CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: FRANCESCO PANTALEO SI È SUICIDATO
Criminologa Franco: “sulla scena del ritrovamento non ci sono molteplici inneschi, semplicemente Francesco Pantaleo era vivo quando si è dato fuoco e si è mosso appiccando, di conseguenza, il fuoco alle sterpaglie”
un caso alla volta fino alla fine
CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: FRANCESCO PANTALEO SI È SUICIDATO
Criminologa Ursula Franco: “sulla scena del ritrovamento non ci sono molteplici inneschi, semplicemente Francesco Pantaleo era vivo quando si è dato fuoco e si è mosso appiccando, di conseguenza, il fuoco alle sterpaglie“
Dottoressa Franco, recentemente ha rilasciato un’intervista a “La Nazione” sostenendo che il ritrovamento del cadavere carbonizzato poteva anche essere riferibile ad un omicidio, dopo l’identificazione ha dichiarato che Francesco Pantaleo si è suicidato, perché?
Un caso giudiziario è sempre un argomento di studio grossolano e si risolve con pochissimi dati. Francesco Pantaleo aveva mentito alla famiglia sul suo percorso di studi, prima di allontanarsi da casa ha ripulito il proprio pc, i suoi documenti, occhiali e telefono sono stati ritrovati in casa, sul luogo dove si è dato alle fiamme non ci sono molteplici inneschi, come era stato detto in un primo momento, semplicemente, dopo essersi dato fuoco, il ragazzo si è mosso e così ha appiccato il fuoco alle sterpaglie in punti diversi.
Per quanto riguarda invece il contenitore del liquido infiammabile con il quale si è cosparso, è possibile che Francesco abbia vagato anche per centinaia di metri dopo essersi cosparso di quel liquido e prima di risolversi a mettere fine alla propria vita, d’altra parte ha camminato per più di 5 chilometri per raggiungere quel luogo.
La dinamica suicidiaria ben si sposa con il suo stato d’animo.
Francesco si sentiva un fallito e desiderava sparire dalla “faccia della terra“
Proprio questo suo desiderio dovuto alla vergogna che provava per aver mentito ai familiari e all’odio di sé per non essere riuscito a raggiungere i traguardi che si era prefissati ha fatto pensare ad un occultamento e ad una distruzione del cadavere postomicidiaria ed invece si tratta di una distruzione del cadavere “intrasuicidiaria” che coincide con la causa di morte.