamente la notizia diffusa dal Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione che annuncia che il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Ci-pess), ha nuovamente approvato il progetto per il “Completamento dello schema idrico Basento –Bradano – Attrezzamento settore G”. I segretari di categoria del settore edile, Carmine Lombardi, Michele Palma e An-gelo Casorelli, come già concordato nei mesi passati nel corso dell’Osservatorio Lavori pubblici richiedono urgentemente la convocazione di un tavolo per accelerare le procedure di cantierizzazione dell’infrastruttura attivando anche un protocollo di legalità che favorisca la manodopera locale».

«Dopo tanta attesa – conclude la nota del sindacato – e battaglia da parte delle organizzazioni sindacali per la realizzazione di quest’opera non possiamo consentire che le maestranze locali non siano coinvolte nella la-vorazione di questa importante infrastrutture della nostra regione». Dei lavori del Distretto G ne esprime soddisfazione anche Donato Di Stefano componente del comitato esecutivo Anbi e direttore della Cia di Potenza e  Matera: «La riapprovazione ad opera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile del progetto per il “Completamento dello schema idrico Basento – Bradano Attrezzamento settore G”, con la conferma dell’impegno finanziario dello Stato per la realizzazione delle opere, pari a circa 85 milioni di euro, di cui 6,866 milioni di euro a carico della Regione Basilicata, è una buona notizia attesa da tempo dal mondo agricolo lucano che si è mobilitato perché ciò avvenisse».

«Adesso è  ancora più importante e strategico  – aggiunge -alimentare le dighe di Genzano e Acerenza con un macro intervento su Basento/Ca-mastra e traversa Trivigno per assicurare una prospettiva concreta all’ areale irriguo del distretto G». «Tutto questo  – continua – tenendo conto che in base a quanto sostenuto dal Mipaf i progetti esecutivi da inserire nel Pnrr devono essere esecutivi con opere cantierabili e devono pervenire entro il prossimo 30 settembre altrimenti siamo fuori. Ciò vale anche per gli altri macro progetti sul versante Dighe e Agrosistemi irriguo lucano. Vi sono oltre 2.000 mln € in capo al Ministero. Sono interventi per l’efficientamento e la riforma dei modelli di governance della risorsa a partire dai consorzi di bonifica finalizzati a dare organicità e razionalizzare i sistemi di approvvigionamento e distributivi, con l’obiettivo di raggiungere standard di assoluta eccellenza nel campo della:  sicurezza nell’approvvigionamento idrico sia delle aree urbane che delle aree irrigue a produzione intensive; adeguamento e mantenimento sicurezza di opere strutturali, partendo dal-lo sfangamento e la messa in sicurezza strutturale delle 10 dighe lucane; produzione di energie idroelettrica collegato alla rete di distribuzione e agli invasi». «All’in-terno del piano di investimenti previsto dal PNRR – afferma Distefano – ci sono 75 progetti di manutenzione straordinaria finalizzati al potenziamento e completamento delle infrastrutture con priorità ai grandi impianti incompiuti del Mezzogiorno e in Basilicata. Gli obiettivi da raggiungere riguardano l’efficientamento di invasi in disuso,  realizzarne altri minori che devono svolgere una doppia funzione: da un lato di accumulo aggiuntivo, anche in ragione dei cambiamenti climatici e quindi di eventi estremi, dall’altro di laminazione/compensazione da invasi maggiori in caso di eccedenze».

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