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COVID-19: TAMPONI, VACCINI E MINORI LE RASSICURAZIONI DEL DOTTOR MANIERI

Dalla Società Italiana di Pediatria, l’invito all’immunità di gregge: ai genitori no-vax si chiede un passo indietro

In piena pandemia e col ‘green pass’ entrato nel vivo, facciamo il punto della situazione sull’infezione da Covid-19 rapportata ai bambini ed agli adolescenti. A parlarne a ‘Cronache’, il Dott. Sergio Manieri, Presidente regionale della Società Italiana di Pediatria con cui affrontiamo tre temi fondamentali: non solo gli aspetti legati al virus, ma anche l’eventuale rischio o meno causato dalla somministrazione dei tamponi molecolari e antigenici e, soprattutto, il tema caldo legato alla necessità di inoculare i vaccini ai minori di diciotto anni. Va detto che la pandemia colpisce, se pur in maniera meno frequente, anche i bambini e gli adolescenti. Ma qual è l’incidenza del Covid nella fascia 0-18? Il dott. Manieri fa riferimento ai dati nazionali ed internazionali, ricordando che “l’incidenza della malattia nella fascia 0-19 anni rappresenta il 14% dei casi anche se la mortalità è di gran lunga inferiore rispetto al dato che riguarda gli adulti. Se in questo caso la mortalità ha un’incidenza attestata intorno al 23%, nei bambini e negli adolescenti siamo nell’ordine dello 0-0,1%”. Quanto ai sintomi del Covid nei più piccoli, il Dott. Manieri ricorda che i bambini nella maggior parte dei casi si presentano come asintomatici e la malattia viene scoperta perché sottoposti a tampone in seguito alla presenza di casi in famiglia. Nel raro caso in cui sia presente la sintomatologia, essa appare abbastanza specifica e simile a quella di altre virosi: i soggetti colpiti presenteranno febbre, vomito, dissenteria, tosse e mal di gola. A tali sintomi molto raramente si accompagnano complicazioni: una tra queste è la cosiddetta ‘Mis-C’, ovvero un’infiammazione multisistemica rara che può presentarsi anche a distanza temporale rispetto all’infezione ed in alcuni casi anche quando il tampone si sia già negativizzato. È un’infiammazione che comporta una serie di coinvolgimenti generali tra cui un interessamento a livello cardiaco.

Il Presidente regionale della S.I.P. è intervenuto anche sulla questione ‘tamponi’: molti sono gli allarmi per cui ci sia un forte rischio nella loro effettuazione su soggetti di pochi mesi o comunque piccoli. Va certamente considerato che in età pediatrica i pazienti sono oppositivi e sicuramente poco collaborativi nei confronti di qualsivoglia procedura invasiva. Prendendo ad esempio un neonato, si avanza l’ipotesi che il diametro della sua narice sia più piccolo di quello del tampone stesso per la cui effettuazione occorrerebbe for-zare la narice stessa.

Si ipotizzerebbe, dunque, un rischio di lesioni alla mucosa nasale ma anche a quella orale e faringea. Per Sergio Manieri, occorre sfatare invece questo pericolo poiché il rischio è solo teorico. I tamponi vengono effettuati mediante una sorta di bastoncino, simile ad un cottonfioc, e con una manovra molto delicata. Chi effettua i test molecolari ed antigenici ha un’esperienza che non permette errori. Siamo di fronte ad un problema che non esiste a-giunge il Presidente S.i.p. poiché non ci sono controindicazioni nell’effettuazione del tampone anche in età pediatrica. Per uscire dalla pandemia, la raccomandazione generale è quella di raggiungere almeno l’80% di popolazione vaccinata. I bambini e gli adolescenti possono ammalarsi e contagiare come gli adulti. Restano, in ogni caso anche se i dati sono minimi rischi post inoculazione legati a fenomeni tromboembolici, a miocarditi e pericarditi. Per Manieri i decessi a livello nazionale sono stati veramente pochi: i bambini non presentano il rischio di sviluppare problematiche legate al vaccino, ma solo complicanze legate all’infezione da coronavirus. Per quanto riguarda la vaccinazione, non c’è nessun nesso logico con tali fenomeni, né tantomeno in letteratura esiste una certezza per cui il vaccino possa dare tale complicanza. Se qualche disagio e qualche decesso si è verificato ha aggiunto il medico vuol dire che c’era già qualche altra condizione che ha agevolato l’insorgenza di complicanze. Le titubanze sulla necessità o meno di somministrare il vaccino anti Co-vid-19 sono legate al fatto che sia stato realizzato in maniera molto veloce, quindi non testato specificatamente con la consapevolezza di quelli che saranno i rischi a medio lungo termine.

Per Manieri, i rischi riguardano ogni vaccino: devono passare anni prima di conoscere effettivamente gli esiti e gli effetti. Per quanto riguarda la sperimentazione, come tutti i vaccini, anche questi sono sottoposti a step molti rigidi: in questa circostanza ha aggiunto il Presidente lucano della Società Italiana di Pediatria, considerando la gravità dell’epidemia, i passaggi sono stati fatti in maniera più accelerata possibile immettendo in campo anche numerose risorse economi che fare tutto più rapidamente possibile rispetto al passato. Gli step previsti per la sperimentazione sono stati fatti comunque tutti. In pandemia, va affrontata la problematica dei genitori ‘no-vax’ che non condividono la necessità di vaccinare i propri figli contro il Covid. Per Manieri siamo di fronte ad un palese errore morale perché negli anni sono state debellate tante malattie grazie alle vaccinazioni. In Italia ci sono dieci vaccini obbligatori che vengono somministrati nei primi mesi e nei primi anni di vita, quindi optare per una non vaccinazione Covid è un errore. Se pure il virus pandemico non ha un elevato indice di mortalità, i bambini possono comunque ammalarsi e quindi sottolinea Manieri- è impensabile che un genitore preferisca un ricovero ospedaliero con complicanze relative, più che un vaccino. Occorre raggiungere dunque la vaccinazione diffusa per arrivare a quel famoso 80% di copertura della popolazione. Citando Freud, ricordiamo al dottor Manieri che la libertà non è un beneficio della cultura ma che ha subito restrizioni con l’evolversi della civiltà: una constatazione che oggi calza bene proprio con il periodo attuale.

Di riflesso lo stesso Manieri ricorda qualche insegnamento del passato: la libertà è un bene sacro dice però un soggetto è libero di fare ciò che vuole finché non va ad invadere la libertà altrui.

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