RAPONE, RIPARTE DOPO L’EMERGENZA COVID, CON CIRCA IL 90% DI VACCINATI
La Sindaca Lorenzo: «In ambito di lavori pubblici non vi è stata battuta d’arresto nemmeno durante il lungo periodo di pandemia»
Le prime tracce della presenza umana nel territorio di Rapone risalgono al Neolitico a cui appartengono alcuni utensili in selce levigata e appuntita e di microliti, rinvenuti in tutta l’area del Liento e fino a quella opposta del Traggine e di Serra delle Pietre. Reperti vari e soprattutto frammenti di ceramica nera rinvenuti in varie contrade del territorio comunale, danno adito a credere che gruppi umani fossero vi si fossero insediati già agli inizi dell’epoca storica. Il fondatore di Rapone sarebbe stato uno degli eroi degli antichi popoli italici che il poeta Virgilio canta nell’Eneide. Questo paese ha conservato nei secoli la magia di un borgo piccolo circondato dal verde dei boschi. La sua storia, le tradizioni, sono nel racconto delle favole antiche le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Ma la pandemia da Covid non ha risparmiato il borgo, che dopo la prima fase di contagi, si appresta a ripartire. Con la Sindaca Felicetta Lorenzo, abbiamo fatto il punto della situazione».
Come ha vissuto Rapone l’emergenza pandemica?
«Rapone ha vissuto l’emergenza pandemica in uno stato di tensione ed allerta come accaduto in tutti i comuni dove i Sindaci, i Consiglieri, i Medici di base ed i volontari di Protezione Civile hanno lavorato fianco a fianco per restituire un sentimento di sostegno e protezione alla propria Comunità. Rapone ha impattato direttamente il virus a dicembre 2020, quando si è rotto l’incantesimo e si è verificato il primo caso; dopo allora ci sono stati diversi casi, ma sempre nell’ordine delle poche unità fino ad arrivare ad un picco di 19 ad aprile, che per il calcolo dell’RT in proporzione agli abitanti, ci ha portato ad entrare in zona rossa. Abbiamo azzerato immediatamente i casi ed iniziato a vivere una pseudo-normalità fino a venerdì 30 luglio, quando si sono di nuovo verificati altri 4 contagi che hanno interessato ragazzi giovanissimi. La vita deve continuare, dobbiamo imparare a convivere con il virus e lo potremo fare solo se le precauzioni minime verranno rispettate, in particolare l’uso delle mascherine e il distanziamento anche all’aperto, oltre all’igienizzazione costante delle mani. L’alternativa sarebbe restare chiusi in casa, ma così non deve e non può essere. Da qui il mio costante appello a responsabilità e collaborazione, perché il virus continua a circolare nonostante a Rapone la percentuale di vaccinazione della popolazione sia già molto alta: siamo a circa il 90% di persone vaccinate».
In paese è stato anche attivato lo sportello di ascolto telefonico. Che riscontro ha avuto?
«È un servizio attivato per il tramite del nostro Piano sociale di zona con l’obbiettivo di far incontrare, a distanza ed in forma privata, professionalità specializzate con le diverse esigenze di carattere sociale e psicologico che la pandemia ha inevitabilmente indotto. Credo sia stato molto utile ed è tutt’ora operativo».
Qual è stato l’impatto sull’economia locale, e quale invece sull’aspetto sociale della comunità?
«L’economia locale, nei piccoli paesi, per quanto attiene i beni di prima necessità, nei periodi di lockdown ha avuto una impennata, a dimostrazione che, se si presta attenzione a far girare l’economia all’interno del proprio paese, tali attività sono sostenibili anche nelle nostre realtà; diversa ovviamente è la situazione per altre attività obbligate alla chiusura. I più penalizzati sotto l’aspetto sociale ovviamente sono stati bambini e ragazzi costretti in casa ad immergersi nelle classi e nel mondo virtuale; un intorpidimento dal quale sono iniziati ad uscire ritornando in classe. Ora stanno iniziando finalmente a vivere la loro età grazie ad importanti progetti attivati dal Comune, dalle associazioni e dalla scuola, come il progetto PON a cui il nostro Istituto Comprensivo ha partecipato: a Rapone è stato opzionato lo sport ed i ragazzi ne sono rimasti entusiasti ed ora è soprattutto questo ciò di cui hanno bisogno, stare insieme, e lo Sport soprattutto quello di gruppo, è un grande collante. Un altro progetto importante iniziato a giugno e che durerà per tutto il 2022 è il punto BibloLudico che si svolge ogni martedì presso i locali comunali dell’ex asilo, poi si terrà il centro estivo e nel mese di agosto il Rapone Fiaba Festival: insomma un’estate per bambini e ragazzi ricca di opportunità dove mi auguro possano tutti riossigenarsi anche scorrazzando per le vie del paese, dalla pista ciclabile, alla piazza, alla villa comunale, ai campetti, ai percorsi nei due boschi, al parco avventura per bambini, ai percorsi delle fiabe, al museo multimediale “CERA una volta…”».
Ci sono segnali di ripartenza positivi, dopo il lungo periodo di stop forzato?
«Sì, soprattutto nella rinnovata voglia di attivarsi da parte di associazioni e privati per animare gli eventi di questa estate come si evince dalle copiose attività riportate nel cartellone degli eventi estivi 2021. È nata anche una nuova associazione: Will be friend, un gruppo di audaci, capaci e volenterosi ragazzi che ha partecipato ad un nostro avviso pubblico per la gestione di un’area attrezzata nel bosco di San Michele e che si sta rendendo protagonista con grande energia di numerosi e partecipati eventi».
Rapone il “Paese delle Fiabe”, come torna a sognare dopo la pandemia?
«In questa estate 2021 cerchiamo di riproporre, con le opportune cautele, il nostro Rapone Fiaba Festival e lo facciamo con un’edizione speciale dedicata ai laboratori di Comunità che culmineranno in entusiasmanti spettacoli serali nelle arti elaborate: dalla danza alla recitazione, alla pittura e in particolare quest’anno inaugureremo il primo murales dedicato alle Fiabe. Iniziamo con Petrosinella-Rapunzel quasi a creare un ponte tra la fiaba popolare del Basile, che scrisse il suo “Lo cunto de li cunti” proprio dopo un suo viaggio in Basilicata dove aveva ascoltato tanti “cunti” e quelle che da lui trassero spunto a partire dai fratelli Grimm, ma il tema scelto vale anche quale augurio di un futuro più spensierato e di ritorno alla vita pienamente vissuta dopo un tempo lunghissimo di restrizioni e nel caso di Rapunzel addirittura di reclusione. Il Rapone Fiaba Festival verrà presentato lunedì 2 agosto con l’inizio della realizzazione del murales ed una gioiosa serata ovviamente dedicata soprattutto ai bambini. Il Rapone Fiaba Festival si svolgerà dal 19 al 22 agosto e saremo lieti di ospitare a Rapone tutti i bambini del mondo, ma anche i tanti “grandi” che ancora riescono a guardare il mondo attraverso la lente magica della fantasia».
In ambito di “lavori pubblici” cosa c’è in cantiere, o è stato realizzato in questo periodo?
«In questo settore non vi è stata battuta di arresto nemmeno durante il lungo periodo di pandemia e, come da sempre, l’elenco dei lavori sarebbe lunghissimo. Mi limito a darne una indicazione di quelli in corso e di imminente inizio: realizzazione Auditorium Comunale, miglioramento sismico ed ammodernamento palestra comunale, messa in sicurezza strade dell’abitato con realizzazione dossi e nuovo tappetino, interventi area sportiva, consolidamento frana Mazzapone, intervento sulla frana strada Rapone- Castelgrande, lavori strada di collegamento abitato con SS.Ofantina per Santa Maria dei Santi, cardio-percorso di collegamento tra via San Vito e pista ciclabile, piantumazione alberi da frutto su viale dell’ emigrante con realizzazione di staccionata ed ulteriore punto panoramico, efficientamento energetico dell’abitato».
Quali sono le attività a cui l’Amministrazione sta dando corso?
«Il Servizio civile: siamo accreditati per 6 unità, ad autunno verrà pubblicato il bando per il relativo reclutamento; La Biblioteca delle Fiabe con un grande patrimonio librario che continua ad essere ampliato e seguita a dotarsi inoltre di un genere di libro eccezionale e raro: abbiamo infatti un gran numero di fiabe pop-up; Ed ancora il centro estivo, l’ammodernamento uffici, la copertura delWI-fi gratuito in diverse aree pubbliche (piazza, villa, impianti sportivi…), l’accordo Ruvo-Rapone per metterci insieme ed unire le nostre scuole, il centro di accoglienza, la telemedicina, il regolamento urbanistico».
I Volontari della PC stanno monitorando il territorio a causa dell’aumento delle temperature e della probabilità di incendi. A Rapone qual è la situazione?
«Abbiamo un gruppo attivismo di Protezione Civile: I Volontari San Vito Martire che sono sempre operativi sia sul nostro territorio che sull’intera area del Vulture-Melfese; ad oggi manteniamo alta la guardia anche se, in questa stagione, non si sono verificati sul territorio comunale eventi significativi».
Il suo Comune ha aderito alla Settimana Nazionale delle Panchine Viola. Come è andata?
«Abbiamo eseguito una rivisitazione e manutenzione generale della Villa comunale con ampliamento dell’area giochi, tra questi lavori rientra il rinnovamento delle panchine e siamo andati oltre la loro canonica funzione, quindi ora abbiamo la panchina dei desideri (ovviamente è una panchina magica ed i desideri si avverano solo se vi sedete proprio lì), la panchina della pentola di monete d’oro di Scazzamauriedd ove campeggia la frase di Orazio: “Un’inquietudine impotente ci tormenta ed andiamo per acque e terre inseguendo la felicità, ma ciò che insegui è qui”; Infine la panchina della gentilezza, inaugurata ufficialmente durante la settimana nazionale della gentilezza dal 20 al 27 giugno: è una panchetta viola sulla quale sono riportate parole che ricordano a grandi e piccini la magia delle “buone parole”».