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EMANATI 4 OBBLIGHI DI DIMORA PER L’INCENDIO ALL’OPIFICIO DI PALAZZO SAN GERVASIO

Le indagini sono state svolte dalla procura di Potenza in sinergia con i carabinieri di venosa e riguardano 4 ragazzi pugliesi

Ieri i carabinieri della stazione di Venosa, a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza, hanno dato esecuzione all’ordinanza del Tribunale del capoluogo che ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di dimora di quattro persone tutte residenti nel comune di Orta Nova nel foggiano, ritenuti responsabili di concorso in danneggiamento seguito da incendio aggravato. Hanno l’obbligo di dimora: Emanuele Br-no, 35enne residente a Montemilone ma di fatto domiciliato a Orta Nova; Vito Caputo, 34enne residente nel paese foggiano; Leonardo Verlingieri, 21enne anch’egli residente ad Orta Nova e Raffaele Cara 23enne sempre di Orta Nova. Oltre alle misure cautelari, i militari hanno anche perquisito la casa e le macchine dei 4 giovani. Le indagini svolte hanno consentito di accertare, a livello di gravità indiziaria , che i quattro, il primo mandante ed i restanti tre esecutori materiali , la notte del 12 settembre 2020, in evidente collegamento con il pagamento di un debito di circa euro 28mila euro accumulato da Emanuele Bruno nei confronti del “Consorzio di Cooperativa O.P. del Mediterraneo” , innescavano un gravissimo incendio presso la sede dell’opificio di conferimento del pomodoro a Palazzo San Gervasio, un insediamento industriale ad uso pubblico , così da danneggiare e distruggere totalmente la struttura costituita da un capannone adibito a deposito, con annessi uffici ed arredi , nonché macchinari contenuti all’interno, rendendo il tutto inservibile e cagionando un ingente danno patrimoniale superiore ad I milione di euro. Tale risultato , raggiunto anche grazie alle sinergie fra la Procura ed i Carabinieri della Compagnia di Venosa che dopo avere raccolto i primi indizi nell’immediatezza dell’evento delittuoso  sviluppavano fruttuosamente una ulteriore attività investigativa che consentiva di acquisire i gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati anche individuando il mandante del fatto delittuoso . Per i succitati motivi il Gip di Potenza, ritenendola adeguata, ha applicato agli indagati la misura caute-lare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza nonché l’obbligo di presentazione giornaliero alla polizia giudiziaria.

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